Teatri d'Imbarco, nel 60° anniversario dell'entrata in vigore della Costituzione Italiana, presenta uno spettacolo che ci riporta alle radici della nostra libertà: il processo alla Banda Carità attraverso le voci dei testimoni e la luminosa arringa di Pietro Calamandrei.
Raccontare Villa Triste significa entrare in una delle stanze più buie della nostra storia, ma anche conservare la memoria di chi si è battuto per una società più libera e democratica. Villa Triste è il soprannome di un palazzo situato allora in Via Bolognese 69 a Firenze, sede di una sezione della polizia politica tedesca e di un reparto della milizia repubblichina, la 92° legione della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, nel periodo settembre 1943-agosto 1944.
I tedeschi concessero ai fascisti l'uso dei piani inferiori e degli scantinati del caseggiato, dove il comandante Mario Carità organizzò il Reparto Servizi Speciali, corpo in cui confluirono criminali di tutti i tipi in cambio di una sorta di amnistia e personaggi dalla salute mentale discutibile. I locali occupati dagli uomini di Carità, che si erano organizzati in bande chiamate significativamente la "squadra degli assassini", la "squadra della labbrata" e i "quattro santi" videro nei mesi successivi atti efferati e torture di tutti i tipi: tra le vittime dei torturatori si ricordano Bruno Fanciullacci e la giovanissima Anna Maria Enriques Agnoletti (1907-1944, fucilata a Cercina dalle SS).
Pare che tra i partecipanti ai sadici interrogatori ci fossero persino religiosi, tra cui un frate benedettino, Padre Ildefonso (al secolo Alfredo Epaminonda Troia), che si dilettava a suonare canzonette napoletane al pianoforte durante le torture. La Compagnia Teatri d’Imbarco è nata nel 2003 dalla volontà di formalizzare il lungo sodalizio artistico e professionale tra Nicola Zavagli, drammaturgo, sceneggiatore e regista, e l’attrice Beatrice Visibelli.