E’ stata un’azienda fiorentina, la Telerecord di San Mauro a Signa, a introdurre la moviola nel Palio per conto di Tvs-Televideosiena. Irruppe nella festa senese come un fulmine a ciel sereno. Fino a quel 2 luglio del 1982 il racconto per immagini della carriera andava in archivio con le foto che attorno alla mezzanotte un negozio, “il Grassi”, collocava nella bacheca del negozio di Banchi di Sopra. Poi ci pensavano Adù Muzzi e Giulio Pepi, tanto per citare due dei più noti paliofili, a raccontare il loro palio, il “loro palio” appunto, perché l’unico documento da esibire era la memoria di quello che avevano visto dalle finestre di Piazza del Campo.
Ma per il Palio di Provenzano dell’82 ci fu una novità. La tecnologia consentì di introdurre la moviola della corsa. Era la prima volta che la carriera poteva essere vivisezionata, attimo per attimo, e a battezzare questo strumento fu Tvs-Televideosiena.
La tecnologia era molto artigianale: allo scoppio del mortaretto due valorosi tecnici dell’emittente, Rodolfo Mascelloni e Stefano Piattelli, partivano in auto con destinazione San Mauro a Signa, nella sede di Telerecord, l’azienda che faceva il service del Palio, con il “nastro” della corsa. Tornavano a notte fonda con la carriera al rallentatore, pronta per essere mostrata e commentata in diretta la sera stessa e nei programmi del giorno dopo.
Approfondimenti
Non tutti i senesi presero bene questa novità ideata dal patron di Tvs, Ferdinando Minucci, e da me. “Si va a sciupare il mistero del Palio” dissero in molti. Altri apprezzarono soprattutto il passaggio dei cavalli alla curva di San Martino, che sembravano volare. Quella moviola pionieristica diventò poi una consuetudine e oggi, ripensando a come nacque, sembra passati secoli.