Firenze - La scelta di Giovanni Galli, quale candidato sindaco di Firenze, è stata concordata tra Denis Verdini e Riccardo Migliori. "In merito alle notizie diffuse da alcuni organi di stampa nazionali -si legge in una nota del sen. Achille Totaro (Pdl)- secondo cui all'interno di Alleanza Nazionale a Firenze l'ipotesi di candidatura di Giovanni Galli a sindaco avrebbe creato malumori e perplessità, tengo a ribadire che in realtà siamo stati proprio noi i primi a ipotizzare tale proposta.
A Firenze e in Toscana, inoltre, tutto si è svolto e continua a svolgersi in armonia e con assoluta unità d'intenti con gli amici di Forza Italia affinché il Pdl sia vincente anche in una realtà difficile come la nostra".
Stamani Matteo Renzi nell'intervista pubblicata su La Repubblica con riferimento alla battaglia condotta da Razzanelli per impedire il passaggio del "treno" da Piazza Duomo e in città, ha affermato che ha trasformato un problema tecnico in un interrogativo etico.
"Renzi conferma ancora una volta di avere le idee assai confuse non solo sull'"etica" ma anche sul progetto della tramvia".
Lo ha detto Mario Razzanelli, capogruppo in Palazzo Vecchio di "Firenze c'è" "Le affermazioni di Renzi - aggiunge Razzanelli - confermano l'ambiguità del candidato sindaco del Partito Democratico su una questione basilare per la città". "La nostra battaglia - prosegue Razzanelli - non è solo per evitare il passaggio davanti al Duomo del treno (non tram), bensì per cancellare del tutto le linee 2 e 3, opere inutili e costose, dalla cui realizzazione ci guadagnerebbero solo le ditte incaricate di costruirle e di gestirle2.
"Tali prese di posizione - insiste Razzanelli - sono frutto di valutazioni superficiali e sottolineano ancora una volta lo spessore culturale del candidato del centrosinistra, incapace di capire che tale opera, oltre allo scempio di Piazza Duomo aggraverà i problemi del traffico e dell'inquinamento a spese delle casse del Comune2. "Renzi - conclude Razzanelli - che, insieme ai suoi consiglieri comunali, ha difeso strenuamente il progetto durante la campagna referendaria, dovrà spiegare con chiarezza ai cittadini quale è la sua posizione riguardo alla tramvia e chi ha vinto il referendum".
"Il candidato Renzi torna dalle Maldive e scopre la crisi e la disoccupazione -interviene Anna Nocentini, capogruppo di Rifondazione Comunista- profeticamente annuncia 500 posti di lavoro non appena potrà agire da Sindaco.
Tanto vale rinunciarci da subito. Non è stato finora privo di capacità e di potere come presidente della Provincia e posti di lavoro non ne ha creati e pochi ne ha salvati per quella competenza che, appunto come presidente della Provincia, avrebbe dovuto esercitare nei confronti di tanti soggetti privati che in questi anni hanno delocalizzato, chiuso, ristrutturato; non abbiamo visto politiche mirate alla tutela dei posti di lavoro e del lavoro e risulta assai difficile quindi credere che lo potrebbe fare da Sindaco, qualora lo diventasse.
Neppure l'esperienza della formazione professionale "fai da te" attraverso il bonus di 1.000 euro che vorrebbe accreditare a tutti i dipendenti della Provincia ci sembra garantire un percorso in grado di affrontare e contrastare la crisi in atto. E' piuttosto facile avanzare proposte ad effetto specialmente nel quadro attuale della politica cittadina, mentre gli assessori in carica si becchettano sulla stampa e si trovano invece in pieno accordo in Giunta nel proporre un Bilancio che, a fronte dei tagli imposti dal Governo, non riesce ad avanzare alcuna proposta per uscire a sinistra dalla crisi e per fare del Bilancio comunale un atto politico in opposizione alle scelte economiche del Governo.
Non è certo l'improvvisa attenzione ai disoccupati, né l'incontro con una sola parte sindacale, oltretutto minoritaria nella propria categoria, che farà leggere questa candidatura come di sinistra, in grado di affrontare i temi che mordono ormai anche nella nostra città e di rompere il sistema di relazioni privilegiate che il PD ha instaurato negli anni. Per affrontare questi temi c'è bisogno di capovolgere le priorità, rompere il sistema delle relazioni, leggere la realtà con gli occhi degli uomini e delle donne e non con gli occhi del capo.
E questo non è roba per i suoi denti".