«Gravissimo che il vicesindaco Matulli dichiari, di fatto, che lui e l'Amministrazione se ne fregano del referendum e che, a prescindere dal risultato, andranno avanti per la loro strada. Tutto questo significa disprezzare le più elementari norme della democrazia». È quano sostiene il capogruppo dell'Udc Mario Razzanelli. «Fortuna - ha aggiounto l'esponente del centrodestra - che l'Unione, riferendosi al consiglio comunale del 18 dicembre, parli di "metodo innovativo di condivisione del progetto esecutivo", da portare avanti "intensificando e qualificando il confronto con i consigli di Quartiere, con la cittadinanza e con gli esercizi presenti nel territorio".
Ma la verità è un'altra, come dimostra l'appellarsi al referendum-sondaggio del 1988 tramite il quale, secondo il sindaco, i fiorentini avrebbero votato a favore della tramvia». «Forse - ha proseguito Razzanelli - i nostri amministratori non hanno letto o si sono dimenticati il quesito proposto all'epoca. Intanto, non si trattava di una consultazione sulla tramvia, perché la domanda era inserita tra molte altre. E poi il testo della domanda era quantomeno fuorviante, dato che recitava: "Qualora l'amministrazione comunale decida di adottare un servizio urbano di metropolitana veloce o di tramvia, ritenete voi che l'eventuale tratto di più urgente realizzazione debba essere quello che collega Firenze con Scandicci e gli altri insediamenti posti a sud/ovest della città, invece di quelli posti a nord/ovest?". Mi domando - ha aggiunto il capogruppo del'UDC - mi domando se in base a questo si possa dire che la città abbia approvato il progetto della tramvia.
Oltretutto, farei presente al sindaco che nessuno, oggi, si ricorda di quel referendum di quasi vent'anni fa. Tornando al referendum a cui i saggi hanno dato il via l'altro giorno è proprio vero che non c'è più sordo di chi non vuol sentire. Il referendum è 'consultivo' e quindi non può abrogare o modificare, senza la volontà politica dell'amministrazione, assolutamente 'niente'. Ma sarà un forte segnale da parte della città riguardo alla linea 3. Evidentemente ai nostri amministratori il parere dei fiorentini non interessa proprio.
Infatti, Matulli dichiara alla stampa: "Vado avanti, nessuno stop alle tramvie". Ecco, a questo punto mi auguro che i cittadini si ribellino a quest'arroganza del potere e a questa giunta schizofrenica che, da un lato sbandiera la partecipazione, e dall'altro dichiara che non vuole nemmeno sentire il parere dei fiorentini su un'opera così importante». (mr)