Firenze, 11 maggio 2007- «La Regione e gli enti locali sponsorizzano il progetto dell’ennesima terza corsia autostradale invece di sviluppare e incrementare il trasporto pubblico e la mobilità su rotaia con più treni nella direttrice Firenze-Pistoia – hanno affermato Maurizio Da Re e Paolo Balestri, responsabili trasporti di Legambiente Toscana – così si favorisce la mobilità privata, l’incremento di auto e camion, la congestione stradale, l’inquinamento atmosferico e acustico, un considerevole impatto ambientale».
Secondo Legambiente Toscana, la politica della Regione sembra schizofrenica: da un lato si firma un accordo per ridurre lo smog e dall’altro si programma la terza corsia autostradale per aumentare il traffico; da un lato si avvia il rilancio del trasporto ferroviario locale e dall’altro si progetta una nuova infrastruttura autostradale.
«Si punta alla realizzazione di un’opera che porterà ad aumentare e a distribuire le file di automobili e camion su tre corsie invece che su due - hanno aggiunto Da Re e Balestri - attraendo ancora più automobili e congestionando ancora di più tratti già critici come l’ingresso a Firenze a Peretola e il tratto di attraversamento di Prato. Si propone il coinvolgimento e la “partecipazione dei cittadini” sul progetto, quando è evidente il consenso di settori “forti” come gli automobilisti e le categorie economiche.
Si piange la mancanza di risorse finanziarie e si ricercano almeno 300 milioni di euro per la terza corsia, quando si finanziano poco o nulla le infrastrutture su rotaia, ferrovie e tramvie - hanno continuato i rappresentanti di Legambiente Toscana - infatti se guardiamo al complesso degli investimenti pubblici (ossia dello Stato, della Regione, degli Enti locali e delle aziende concessionarie) anche in Toscana si privilegia di gran lunga, come nel resto del paese, il trasporto su gomma e lo sviluppo della infrastrutture stradali».
Secondo Legambiente è inaccettabile che con la scusa dell’intersezione di infrastrutture autostradali e stradali, si prevedano anche nuovi interventi come la terza corsia per la FI-PI-LI, nel tratto Firenze-Lastra a Signa, la terza corsia nel tratto restante dell’A11, nuovi caselli a Prato e Pistoia, la seconda tangenziale di Prato e magari la circonvallazione Nord di Firenze, il c.d.
“Tubone” o fra qualche anno la bretella autostradale del Mugello. Legambiente auspica invece un ulteriore e maggiore impegno da parte di Regione ed enti locali per il potenziamento e lo sviluppo del trasporto ferroviario lungo l’asse Firenze-Prato-Pistoia, con nuovi investimenti per nuovi treni e con nuove corse del programma “Memorario”, favorendo così la mobilità sostenibile dei pendolari della piana, invece di incrementare il traffico, l’inquinamento e le polveri sottili nell’aria.
«La terza corsia e l'aumento della mobilità che ne conseguirà avranno l'effetto di peggiorare la qualità dell'aria della piana - hanno concluso Da Re e Balestri - in particolare avranno l'effetto di aumentare le polveri sottili che sono il parametro per cui non vengono rispettati gli standard di legge e che non si riuscirà a raggiungere gli obiettivi di riduzione previsti per i prossimi anni».