La Toscana celebra la Giornata Mondiale dell’Osteoporosi (domani, 20 ottobre) con il Progetto Target, un’operazione d’avanguardia mirata alle fratture del femore degli anziani, che coinvolge l’intero territorio della regione con le tre università, tutte le strutture ospedaliere pubbliche e il loro personale: in totale circa 3000 tra specialisti e medici di base. Attraverso cure appropriate contro l’osteoporosi, lo scopo di Target è appunto di impedire ai ben 7000 ultra 65enni che ogni anno si rompono un femore, di restare vittime di una seconda frattura da fragilità.
Target è appunto l’acronimo di ‘Trattamento Appropriato delle Rifratture Geriatriche in Toscana’. Promosso dalla Regione, il progetto é attualmente in fase di start up ed entrerà a regime nel 2013 in base ai risultati. Tra i sostenitori la Fondazione FIRMO, che come noto ha sede a Firenze e che da anni è attiva nella ricerca di fondi per la ricerca sulle malattie delle ossa, conducendo una importante battaglia culturale centrata sull’informazione. Domani, in occasione della Giornata mondiale dell’Osteoporosi, il presidente della Fondazione, l’endocrinologa Maria Luisa Brandi, presenterà Target a Milano a un convegno che FIRMO organizza in collaborazione con l’Osservatorio nazionale sulla salute della Donna (O.N.DA).
Il tema è esattamente in linea con la strategia della Fondazione: Il ruolo dell’informazione nella prevenzione delle fratture da osteoporosi (ore 18, Sala Buzzati, Corriere della Sera, via Balzan 3). Nel progetto la professoressa Brandi rappresenta l’Università di Firenze ed è uno dei due coordinatori scientifici. L’altro è il professor Ranuccio Nuti dell’Università di Siena. Per l’Ateneo pisano opera invece il gruppo della reumatologa Ombretta Di Munno. “Il Progetto Target”, spiega Brandi, “nasce da una doppia o tripla esigenza: limitare i casi di rifrattura del femore (sono il 20% delle prime fratture, ossia circa 1500 persone ogni anno), quindi preservare la qualità di vita dei pazienti (all’infermità segue spesso la morte), e consentire al sistema sanitario ingenti risparmi”. Oggi cure ospedaliere e riabilitazione delle sole fratture del femore costano alla Toscana circa € 100 milioni all’anno, di cui 20 per le rifratture.
Finora questi pazienti erano per lo più trattati solo sotto il profilo ortopedico, trascurando eventuali cause da osteoporosi. Riparata e guarita la frattura, venivano tutti rimandati a casa senza alcuna efficace trattamento contro la malattia, salvo un 10% pronto però ad abbandonare la cura nel giro di pochi mesi. Da qui i numerosi casi di rifrattura. Con Target questi pazienti sono ora gestiti da un team multidisciplinare (ortopedici, endocrinologi, reumatologi, geriatri, ecc), capace non solo di riparare la frattura, ma anche di individuarne le cause e ottimizzare per ognuno la terapia preventiva.
Aspetto umano a parte, si calcola un risparmio economico pari a circa il 90% della spesa attuale, ossia 18 milioni su 20. “Questi pazienti”, dice la professoressa Brandi, “sono le persone che hanno più bisogno e maggior diritto a un simile trattamento. Quella di garantire all’anziano con le ossa ormai fragili una terapia per l’osteoporosi è una delle battaglie che Firmo sta conducendo in tutta Italia. Sono peraltro in corso due importanti iniziative della Fondazione, che toccano numerose città con conferenze e offerte di esami gratuiti della densità ossea”.