Dimissioni Bugetti: Prato verso la paralisi istituzionale

L’opposizione chiede trasparenza e responsabilità e di costituirsi parte civile

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 Giugno 2025 17:56
Dimissioni Bugetti: Prato verso la paralisi istituzionale

A una settimana dalle dimissioni della Sindaca Ilaria Bugetti, protocollate il 20 giugno, i gruppi consiliari di opposizione – Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lista Civica Gianni Cenni Sindaco – denunciano pubblicamente lo stallo istituzionale e amministrativo in cui è precipitato il Comune di Prato.

"Durante il Consiglio comunale del 19 giugno, il sindaco dichiarava ufficialmente la piena capacità di proseguire nel suo mandato. Il giorno successivo, invece, firmava le dimissioni, senza più fornire alcuna spiegazione all’assemblea elettiva della città. Le dimissioni sono state trasmesse ai capigruppo solo tre giorni dopo, e da allora –si legge nel comunicato dei gruppi consiliari Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia e Gianni Cenni Sindaco– nessuna informazione ufficiale è stata fornita né dal Sindaco né dal Presidente del Consiglio Comunale.

Riteniamo questo comportamento gravissimo sul piano istituzionale, dal momento che nessuna conferenza dei capigruppo è stata convocata, nessuna comunicazione è stata fornita ai consiglieri comunali sulle conseguenze amministrative delle dimissioni e nessun confronto pubblico è stato aperto nel Consiglio comunale, come invece sarebbe doveroso in una fase così delicata.Sul piano amministrativo, i danni sono altrettanto evidenti. La commissione consiliare sul bilancio prevista per il 25 giugno è stata annullata, impedendo l’approvazione di due delibere fondamentali: la delibera n.

160 del 29/05/2025, seconda variazione al DUP 2025-2029, che includeva alienazioni immobiliari per oltre 3 milioni di euro, aggiornamento delle opere pubbliche, del piano acquisti e degli incarichi esterni, e la delibera n. 301 del 28/05/2025, modifica al regolamento per l’applicazione del canone patrimoniale e del canone di concessione dei mercati, attesa da tempo da sindacati e utile per gli operatori del settore mercatale.

Approfondimenti

Il blocco di questi atti non solo priva il Comune di strumenti operativi fondamentali, ma arreca un danno economico concreto ai lavoratori e all’ente stesso. Nel frattempo, le attività politiche del Partito Democratico proseguono regolarmente, con la presenza attiva dell’ex sindaco Biffoni, che continua a tacere pubblicamente su quanto sta accadendo.

Alla luce di tutto ciò, abbiamo protocollato la richiesta di un Consiglio comunale straordinario per affrontare in aula la questione delle dimissioni del sindaco e dei danni arrecati alla macchina amministrativa, annunciamo la presentazione di una mozione che impegni il Comune a consegnare al commissario prefettizio, in caso di nomina, una relazione tecnica dettagliata sullo stato di avanzamento di tutti i progetti in corso, così da evitare ulteriori perdite di tempo e risorse, e respingiamo sin da ora ogni eventuale tentativo della maggioranza di nascondersi dietro cavilli interpretativi del Testo Unico degli Enti Locali per evitare il confronto in Consiglio: anche se la norma non imponesse esplicitamente la convocazione, il confronto politico e pubblico è un dovere morale e democratico.

Non si può rassicurare la città un giorno e fuggire il giorno dopo senza rendere conto a nessuno. Non lo permetteremo. Il Consiglio comunale non è una formalità: è il luogo della democrazia e del confronto, e deve essere rispettato. Noi ci batteremo perché venga ripristinata trasparenza, rispetto istituzionale e continuità amministrativa in questa città".

"Prato ha subito un danno d'immagine devastante con questa inchiesta, in un momento già complesso. Prato subirà le conseguenze della caduta del sindaco in termini economici e finanziari, sul piano dei progetti infrastrutturali ma anche della gestione ordinaria. Una città già ingessata dal PD sarà completamente ferma. Visto che qualcuno ha cercato di far passare le dimissioni come un 'atto d'amore', chiedo che il Comune, dato il danno sostanziale alla città in termini di immagine ed economici, si costituisca parte civile nel processo così da rimarcare la sua distanza dai fatti contestati, dando risalto e dignità alla maggior parte dei cittadini onesti, laboriosi e seri di Prato.

Non è Prato a essere marcia, sono semmai alcune persone ad aver avuto comportamenti sbagliati e censurabili. Dobbiamo dimostrare che c'è una Prato diversa e migliore. Il Comune, che è l'ente preposto, deve attivarsi in tal senso e unirsi alla richiesta di giustizia, costituendosi parte civile come tante altre città – sul processo del keu diverse amministrazioni lo hanno fatto e recentemente anche Venezia in un eventuale processo contro il sindaco Brugnaro – che, di fronte a inchieste pesanti, hanno scelto da che parte stare.

Prato non è corrotta: va detto a chiare lettere" afferma, in una nota, l'On. Erica Mazzetti, deputata pratese di Forza Italia.

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