Domenica pomeriggio la sede in via S.Reparata di Azione Universitaria, movimento universitario di Alleanza Nazionale, è stata oggetto di atti vandalici con scritte intimidatorie, bandoni imbrattati e volantini incollati sui muri, ad opera di sedicenti imbianchini antifascisti. Non più di una quindicina di persone infatti hanno girato industarbate per la città a fare scritte sui muri di tutto il centro e accanendosi infine sulla sede dei giovani di AN. “E' chiaro – afferma Cosimo Zecchi, presidente provinciale di Azione Universitaria – che tutto questo non ha niente a che vedere con l'antifascismo, ma è solo lo sfogo di veri e propri vandali.
L'andare a fare scritte sui muri non può che essere considerato come un gesto di maleducati. Se poi questo si accompagna con frasi offensive e imbratta le sedi di partiti politici diventa vera e propria intolleranza. Non è la prima volta che vengono compiuti simili gesti: solo un mese fa all'Università sono comparse minacce nei nostri confronti firmate con stelle a 5 punte.”
Un lavoro teatrale per narrare i lunghi mesi nei quali i fiorentini lottarono contro tedeschi e repubblichini. Andrà in scena mercoledì 25 aprile, ore 21, al Teatro 13 di via Nicolodi 2, “Storie di Villa Triste”, uno spettacolo della Compagnia Teatri d’Imbarco scritto e diretto da Nicola Zavagli ed interpretato da Beatrice Visibelli e Giovanni Esposito.
Raccontare Villa Triste significa entrare in una delle stanze più buie della nostra storia, ma anche conservare la memoria di chi si è battuto per una società più libera e democratica. La Compagnia Teatri d’Imbarco è nata nel 2003 dalla volontà di formalizzare il lungo sodalizio artistico e professionale tra Nicola Zavagli, drammaturgo, sceneggiatore e regista, e l’attrice Beatrice Visibelli. Ingresso gratuito ma con invito da ritirare presso Villa Arrivabene, piazza Alberti 1a. Info, 055 2767828.
“Il lager era racchiuso in uno scrigno dalla bellezza incomparabile, ma mille ufficiali italiani erano dentro quello scrigno, condannati a morire di fame e d’inedia…” Sono queste alcune delle parole scritte da Natale Borsetti, militare italiano prigioniero nei campi di concentramento nazisti dal 1943 al 1945, i cui appunti e disegni sono raccolti nel libro “La mia resistenza non armata”, che sarà presentato domani, martedì 24 aprile, ore 17, presso San Salvi Città Aperta, in via di San Salvi 12.
Interverranno, fra gli altri, Gianluca Paolucci, presidente del Quartiere 2, Silvano Sarti, presidente Anpi provinciale e Alessandra Borsetti Venier, curatrice ed editrice dell’opera. Nell’occasione sarà inaugurata anche una mostra degli scritti di Borsetti, che resterà aperta fino al 24 maggio tutti i giorni della settimana, in orario 10-13 e 15-20. L’iniziativa è organizzata dal Quartiere 2 col patrocinio di Provincia e Regione. Ingresso libero.
Anche a Siena celebrazioni per la Festa della Liberazione.
Il corteo, promosso dal coordinamento delle forze democratiche senesi e organizzato dall'amministrazione provinciale, si ritroverà alle ore 16.15 ai Giardini della Lizza e si snoderà per le vie del centro storico per giungere in Piazza del Campo, dove il deputato de L'Ulivo, Franco Ceccuzzi e il presidente dell'Istituto storico toscano della Resistenza terranno il discorso ufficiale. "Nel giorno del 25 aprile - afferma Tiziano Scarpelli, responsabile organizzazione dei Ds senesi - la nostra Federazione, ancora una volta, vuole ricordare ed onorare l'alto contributo che il nostro territorio ha dato alla Resistenza e alla lotta di liberazione contro il nazifascismo.
Nel movimento resistenziale, convergono posizioni politicamente distanti: il militante comunista della cellula di fabbrica o mezzadro, l'antifascista di formazione liberale, l'ufficiale di provata fede monarchica. Non vi è alcun dubbio che i partigiani ed i combattenti di allora siano da considerare tra i costruttori, i testimoni e i garanti dell'identità democratica, costituzionale e repubblicana del nostro Stato. Quella identità che è stata costruita con tanto sacrificio e che ci troviamo tutti i giorni a difendere".
‘Liberi di pensare, liberi di decidere – per la laicità dello Stato’.
Si chiama così il 25 aprile 2007 organizzato dall’Arci di Firenze in collaborazione con i Circoli Arci del Q4 presso il Parco dell’Argingrosso di Firenze. Una Festa della Liberazione senza ingerenze, secondo il comitato territoriale fiorentino dell’Arci. “In questo particolare passaggio del nostro Paese, la laicità è un principio che la politica italiana deve avere il coraggio di difendere senza eccessivi tatticismi e timori” – spiega Francesca Chiavacci, presidente di Arci Firenze.
La Festa comincia dal pomeriggio. Mercoledì prossimo, a partire dalle 16,30, animazione e merenda per i i più piccoli, con i laboratori dell’ass. La Clessidra. Sul palco si alterneranno interventi dell’Arci di Firenze, dell’Anpi di Firenze (Associazione nazionale Partigiani), di Azione GayeLesbica. In serata spazio alla musica. Dalle 21,00 il combat pop degli Offlaga DiscoPax da Reggio Emilia. A seguire il dj set di Novaradio Città Futura, la radio dell’Arci di Firenze.
Una mozione che invita il sindaco «a rivalutare la collocazione della statua di Vittorio Emanuele II in piazza della Repubblica» è stata presentata dal consigliere di Forza Italia Enrico Bosi.
«La statua - si legge nella mozione, sottoscritta anche dal capogruppo Paolo Amato, dal vicecapogruppo Gabriele Toccafondi e dai consiglieri Bianca Maria Giocoli, Marco Stella, Massimo Pieri e Jacopo Bianchi - ha un'innaturale collocazione all'ingresso del Parco delle Cascine e necessita di un urgente restauro, come del resto altri monumenti risorgimentali della città quali Giuseppe Garibaldi, Manfredo Fanti, Caduti di Mentana, Bettino Ricasoli, Ubaldino Peruzzi, Guglielmo Oberdan. Peraltro l'aver trasferito la statua di Vittorio Emanuele II da piazza della Repubblica alle Cascine ha sottratto alla piazza un importante e significativo arredo urbano che ne ha degradato l'importanza e la funzione di cuore del centro storico, piazza oggi ridotta ad ospitare spoglie panchine, giostre e concertini vari».
Per questo Bosi, che è anche vicepresidente della commissione cultura, chiede all'amministrazione, «in occasione delle celebrazioni del "Giubileo della Patria"», di «riconsiderare l'opportunità di ricollocare la statua, dopo averla sottoposta ad adeguato restauro, nell'originaria sede di piazza Repubblica, restituendola all'antico splendore e interpretando così i sentimenti dei cittadini amanti del nostro glorioso passato».