"Per recuperare i fondi necessari a riparare le buche sempre più profonde delle strade cittadine (in questi anni sciaguratamente affidate alle cure della società Sas) sono state recentemente annunciate importanti alienazioni di molti fra i “gioielli di famiglia” immobiliari del Comune. Vorremmo invitare il sindaco a ripensarci. Ci chiediamo infatti se non vi siano altre possibilità per provvedere alle sacrosante riparazioni delle vie di Firenze" si legge in una nota stampa diffusa dai Comitati dei cittadini.
"Ce ne viene subito in mente una, semplice semplice - proseguono -. La soluzione del problema potrebbe consistere nell’applicazione rigorosa delle convenzioni urbanistiche, cioè di quegli accordi tra privati e amministrazione comunale che servono a stabilire gli obblighi nei confronti del Comune di chi intende edificare ex novo (o ristrutturare un’intera zona). Nelle convenzioni si definiscono in particolare gli oneri di urbanizzazione, cioè quanto il privato deve pagare alla collettività ai fini dell’urbanizzazione di un’area di edificazione o di ristrutturazione urbanistica, distinguendo correttamente fra oneri di urbanizzazione primaria (per strade, parcheggi, fognature, reti idriche, elettriche e telefoniche) e oneri di urbanizzazione secondaria (per attrezzature di tipo sociale quali scuole, centri sanitari o sociali, eccetera)". "Le convenzioni - aggiungono ancora i Comitati - lasciano la possibilità al privato di realizzare direttamente le opere di urbanizzazione primaria a scomputo degli oneri dovuti, con la clausola, però, che devono essere realizzate integralmente, anche se eccedono gli importi dei relativi oneri tabellari: cosa del tutto logica, data la imprescindibilità delle opere stesse (appunto definite “primarie”) per garantire al cittadino la possibilità di un uso dignitoso e corretto del territorio: senza un pezzo di strada o di fognatura la vita non è possibile.
In questo modo il valore dell’insieme delle opere primarie da realizzare a scomputo, sommato al versamento degli oneri “secondari”, risulta in genere superiore a quello della somma degli oneri di primaria e secondaria previsti dalle tabelle, proprio a causa dell’incidenza delle opere primarie che devono comunque essere realizzate, come si diceva, anche se superiori ai valori tabellari". "E’ invece invalsa la prassi degli uffici comunali di conguagliare gli importi di primaria e secondaria e di considerare assolti gli obblighi dei privati quando l’insieme del costo delle opere realizzate da questi ultimi, sommato all’importo del versamento della secondaria, copre il puro ammontare degli oneri tabellari.
Ovviamente tutto ciò va a scapito degli oneri di urbanizzazione secondaria, che in questo modo non risultano integralmente versati" fa notare la nota. "Perché allora si firmano le convenzioni se poi non si rispettano - si chiedono i Comitati -? In questo modo si fa risparmiare ai privati (e stiamo parlando soprattutto di grandi imprese edili) una notevole quantità di denaro che potrebbe essere utilizzata per sostenere le sguarnite casse comunali (e, tra l’altro, riparare le buche)". "Non è questo il solo caso in cui questa amministrazione non tiene in considerazione i vincoli posti da leggi e regolamenti vigenti.
Ne citiamo, ad esempio, un’altra, relativa alle nomine volute dal sindaco di alcuni funzionari a dirigente a tempo determinato. Il Regolamento dell’ordinamento degli uffici lo consente, ma ad alcune condizioni: che il numero dei nominati non sia superiore al 4% dell’insieme dei dirigenti e dei funzionari, che venga emesso un avviso pubblico, istituita una commissione giudicatrice, fatta una selezione e che preferibilmente si attinga all’interno del Comune. Ebbene - fanno notare i Comitati -, Renzi ha nominato 16 nuovi dirigenti quando il tetto sarebbe stato di 10, non ha emesso alcun avviso pubblico né istituito commissioni né fatto selezioni, ma ha assunto persone di sua esclusiva fiducia della Provincia e, in un caso, del Comune di Montevarchi, nominando la dirigente del Servizio Pianificazione Urbanistica.
Quando il Tar ha sospeso quest’ultimo incarico per gli evidenti motivi indicati anche da noi, cioè perché non è stata rispettata la normativa in vigore, il sindaco ha immediatamente provveduto a riconfermare la nomina, dimostrando così di non tenere in alcun conto il parere del Tar. Chissà che cosa ne pensa la Corte dei Conti che, d’altra parte, ha convocato il sindaco per rispondere all’accusa di danno erariale relativa agli anni in cui ricopriva il ruolo di Presidente della Provincia, per aver assunto 35 lavoratori esterni per destinarli a incarichi di segreteria?" "La “cultura del fare come ci pare” - concludono amaramenti i Comitati dei cittadini di Firenze - che tanto spazio sta avendo nelle cronache nazionali e locali invade anche il nostro quotidiano cittadino".