Palazzo di Giustizia (1°): quando aprirà il colosso di Novoli?

Nove da Firenze propone un'inchiesta a puntate sulla maggiore (in termini di dimensioni) realizzazione di edilizia pubblica a Firenze degli ultimi secoli. Quasi 100 milioni di euro il costo ad oggi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 maggio 2010 00:21
Palazzo di Giustizia (1°): quando aprirà il colosso di Novoli?

di Antonio Lenoci, foto di Emanuele Noferini "I lavori di realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia a Novoli procedono bene: il completamento del primo lotto avverrà nell'estate 2007 e quindi fin dai primi mesi del 2008 sarà possibile trasferirvi una prima, corposa tranche degli uffici giudiziari attualmente collocati in ben nove sedi diverse nel Centro Storico". Questo è quanto delineato da un comunicato stampa comunale datato 27 Novembre 2006. Come sapete ad oggi l'enorme complesso immobiliare, formalmente inaugurato, rimane del tutto inutilizzato ed in parte incompleto, ma costa già caro all'Amministrazione comunale per la sua manutenzione. Per iniziare partiamo dall’ultimo atto pubblico del Comune di Firenze che vede protagonista il nuovo Palazzo di Giustizia.

Si tratta dell’Ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio comunale in data 8 aprile 2010, con il quale l’Assemblea cittadina sollecita l’intervento del Ministero e del Governo per velocizzare il trasferimento dalle vecchie sedi e la messa in opera del nuovo complesso. Dall’atto leggiamo: “La costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia è ultimata da tempo” premesso questo necessario dettaglio, così prosegue “ad oggi il Comune di Firenze spende circa 1.170.000 euro all’anno per i consumi, collaudi, manutenzioni ordinarie e straordinarie, sorveglianza diurna e notturna, pulizia e utenze” Si tratta di una voce economica di rilievo, proseguendo nella lettura “pari al 10% dell’intera spesa per la giustizia a Firenze.

Soldi spesi a fondo perduto per uno stabile che sarà occupato nella migliore delle ipotesi nel 2011. Voci insistenti all’interno del Ministero prevedono addirittura uno slittamento al 2012” Ricordando però che “La spesa per il mantenimento dell’immobile è anticipata dal Comune di Firenze, ma è rimborsata solo circa al 65% dallo Stato in tempi e modi assolutamente non concordati e non prevedibili. La spesa a carico dei cittadini ammonta a circa 400.000 euro l’anno”. Esiste una previsione di spesa per il futuro? Ce lo spiega sempre l’atto approvato dall’intera assemblea: “La previsione di spesa per il nuovo Palazzo di Giustizia a regime (occupato) è prevista in circa 3,8 milioni di euro all’anno con a carico del Comune 1,4 milioni”.

Il tutto si conclude con un breve, ma significativo, riferimento alle spese di trasloco, cui nessuno sino ad ora ha dato espresso chiarimento e che restano, quindi, in bilico sui soggetti interessati, senza che nessuno di essi ne sia direttamente responsabile. Tutto ha avuto inizio nel giugno del 2000, su un'area di 30.000 mq ottenuta gratuitamente dal Comune di Firenze a seguito dell'approvazione del piano di recupero dell'area ex-Fiat di Novoli. L'edifico, progettato dall'architetto Leonardo Ricci negli anni settanta (successivamente scomparso), prevede in pianta queste dimensioni: lungo 240 m, largo 156 m, alto fino a 64 m, riferiti alla torre che ospiterà la Corte d'Appello, per un volume complessivo pari a 550 mila mc.

L’area ha visto negli ultimi tempi diversi cambiamenti; con l'insediamento del Polo delle Scienze Sociali dell'Università di Firenze l’intero assetto della zona ha subito uno stravolgimento urbanistico. Futura localizzazione di tutte le più importanti funzioni giudiziarie, ma anche della principale sede della Cassa di Risparmio di Firenze, l’area è dunque destinata ad assumere un ruolo strategico non solo per la città di Firenze, ma per l'intera città metropolitana, stesso luogo scelto per la realizzazione del Parco di San Donato, nell'intenzione sorta di riequilibrio ambientale della frenetica attività veicolare circostante, oltre ai parcheggi pertinenziali, per un quartiere dormitorio, Novoli, nato nel dopoguerra a causa dello sviluppo industriale fiorentino.

Dimentichiamo il Multiplex? L'altro nuovo colosso immobiliare dell'area vive un destino incerto, che un momento lo vede al centro dell’inquadratura e subito dopo nei titoli di coda. Certo la storia del cinema non può aiutare: il multisala non ha ancora aperto i battenti che già è additato sul viale del tramonto. Tornando al Palazzo di Giustizia ricordiamo altre date: era il 2006 quando l’allora Amministrazione Domenici organizzava sopralluoghi per valutare lo stato di avanzamento dei lavori.

I rappresentanti della Commissione urbanistica si dicevano soddisfatti dell’imminente conclusione dell’opera, mentre l’opposizione lamentava la scarsa attenzione riservata al contesto urbano. Il problema per alcuni consiglieri di minoranza, risiedeva nella mancata urbanizzazione circostante, nell’impatto sul traffico degli edifici in costruzione, che avrebbero creato un centro di attrazione senza strade davvero percorribili per poterlo raggiungere nelle ore di punta. Questo accadeva nel 2006.

E poi che è successo? Perché nel luglio 2008 il Consiglio comunale approva una risoluzione proposta dalla Commissione urbanistica per “il rapido completamento e messa in esercizio del nuovo Palazzo di Giustizia”. Si tratta di un mero passaggio burocratico, senza troppo incidere sull’effettiva necessità di completare i lavori? Proviamo ad approfondire la lettura: “Un forte appello al Governo ed al Parlamento affinché siano reperite le risorse necessarie per il completamento delle opere e l’acquisto degli strumenti e dei materiali necessari per consentire, fin dal 2009, il progressivo trasferimento delle funzioni giudiziarie per le quali durante l’anno saranno pronti i locali nel nuovo Palazzo di Giustizia”.

Visto che non siamo ancora a nulla l'appello ha incontrato una forte impossibilità? Può darsi che la causa sia da ricercare in quanto segue nel documento: “Per questa operazione sono necessari circa 5 milioni di euro per il sistema integrato di sicurezza e circa 9 milioni di euro per gli arredi, per i quali tuttora risulta non vi sia la copertura finanziaria presso il Ministero della Giustizia”. Su quest’ultimo atto l'opinione dell’allora presidenza della Commissione urbanistica, che apprezza l’alto consenso espresso dall’Assemblea e quella dell’opposizione che vede nel richiamo al Governo nazionale, dove l’opposizione cittadina si trovava invece in maggioranza, un tentativo di scaricare il problema all’esterno non avendo previsto inizialmente i costi di una simile operazione gestionale.

Approfondimenti

Per anni Firenze ha sentito affermare con orgoglio le motivazioni che hanno portato alla realizzazione del “Palagiustizia”: la necessità di unificare l’attività giudiziaria locale distribuita in nove differenti strutture, obsolete, inadatte sia per quantità di spazi sia per carenze dovute agli impianti di sicurezza.

Una risposta alla lentezza della giustizia? Per non parlare della congestionata mobilità urbana alleviata dall'accentramento dell’attività giudiziaria sparpagliata in città. Ricordate la polemica sul parcheggio a pagamento di piazza San Firenze tra l’Amministrazione cittadina e gli avvocati e fruitori dell’area sosta? Memorabile l’appunto riguardo l’impossibilità di mettere il ticket del parcometro sui motorini che non hanno il cruscotto chiuso nell’abitacolo. La Commissione urbanistica a novembre 2008 incontra il prefetto De Martino e mette all’ordine del giorno "Le necessità tecniche e finanziarie relative al trasferimento degli uffici e delle sedi giudiziarie presso il nuovo Palazzo di Giustizia di Novoli".

Questi i dati emersi: “Il progetto, rielaborato negli anni '90 dallo studio dell'architetto Ricci risulta il secondo più esteso in Italia dopo quello di Torino, con un volume complessivo di 520.000 metri cubi organizzato in 15 corpi di fabbrica ed un'altezza massima di 76 metri; al suo interno troveranno adeguata collocazione 948 uffici per le funzioni "giudicanti" (tribunale, corte d'Appello, giudice di Pace, sia civili che penali, completi dei servizi amministrativi e di cancelleria) e "requirenti" (procura generale, procura presso il tribunale e polizia giudiziaria), 7.700 metri quadrati dedicati ad ospitare gli archivi, la sede dell'ordine degli avvocati, 31 aule di udienza e una maxi-aula, le zone di massima sicurezza, altri servizi accessori quali bar, banca ufficio postale, biblioteca, foresteria, ecc..

per un totale di oltre 96 milioni di euro di spesa complessiva” I benefici sono espressi in una nota dello stesso periodo diramata dalla Commissione Urbanistica: “La riunificazione delle funzioni giudiziarie nel nuovo Palazzo di Giustizia consentirà in prospettiva di liberare diversi immobili di proprietà del Comune, per un totale di oltre 17.000 metri quadrati, permettendo così la riprogrammazione dell'uso di tali spazi per finalità pubbliche o di pubblica utilità. L'attuale collocazione delle funzioni giudiziarie in edifici pubblici e privati grava sul bilancio del Comune di Firenze per un onere complessivo, nel 2007, stimato in oltre 9milioni e 700mila di euro comprensivi di canoni di locazione, spese telefoniche e di condizionamento degli ambienti, manutenzione dei locali, servizio sorveglianza, oneri economici cui lo Stato fa fronte solo fino al 60-70% del totale e con 4-5 anni di ritardo”.

Ma della destinazione futura di quegli stessi immobili pubblici liberati con il trasferimento nessuna ipotesi per ora in atti comunali. Questi invece i dati del Comune aggiornati ad aprile 2009, quando si torna a parlare del complesso giudiziario: “Il nuovo Palagiustizia assorbe, da solo, quasi un quarto dell'intera superficie edificabile prevista sull'area di Novoli di circa 800.000 metri quadrati. Si tratta di un'area di 3 ettari, con una superficie utile di circa 126.000 metri quadrati distribuita all'interno di 15 corpi di fabbrica, con un ingombro complessivo di 230 per 180 metri alla base, elevati per un'altezza massima di 76 metri; gli unici edifici fiorentini più alti restano la Cupola del Brunelleschi (114 metri) e la Torre di Arnolfo (95 metri).

I piani interrati della cittadella giudiziaria sono destinati agli archivi, sopra i quali sono sistemate gran parte delle aule di dibattimento tranne due di assise e la maxi-aula, poste al piano rialzato, mentre gli ultimi piani accoglieranno le aree riservate ai magistrati e alle procure”. E poi “I lavori del primo lotto sono stati realizzati dall'Ati Inso-Bentini nel giugno 2000, mentre il secondo lotto aggiudicato alla stessa impresa, la Inso Spa in associazione di imprese con Cofatech Spa, con i lavori che si concluderanno entro la fine del 2009.

L'importo complessivo dei lavori del primo lotto è pari a 104.384.000 euro, mentre per il secondo lotto è di 33.510.000 euro. Per realizzare le fondamenta è stato necessario trivellare oltre 1.250 pali per una lunghezza che sfiora i 30 chilometri. Sono stati scavati ben 250 mila metri cubi di terreno, utilizzati per rinforzare gli argini dei fiumi dell'area pratese. Sono stati necessari 54 mila metri cubi di calcestruzzo e 5.500 tonnellate di acciaio per il cemento armato. Per portare a compimento i lavori del primo lotto sono occorse 145 mila giornate di lavoro, impegnando in media 100 lavoratori al giorno, con punte che hanno superato le 540 unità”.

Eppure il complesso risulta ancora incompleto per la mancata realizzazione di alcuni corpi di fabbrica. E arriviamo ad oggi: contestualmente all’Ordine del giorno votato dal Consiglio, il Sindaco di Firenze, quello nuovo, Matteo Renzi, a metà aprile 2010 ha incontrato il Ministro Alfano: “Un incontro utile costruttivo e cordiale” così viene definito dal primo cittadino lo scambio di vedute sul nuovo Palazzo di Giustizia e sulla realizzazione della Scuola superiore di magistratura presso Scandicci.

Ma un incontro con il mondo giudiziario c’era già stato, il 21 aprile 2009 e la cronaca dei fatti ci riporta “Sette milioni di euro stanziati dal Ministero della Giustizia per gli arredi e i sistemi di sicurezza del nuovo Palazzo di Giustizia a Novoli, che permetteranno di avviare finalmente le operazioni di trasloco degli uffici giudiziari fiorentini, oggi divisi in 13 sedi diverse, con l'obiettivo di terminare il trasferimento entro il primo semestre del 2011” Questo veniva annunciato dopo l’incontro tenutosi in Prefettura tra il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ed il Sindaco, quello vecchio, Leonardo Domenici.

Nel sopralluogo al Palagiustizia seguito all'incontro, l’allora Sindaco annunciò per il 25 aprile l’apertura della struttura ai fiorentini, una sorta di inaugurazione di fine mandato “in un pomeriggio di porte aperte per far conoscere da vicino una parte di questa grande opera progettata dall'architetto Francesco Ricci, dove lavoreranno circa 1.350 addetti” così si leggeva nella nota di Palazzo Vecchio, che non precisava però la limitatezza dell'area disponibile ai visitatori, visto che per gran parte il complesso era ancora in lavorazione, se non in costruzione. Dichiarava un anno fa il Sindaco uscente a margine della visita ministeriale: "Oggi abbiamo fatto un passo molto importante.

E' la prova che quando si lavora insieme, nel principio della collaborazione istituzionale e della continuità amministrativa, si può andare nella giusta direzione, nell'interesse dei cittadini. E di questo voglio ringraziare per prima cosa il Ministro, e tutti coloro che si sono impegnati in questi mesi per raggiungere questo risultato". Un piccolo passo per l’uomo… diceva l’astronauta sulla Luna, ma Firenze non chiede la luna, anzi, si accontenterebbe di un trasloco, rapido, certo, possibilmente indolore, che possa decretare la fine di incontri istituzionali e l’inizio dell’attività giudiziaria in un Palagiustizia che è già parso austero e misterioso in occasione della visita aperta alla cittadinanza ed attende di diventare un Tribunale vero; con una sola vocazione, uguale per tutti e non solo a vantaggio di chi lo ha realizzato.

Seconda puntata martedì 18 maggio

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