Banca Mps ha ceduto il 4,893% detenuto in Adf alla Regione Toscana. Lo ha confermato Enrico Rossi, presidente della Regione, illustrando alla stampa i dettagli dell'operazione. La Regione ha sborsato circa 4,8 milioni di euro, 11 euro ad azione, per la società che gestisce l'aeroporto di Firenze. «È un investimento sul territorio», ha detto Rossi, ricordando che da tempo il Consiglio regionale aveva dato mandato alla Giunta di acquisire una quota fra il 5% e il 15%. «Vedremo se ci sarà la possibilità in futuro di sviluppare ulteriormente la nostra presenza in Adf».
Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, commentando l'acquisizione da Banca Mps del 4,893% della società di gestione dell'aeroporto di Firenze. L'aeroporto di Firenze va potenziato perchè «la pista così com'è è totalmente inadeguata», ma «non può diventare un aeroporto intercontinentale» perchè «non ci sono le condizioni ambientali e forse nemmeno orografiche» per farlo. Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, che oggi ha illustrato alla stampa l'acquisizione del 4,893% detenuto da Banca Mps in Adf, in attesa del verdetto dell'Enac sulle ipotesi di nuova pista, atteso nei prossimi giorni.
Il governatore toscano ha ribadito che con gli scali di Firenze e Pisa «si andrà gradualmente a tutte le forme di integrazioni possibili», e «ci sono entusiasti come me che vorrebbero domani la fusione, ma altri che non ne vorrebbero sentir parlare». Rossi si è quindi augurato di «trovare un supporto adeguato da parte del ministero alle politiche della Regione. Il piano di Matteoli si lamentava della dispersione dei siti aeroportuali, e spingeva verso ammodernamento e integrazione: è quello che stiamo facendo». “Apprezzamento per l’acquisto da parte della Regione Toscana del quasi 5% di quote dell’aeroporto fino a venerdì scorso nella mani del Monte dei Paschi”.
Lo ha detto il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani in apertura dei lavori nel Salone dei Duecento. “L’atto – ha detto Giani- ha un significato rilevante perché significa più partecipazione del soggetto pubblico, visto che le quote sono passate da un soggetto privato direttamente nelle mani della Regione che con un investimento di 4,8milioni di euro ora è parte integrante della società che gestisce l’aeroporto”. “Nel 2000 la Regione ha venduto le quote di ADF a 8,1 euro ciascuna, oggi le ricompra a 11 euro ad azione; le quote ricomprate sono 442.065.
Basta una semplice operazione matematica per scoprire che la Regione in questo decennio ha venduto e riacquistato le stesse azioni gettando al vento quasi un milione e mezzo di euro dei cittadini”. Così il consigliere regionale del PdL Giovanni Donzelli in merito all’operazione che ha visto la Regione Toscana acquistare azioni della società aeroportuale che gestisce lo scalo fiorentino. “La differenza tra il prezzo di vendita di dodici anni fa e quello di acquisto di venerdì scorso è pari a 2,9 euro ad azione.
Se moltiplichiamo lo scarto negativo per il numero delle azioni riacquistate scopriamo che la Regione ci ha rimesso 1.281.988,5 euro, a cui dobbiamo aggiungere la commissione pagata nel dicembre del 2000 a Banca IMI S.p.a per l’intermediazione - pari a euro 192.945,58 – portando il totale a 1.474.934,08 euro”, spiega Donzelli. Nel 2000 la Regione, governata sempre dal centrosinistra motivava, con delibera 140 del 7 giugno, la vendita delle quote così: «La funzione di promozione dello scalo fiorentino svolta dalla Regione Toscana è da considerarsi sostanzialmente assolta e l’evoluzione gestionale degli aeroporti a livello europeo privilegia forme di gestione privata».
“Dopo 12 anni – incalza Donzelli - Rossi cambia idea e riacquista le stesse quote per un prezzo maggiore. Avevano preso un abbaglio lo scorso decennio, l’evoluzione gestionale degli aeroporti ha subito una clamorosa inversione di tendenza, o semplicemente ora Rossi è preso dalla smania di giocare a Monopoli contro Renzi?” “Se la Regione vuole promuovere l’integrazione tra Firenze e Pisa – aggiunge il consigliere del PdL - migliori i collegamenti, le infrastrutture, i treni regionali, le strade e incoraggi dei percorsi turistici e dei circuiti imprenditoriali, ma lasci che sia il mercato a determinare gli assetti di società quotate in borsa.
Se chi governa Firenze e la Toscana vuole aiutare Firenze ad avere un aeroporto adeguato, permetta la costruzione di una nuova pista, e smetta di ostacolare lo sviluppo dello scalo. Al resto ci penserà la libera concorrenza”, conclude Donzelli. “Una buona volta Rossi decida cosa intende fare da grande: l’imprenditore e, piuttosto, il Presidente della Regione con le responsabilità che questo comporta in termini di sviluppo della Piana di Firenze e segnatamente dell’aeroporto di Peretola.” Questo il primo commento dei Consiglieri regionali PdL Nicola Nascosti, Vicepresidente della Commissione Attività Produttive, e Stefania Fuscagni, Portavoce dell’Opposizione, alla notizia dell’acquisizione da parte della Regione Toscana del pacchetto azionario MPS in ADF corrispondente circa al 5% del capitale sociale.“Coerentemente, il PdL è da sempre contrario all’entrata della Regione nel capitale sociale di ADF, la società di gestione dell’aeroporto Vespucci di Firenze.
La Giunta regionale ha infatti tutti gli strumenti istituzionali e programmatici per dettare le politiche della mobilità aeroportuale in Toscana. La bramosia manifestata a più riprese dal Presidente Rossi di rivestire i panni dell’ “azionista rilevante” per sedere al tavolo di ADF, manifesta più di ogni altro fatto la sua incapacità ed impotenza politica nel delineare ed attuare una reale strategia di sviluppo della mobilità aerea regionale.”“La realtà delle cose - incalzano Nascosti e Fuscagni - è che ad oggi Rossi, il PD e l’intera maggioranza regionale non hanno un progetto condiviso e certo di sviluppo di Peretola.
Il resto sono speculazioni e mosse politico-finanziarie per tentare di porre un arginare alla scivolosa situazione del Monte dei Paschi di Siena.” Venerdì 9 marzo la Regione Toscana ha comprato dal Monte dei Paschi il 5% delle quote dell'Aeroporto di Firenze (pari a 4,8 milioni di euro) diventando così “azionista rilevante”. "La decisione - afferma il Consigliere provinciale Samuele Baldini (Gruppo Misto - segue l'approvazione della variante al Pit del febbraio dello scorso anno, con la quale si è previsto la qualificazione e lo sviluppo dell’aeroporto di Peretola, con l'analisi di due ipotesi, quella del prolungamento della pista attuale e quella della realizzazione della pista parallela".
Nel mese di gennaio anche la Provincia di Firenze ha approvato le modifiche statutarie per la società partecipata Sat (Società Aeroporto Toscano Galileo Galilei) attraverso le quali gli altri aeroporti della Regione "perdono" quella funzione di sussidiarietà rispetto allo scalo pisano e tutti sembrano venir messi sullo stesso piano. "Insomma - prosegue Baldini - due atti che, a distanza di un anno dalla modifica al Pit, sembrano dimostrare la volontà politica di un'integrazione tra gli aeroporti".
Occorre adesso capire quali saranno i passi successivi - e per questo motivo "ho presentato una domanda di attualità per il prossimo Consiglio provinciale, affinchè da una sostanziale e unanime dichiarata necessità di sviluppo dell'Aeroporto di Firenze si passi ad azioni concrete e conseguenti da un punto di vista amministrativo". Anche perchè, alla politica "è passata forse troppo inosservata la posizione di Adf", la quale con una nota del Cda del 16 dicembre scorso ha dichiarato che la pista parallela convergente "è la sola che può giustificare un ingente investimento autofinanziato di circa 100 milioni di euro, assicurando al contempo un reale sviluppo e quei benefici attesi dal territorio e da quanti, a distinto titolo, concorrono alla realizzazione del progetto".
"Non c'è tempo ulteriore da perdere", conclude Baldini. “Ci auguriamo che la strategia di Rossi - commenta Alessandro Cresci, coordinatore provinciale IdV Firenze - sia davvero quella di fare un polo aeroportuale toscano nella quale è Pisa ad avere il ruolo internazionale mentre Firenze resterà solo un City-Airport da integrare al primo. Ribadiamo il nostro no secco, senza se e senza ma, all'ampliamento consistente di Peretola. Premesso che qualunque sia la decisione sulla nuova pista, essa sarà contro il buon senso e contro la politica al servizio dei cittadini, tale strategia appare come il male minore de perseguire, dovendo fare i conti con i poteri forti in campo.
Intanto però vogliamo sottolineare che l'acquisizione da parte della Regione Toscana del 5% delle quote azionarie di AdF, quindi coi soldi pubblici dei cittadini, è stata fatta con una maggiorazione di spesa di 1,79 euro per azione rispetto al suo valore di borsa, quindi con un esborso in più di 791mila euro. Si parla di investimento ma in questo momento di crisi economica ogni spicciolo è prezioso per farvi fronte e non tagliare servizi essenziali ai cittadini, tenuto conto come sembra, che la Regione vuole arrivare al 15% delle quote”.