Tirocini con borsa lavoro per cittadini in difficoltà grazie a un accordo fra la Provincia e l'associazione Insieme per la Famiglia che utilizza 15 mila euro ancora disponibili fra le risorse della Provincia. Questa mattina hanno presentato l'iniziativa, e firmato l'intesa, la vice presidente della Provincia Ambra Giorgi e la presidente dell'associazione Insieme per la Famiglia Idalia Venco. Presenti anche il direttore del Centro per l'impiego Michele Del Campo e Simone Cappelli del servizio Lavoro della Provincia. “Ancora una volta presentiamo un intervento che intreccia politiche del lavoro e sociale, questa volta grazie a un accordo con la Caritas – ha detto la vice presidente Ambra Giorgi – Fronteggiare le situazioni familiari e personali al limite è sempre più urgente e importante, la crisi infatti acuisce tutte le difficoltà, mentre anche una piccola opportunità può significare uno spiraglio per uscire da una situazione di disagio”. “Il mestiere dell'associazione Insieme per la Famiglia è naturalmente aiutare le famiglie in difficoltà.
E negli anni ci siamo resi conto che i tirocini formativi sono una risposta efficace per chi ha finito gli ammortizzatori sociali e spesso anche la speranza – ha aggiunto Idalia Venco – A questo progetto destineremo anche la Quaresima di carità, la raccolta della Domenica delle Palme”. I destinatari del progetto sono cittadini italiani e stranieri (in regola con il permesso di soggiorno) in stato di necessità e bisogno personale o familiare accertato e già in carico all'assistenza della Caritas.
L'accordo prevede tirocini, stage e work experience con borsa lavoro. Si prevede di realizzare 15-20 percorsi di durata variabile da 3 a 6 mesi (a seconda delle caratteristiche del beneficiario) con una borsa lavoro pari a 400 euro al mese. Il Centro per l’impiego provvederà all'organizzazione dei tirocini e all’erogazione delle borse lavoro. A questo proposito sia Del Campo che Veco hanno rivolto un appello alle aziende del territorio perché diano il loro contributo offrendo opportunità di tirocinio e stage.
“Al momento abbiamo circa 700 aziende disponibili sul territorio – ha spiegato Del Campo – Ma naturalmente più la rete è grande e strutturata meglio riusciamo a farla funzionare, anche nell'interesse delle aziende stesse”. La Caritas nel 2011 ha preso in carico 64 casi particolarmente difficili segnalati dai centri di ascolto (erano solo 21 nel 2010) di cui 44 italiani, mettendo in piedi 33 percorsi formativi che hanno coinvolto 29 aziende e alla fine permesso 5 assunzioni. Ma le persone che si sono rivolte alla Caritas nel 2011 sono complessivamente 4.000 per circa 14 mila contatti, cioè molti sono tornati più di una volta, magari per necessità diverse (la bolletta, l'affitto, il mutuo e così via). In un momento particolarmente difficile per il nostro territorio politiche del lavoro e interventi a carattere sociale tendono ad integrarsi sempre di più.
Ne sono un esempio il Progetto Polis, che la Provincia ha finanziato con 250 mila euro e che attiva servizi integrati di orientamento, formazione e sostegno al reddito per soggetti svantaggiati e il recente stanziamento di 500 mila euro del Progetto Distretto (un pezzo quindi dei 25 milioni di euro arrivati per le misure sull'occupazione), per integrare le risorse destinate alle borse lavoro dei servizi sociali dei comuni. Quello che viene presentato oggi è quindi un altro piccolo, ma importante, tassello che va nella medesima direzione.
Il fiorire di iniziative di questo genere è un elemento di valore del nostro territorio, perché testimonia dell'esistenza di una rete molto coesa tra istituzioni e associazionismo, capace di tradursi in progettualità concreta e quindi in servizi alle persone evitando il rischio dell'assistenzialismo, perché il progetto e il contributo puntano proprio a rendere autonoma la persona nel futuro. L’associazione "Insieme per la Famiglia" Onlus, promossa dalla Caritas Diocesana, opera a sostegno delle situazioni di maggiore difficoltà e disagio socio-economico e ha posto negli ultimi tempi particolare attenzione ai processi di inserimento al lavoro dei soggetti svantaggiati, attraverso la sperimentazione di percorsi di inclusione sociale per i quali ha richiesto la collaborazione, tecnica ed economica della Provincia di Prato.