Il Comune di Firenze festeggerà il 59° anniversario della Liberazione ricordando anche il sacrificio di due giovani partigiane, Maria Penna Caraviello e Mary Cox, torturate e uccise dai nazifascisti il 21 giugno 1944.
Una manifestazione si svolgerà domani pomeriggio in via di Capornia, sopra Careggi, dove c'è la lapide che ricorda il loro sacrificio: proprio lì i nazifascsiti abbandonarono i cadaveri delle due donne
La cerimonia si aprirà alle 16.00 con una performance teatrale a cura dei "Teatri di imbarco" con la partecipazione di Chiara Riondino e subito dopo verrà deposta una corona di alloro alle presenza delle autorità e del Gonfalone di Firenze.
Successivamente il corteo si dirigerà verso la "Società di Mutuo Soccorso" di Serpiolle dove interverranno Stefania Collesei e Gina Restaino, rispettivamente presidente e vicepresidente del Quartiere 5, il capogruppo dei DS Ugo Caffaz, l'onorevole Valdo Spini, il console britannico Moira Macfarlane, Ivano Tognarini, presidente dell'Istituto storico della Resistenza e una delegazione dell'Anpi (associazione partigiani d'Italia).
Per questa manifestazione dalle 14 alle 19 di domani sarà chiuso un tratto di circa 500 metri di via del Terzollina, dal circolo ricreativo Monterivecchi a via di Capornia.
Mary Cox era una professoressa di inglese che metteva a disposizione la propria casa in Via dei Tavolini per riunioni di partigiani.
La sera del 19 giugno, durante un incontro che sarebbe dovuto servire a liberare alcuni patrioti prigionieri all'ospedale militare, fu arrestata dalla polizia repubblichina insieme ai suoi compagni. Tra loro si trovava il famoso esponente dei gruppi di azione patriottica Rocco Caraviello. Caraviello fu portato nel Chiasso del Buco vicino a piazza Signoria ed immediatamente assassinato. Mary e gli altri tre che erano con lei furono malmenati e condotti all'hotel Savoia in attesa d i essere trasferiti in via Bolognese, nella famigerata "Villa Triste", dove il maggiore Carità ed i suoi uomini torturavano i partigiani.
La mattina successiva i fascisti irruppero a casa di Rocco per cercare materiale propagandistico ed armi. Arrivarono che era ancora buio, verso le due: spaventarono orribilmente i suoi quattro figli lanciando bombe a mano non disinnescate sui letti. Se ne andarono portando via la moglie di Rocco, Maria Penna, accusata di essere una staffetta partigiana. Maria aiutava spesso il marito, recandosi persino al suo posto agli appuntamenti segreti quando per prudenza lui doveva tenersi nascosto. Anche lei fu condotta a "Villa Triste" per essere interrogata e qui fu poi raggiunta dal cugino di Rocco, Bartolomeo Caraviello, che fino all'ultimo aveva tentato di salvarla.
Maria Penna e Mary Cox, insieme agli altri, furono fucilate il 21 giugno dopo essere state torturate. I loro corpi furono abbandonati nel punto di via di Capornia dove poi è sorto il monumento che le ricorda.
E’ stato costituito stamani in Palazzo Medici Riccardi il Comitato istituzionale provinciale, composto dalla Provincia di Firenze e dai Comuni fiorentini, per la celebrazione del 60° anniversario della Liberazione. Le finalità del Comitato sono state illustrate nella Sala Rossa di Palazzo Medici Riccardi dall’assessore Riccardo Gori e dagli amministratori dei Comuni.
Il comitato, dunque, avrà il compito di sovrintendere e presiedere al programma delle celebrazioni.
con un articolato percorso di iniziative politico-istituzionali e di ricerca storica. A questo scopo il Comitato si avvale della collaborazione dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana e di un Gruppo tecnico-scientifico coordinato dal Prof. Pier Luigi Ballini che ha già fissato le linee di ricerca e di iniziative.
Gli Enti che partecipano al Comitato si impegnano a fornire la massima collaborazione al Gruppo tecnico-scientico favorendo, dove necessiti, l’impiego di risorse nuove e di nuovi tecnici.
La Provincia di Firenze, dal canto suo, si impegna a sostenere economicamente il programma di ricerca, finalizzata a conoscere le condizioni dei Comuni dopo vent’anni di regime fascista e il passaggio del fronte; le diverse proposte di ricostruzione allora discusse (da quelle relative a Firenze a quelle degli altri Comuni della provincia) la situazione dei bilanci comunali, le spese realizzate nei primi anni del difficile, secondo dopoguerra. Di particolare rilievo e novità sarà anche la parte della ricerca dedicata alla nuova classe dirigente antifascista, in parte composta da esponenti di partiti già attivi nel primo dopoguerra ma soprattutto da un nuovo personale politico.
La ricostruzione dei percorsi biografici dei sindaci e degli assessori nominati e poi dei consiglieri eletti nel 1946 consentirà di conoscere la nuova classe dirigente della Repubblica.
Alla ricerca si affiancherà una mostra (foto, documenti d’archivio, manifesti, cimeli) dedicata a vicende e aspetti della vita quotidiana dei Comuni nel periodo fra la Liberazione e il 2 giugno 1946.
La ricerca e la mostra consentiranno così di conoscere personaggi, vicende, ambienti di un periodo sinora poco studiato e poco documentato, alle origini della Repubblica.
I Ds celebrano il 25 aprile e la Liberazione nazionale.
Dopo la consueta deposizione della corona in piazza dell'Unità d'Italia e la cerimonia istituzionale in Palazzo Vecchio, il gruppo consiliare comunale, il coordinamento del Quartiere 1 e la sezione Oltrarno hanno organizzato una fiaccolata che alle 21 partirà da piazza Tasso e che, dopo aver attraversato l'Oltrarno, arriverà fino a piazza Santo Spirito. La "Filarmonica Puccini" di Molin del Piano precederà il corteo e concluderà la manifestazione.
Alle 18, invece, nella sala Vanni di piazza del Carmine, si terrà l'incontro dal titolo "Giù le mani dalla Costituzione" durante il quale interverranno il senatore Stefano Passigli e l'onorevole Maria Eletta Martini.
L'incontro sarà introdotto dal capogruppo in Palazzo Vecchio Ugo Caffaz e coordinato da Franco Cardini, segretario circoscrizione Quartiere 1.
«Un'iniziativa - ha sottolineato Susanna Agostini - per ricordare la caduta della dittatura nazi-fascista e per ribadire l'attualità e l'importanza della Liberazione nazionale come momento fondante della nostra Repubblica. Il 25 aprile è una data che unisce gli italiani perché celebra la rinascita della unità nazionale, apre la strada alla Repubblica e alla Costituzione.
Si può e si deve ancora ricordare con orgoglio il 25 aprile, e celebrarlo, e custodirlo nella nostra memoria collettiva».