In questo appuntamento, Leggere la Crisi approda al tema della “ricaduta della crisi”. Non è una semplice domanda: “chi paga la crisi?”. Affrontare il quesito apre a scenari che socialmente e politicamente dovrebbero far riflettere. Sarà compito del pubblico individuare le connessioni tra causa, effetto e possibili soggetti colpiti dall’emergenza economica, ambientale e sociale. In quali modi è possibile uscire dall’impasse? L’incontro cercherà di capire quali soluzioni adottare per dar vita ad un cambiamento. Il ciclo di incontri “Leggere la crisi” affronta l’argomento “crisi” in tutte le sue dimensioni e declinazioni, dai temi economici a quelli sociali, dalla politica all’identità.
Superando la classica impostazione verticale e gerarchica, fondata sulla distinzione tra oratori e pubblico, il laboratorio non avrà esperti o esponenti politici che offriranno il loro punto di vista. Obiettivo dell’incontro è “decostruire” la tradizionale forma del dibattito pubblico attraverso l’esperienza degli stessi partecipanti, incalzati da interventi di alcuni facilitatori, il cui ruolo sarà quello di evidenziare le idee dei presenti e aiutare lo svolgimento dei processi riflessivi.
Sulla base della ricostruzione della crisi emersa nella prima fase del percorso, si approfondiranno le diverse dimensioni della crisi, si discuteranno quindi le prospettive di trasformazione della società, fino ad elaborare proposte concrete che porteranno ad una consapevolezza nuova. Il ciclo di incontri “Leggere la crisi” è ideato e organizzato da Sinistra Ecologia e Libertà - Firenze, aperto a chiunque voglia partecipare per contribuire ad un percorso di approfondimento e comprensione del periodo storico che stiamo attraversando. Altro appuntamento: Le sfilate degli Indignados con i loro colori, le loro storie, le loro retoriche.
Sguardi su un movimento che ha destato l'attenzione su problemi di non immediata consapevolezza come la finanza, i mercati mondiali, le borse e le ripercussioni che le azioni compiute in tali scenari hanno nella vita di chiunque. Fino alle parole dell'economista Paolo Ermano, per ricordare quanto sia indispensabile riuscire a staccare i movimenti dalle facili utopie, dai sogni, dai desideri, per renderli operativi, dentro, ma soprattutto fuori dagli schermi. Per l'ultima data della 3^a edizione della rassegna 'L'Italia che non si vede', un documentario semplice ma efficace, che lascia spazio al flusso dei racconti con cui i tanti intervistati s'includono in quel 99% che conta ancora troppo poco.
Prodotto dalle Officine Tolau di Modena e commissionato dal Forum Nuovi Linguaggi e Nuove Culture del Partito Democratico. Alla proiezione saranno presenti i registi (Officine Tolau), e parteciperanno: Stefano Bartolini (docente di Economia politica all'Università di Siena e autore del 'Manifesto per la felicità'), Patrizio Mecacci (segretario PD Met Fi), Francesca Chiavacci (Presidente Arci Firenze). La crisi, il rischio del naufragio universale, così come il cinema li narra. Ieri, oggi e probabilmente domani.
È il tema della rassegna “O la Borsa o la vita - 1929/2012: la crisi nell’occhio del cinema”, curata da Claudio Carabba e da Giovanni Maria Rossi e promossa dall’associazione “Amici del Cinema in Terra di Siena” presieduta da Antonio Sclavi, imprenditore ed ex docente di Economia dell’Università di Siena nell’ambito del Campo e Controcampo Siena Film Festival – che si svolgerà a Siena dal 22 al 24 marzo nella Sala Italo Calvino del Complesso Museale Santa Maria della Scala e presso il Cinema Nuovo Pendola. La pista cinematografica parte fatalmente dai film della Grande Depressione del 1929 e arriverà ai difficili giorni nostri.
In mezzo ci stanno i turbamenti di fine secolo, e il presentimento della “tempesta perfetta”, partita dagli Stati Uniti nel 2008 con il fallimento della Lehman Brothers. Tre registi italiani parleranno col pubblico dei loro film, diversamente ispirati al collasso dell’economia: Gianni Amelio che ha narrato “la dismissione” di una fabbrica e il viaggio in Cina di un operaio specializzato alla ricerca di un pezzo difettoso e di sé, in La stella che non c’è (2006); Andrea Molaioli che ha affrontato con duro coraggio il crollo della Parmalat in Il gioiellino (2011) e infine Giuliano Montaldo che ha unito le ansie della crisi di un giovane imprenditore alle conseguenze dell’amore e della gelosia nel suo ultimo lavoro, L’industriale (2011). Tutti e tre gli autori interverranno al convegno finale, sabato 24 marzo alle ore 10.00 al Santa Maria della Scala, per confrontarsi con economisti, docenti universitari, rappresentanti della Confindustria e del Sindacato, giornalisti e intellettuali, attenti osservatori della realtà contemporanea.
Al dibattito, al quale sarà presente anche l'assessore alla Cultura della Regione Toscana Cristina Scaletti, parteciperanno con le loro diverse prospettive: Stefano Bartolini, Sandro Bonaceto, Omar Calabrese, Manin Carabba, Sergio Caruso, Concita De Gregorio, Paolo Ermini, Pier Luigi Fabrizi, Alessio Gramolati, Filippomaria Pontani, Maurizio Ricci, Giorgio Ruffolo, Ernesto Screpanti, Adriano Sofri, Sergio Staino che “parlerà” anche con i suoi disegni, e Alessandro Vercelli. Siena, “città-banca” per eccellenza, è il luogo ideale per una simile riflessione, le cui radici affondano negli albori della storia.
Al di là delle drammatiche tensioni di questi ultimi anni, infatti, il tema del denaro, del potere e delle speculazioni finanziarie ha attraversato tutte le società dell’uomo, come ha ricordato Giorgio Ruffolo nel suo recente saggio Testa e croce. Una breve storia della moneta (Einaudi 2011). Già lo scriveva John Maynard Keynes nel 1926: “Proporre alla City un intervento sociale per il bene comune è come discutere della Origine della specie con un vescovo dell’Ottocento”. O la Borsa o la vita - 1929/2012: la crisi nell’occhio del cinema” è una produzione di Campo e Controcampo con la direzione artistica di Giovanni Maria Rossi.
Antonio Sclavi è presidente dell'associazione promotrice e Claudio Carabba presiede il comitato scientifico. L’evento, che si svolgerà nella Sala Calvino del Complesso museale Santa Maria della Scala di Siena, è realizzato con un contributo di Comune di Siena, Provincia di Siena, Banca Monte dei Paschi di Siena, Camera di Commercio di Siena e Bassilichi Spa. Le antologie dei film sono state realizzate in collaborazione con la Mediateca Regionale Toscana.