Siena: presentazione del libro L'Islam che non fa paura il 24 luglio prossimo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 luglio 2006 12:57
Siena: presentazione del libro <I>L'Islam che non fa paura</I> il 24 luglio prossimo

Lunedì 24 luglio alle ore 18.30 la sala San Pio del Complesso museale di Santa Maria della Scala a Siena ospiterà la presentazione del libro "L'Islam che non fa paura", curato da Michele Zanzucchi. All'iniziativa interverranno, oltre all'autore, Massimo Toschi, assessore regionale alla cooperazione internazionale, perdono e riconciliazione fra i popoli e Khaled Fuad Allam, docente di sociologia dei paesi islamici e deputato della Margherita. La presentazione del volume è organizzata con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Siena, dei Comuni di Siena, Colle di Val d'Elsa e Poggibonsi e del Centro culturale islamico di Colle di Val d'Elsa.



Michele Zanzucchi, giornalista e caporedattore della rivista cattolica "Città Nuova", propone un viaggio nell'Islam moderato, durato tre anni e che ha condotto l'autore in una ventina di Paesi per intervistare leader religiosi ed accademici musulmani, tra cui lo ayatollah iraniano Muhammad Khamenei, fratello della guida suprema Ali; lo sceicco Tantawi (Il Cairo); l'ex presidente indonesiano Wahid; il principe Hassan di Giordania; l'imam sciita Jamal al-Din (Iraq) e altri esponenti dell'Islam moderato, tra cui anche Feras Jabareen, Imam della comunità islamica di Colle di Val d'Elsa.

Le interviste affrontano temi fondamentali del dibattito di questi giorni, come guerra santa, condizione della donna, laicità, democrazia, amore, dialogo, guerra e jihad, democrazia e modernità, conflitto tra shari'a e legislazioni civili.

Il libro crea un interessante reportage sul mondo islamico e su questi personaggi per presentare il volto dell'Islam seguito dalla maggioranza dei suoi fedeli e che non vuole lo scontro di civiltà. Lo scopo dell'autore è quello di chiarire le idee dei lettori su alcune delle tematiche che vengono quotidianamente discusse dai giornali e dalla tv e di aiutare a comprendere il fatto che, dietro simboli e categorie diverse, ci sono uomini che desiderano per sé e per i loro figli le medesime cose di ogni altro essere umano: pace, lavoro, giustizia e rispetto.

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