Antongiulio Barbaro: la rete delle tramvie è parte fondamentale di una strategia ampia della mobilità

Redazione Nove da Firenze
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03 ottobre 2007 13:16
Antongiulio Barbaro: <I>la rete delle tramvie è parte fondamentale di una strategia ampia della mobilità</I>

Questo è il testo dell'intervento in Consiglio comunale, lunedì 1 ottobre, sulla tramvia, di Antongiulio Barbaro, consigliere del Gruppo Democratico di Palazzo Vecchio e presidente della Commissione Urbanistica

Penso alla realizzazione della terza corsia dell'autostrada A1 tra Firenze Nord e Firenze Sud, la riorganizzazione di numerosi assi di accesso alla città (by-pass del Galluzzo, completamento del Ponte dell'Indiano e dello svincolo di Peretola, completamento del Ponte di Varlungo e della viabilità di accesso a Coverciano), il passante ferroviario del treno ad alta velocità/alta capacità con il conseguente uso massiccio dell'attuale "laccio ferroviario" di superficie per il servizio ferroviario metropolitano, la riorganizzazione della sosta con il potenziamento della disponibilità di parcheggi scambiatori e di relazione presso i principali servizi e funzioni della città, la messa a regime del sistema di controllo telematico della ZTL, la realizzazione di una rete di busvie per il trasporto pubblico su gomma, l'estensione della rete di piste ciclabili.

Questo insieme di azioni si propone di razionalizzare la mobilità privata, contenendola, e aumentare significativamente l'offerta del trasporto pubblico: come avviene da decenni in tutta Europa e come, purtroppo, nel nostro Paese si è poco praticato, tanto che tutte le città italiane sono tuttora tra quelle europee buone ultime nelle classifiche relative alla dotazione di servizi pubblici a guida vincolata come tramvia e metropolitana. Quindi esiste e sta dispiegandosi, non senza le difficoltà tipiche di queste opere pubbliche, una strategia di ampio respiro con cui la città intende superare quel decennale deficit infrastrutturale che è una delle cause della congestione attuale.

Naturalmente non basta, nel senso che occorre agire anche su altri piani: penso all'ordinata gestione della mobilità sulla rete viaria esistente, che viene ridefinita periodicamente con il Piano Urbano del Traffico, nonché alle abitudini e gli stili di vita dei cittadini. Infatti siamo consapevoli che qualunque opera pubblica si realizzi, anche la migliore dal punto di vista tecnico, può fallire se non si lavora contestualmente a modificare quella cultura negativa che ci spinge a compiere tanti spostamenti con l'auto privata anche quando potremmo tranquillamente usare il mezzo pubblico o la mobilità ciclopedonale: occorre quindi in primo luogo informazione e coinvolgimento dei cittadini.

La tramvia, in tale contesto, è importantissima perché offre un servizio pubblico di grande capacità, qualità, frequenza e puntualità che non è possibile offrire con i mezzi pubblici su gomma. Inoltre può e dovrà essere l'occasione per la riorganizzazione e riqualificazione degli spazi pubblici che attraversa. Ritengo che molte delle difficoltà e delle polemiche che caratterizzano questa fase dei lavori siano anche dovute al fatto che i lavori incidono pesantemente sugli spazi pubblici, ridisegnandoli e riprogrammandoli.

E' una fase difficile perché determina preoccupazioni e contestazioni tra i cittadini: qualunque azione punti a cambiare il "panorama" cittadino non viene inizialmente accettata. E tuttavia si tratta di un lavoro necessario, a partire dalla considerazione che attualmente molti spazi pubblici sono mal utilizzati, sono per lo più dedicati alla sosta degli autoveicoli privati a danno della mobilità pedonale e ciclabile, a danno della mobilità pubblica, a danno dei soggetti deboli, a danno dell'estetica e dell'ambiente urbano.

Io credo, quindi, che sia oggi necessario andare avanti con determinazione. Certamente avendo la capacità di ascoltare le critiche e le contestazioni per metterle al servizio di un miglioramento del progetto cui si sta lavorando. Da questo punto di vista anche le contestazioni avanzate dalle opposizioni consiliari, anche quelle non condivisibili o palesemente infondate, possono essere utili per correggere l'opera e realizzare un'infrastruttura efficace ed efficiente. Da questo punto di vista, inoltre, credo si debba ringraziare il Vicesindaco Matulli per l'impegno che mette nel portare avanti questa operazione difficile, ambiziosa, ma fondamentale per il futuro della città.

Dovremmo sempre ragionare, quando ne discutiamo, pensando che ciò che stiamo facendo dovrà servire soprattutto a consegnare ai nostri figli, alle generazioni successive, una città che funziona meglio, in cui sia più facile muoversi e in cui i livelli di inquinamento siano minori: dovremmo cioè saper guardare di più ad una prospettiva di lungo periodo e all'interesse generale della città. Da questo punto di vista, anche alla luce delle polemiche strumentali delle settimane e mesi precedenti, a me pare sia ancora attuale, per noi che sediamo nell'aula consiliare, per tutta la classe dirigente cittadina, il monito di un grande dirigente politico: "I partiti politici non possono ridursi ad adagiarsi sulle posizioni della parte più torbida e tarda del loro elettorato.

Questo significherebbe una abdicazione alla funzione che dovrebbe essere propria di tutti i partiti democratici, cioè quella di guidare, promuovere, formare una coscienza politica più avanzata". Ecco: penso che dovremmo sempre tenere a mente queste parole di Enrico Berlinguer, pronunciate alla Camera dei Deputati nel febbraio 1976, se vogliamo lavorare per il bene della città e per le future generazioni.

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