L'ex segretario del Pd spiega le ragioni delle sue dimissioni: ''Mi prendo la responsabilità di non essere riuscito a fare il partito che volevo''. E aggiunge: ''Lascio sereno e senza sbattere la porta. Continuerò a dare una mano a questo progetto che è il sogno politico della mia vita".
Sono ore difficili per il Partito democratico. Le dimissioni del segretario nazionale Walter Veltroni aprono una fase di incertezza carica di interrogativi. Veltroni ha dato una lezione di coraggio e di generosità assumendosi le proprie responsabilità e dimostrando quanto davvero abbia creduto, e creda, nel Partito democratico e nella possibilità di cambiare davvero il Paese.
Sono ore difficili, anche per i democratici toscani. L'iniziativa sulla sicurezza e la legalità organizzata dal Partito democratico per domani, giovedì 19 febbraio, a Colle di Val d'Elsa è stata rimandata a data da destinarsi. All'appuntamento avrebbe dovuto partecipare il ministro dell'interno del governo ombra del Pd, Marco Minniti.
A Firenze il Presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi e il capo dell’Ufficio di Gabinetto della Provincia, Giovanni Palumbo, hanno avviato azioni legali a seguito delle affermazioni fatte ieri nel corso del programma “Voce al popolo” in onda sull’emittente Radio Studio 54.
Le frasi oggetto delle denunce sono state pronunciate durante il programma condotto da Guido Gheri, a cui ha partecipato il Vicepresidente del Consiglio Provinciale Guido Sensi, consigliere provinciale di Alleanza Nazionale.
“Ringrazio il Presidente della Provincia Matteo Renzi ed il capo dell’Ufficio di Gabinetto della Provincia Giovanni Palumbo per l’intenzione espressa di avviare azioni legali dopo il mio intervento di ieri a Radio Studio 54”. Così il Consigliere Provinciale di An verso il Pdl Guido Sensi in risposta a quanto reso noto da Renzi e Palumbo.
“Sono grato soprattutto al Presidente della Provincia, nonché candidato a Sindaco di Firenze e concorrente alla segreteria nazionale del Pd, per l’occasione offertami. Se mai dovesse procedere nell’azione legale, avrò l’opportunità di portare davanti ad un tribunale tutte le spese sostenute da Renzi in questi cinque anni da Presidente della Provincia. Sarà inoltre l’occasione per far conoscere a tutti i fiorentini nel dettaglio in che modo il Presidente, che si candida a governare la città, ha ritenuto opportuno impegnare gran parte dei fondi a disposizione della Provincia.
Infine, credo che il candidato a Sindaco Renzi dovrà abituarsi ad una campagna elettorale molto dura che lo chiamerà a rispondere non sui suoi fumosi programmi, ma sulla sua reale capacità amministrativa, e questo, partendo innanzitutto dal far chiarezza circa la sua quinquennale esperienza in Provincia”.
“Sono bastate alcune dichiarazioni – afferma il sen. Achille Totaro (PDL) - e Matteo Renzi si è innervosito. Attorniato finora da laudatores e compagni accondiscendenti e compiacenti, appena ha masticato il duro pane presentatogli dagli oppositori, si è scatenato con le azioni legali.
In questo è assolutamente in linea con l’atteggiamento del suo compagno di partito Leonardo Domenici, il pistolero delle denunce. Ma sicuramente Renzi, novello Tex Willer, non riuscirà ad intimidire gli oppositori che da qui alla data delle elezioni comunali gli daranno del filo da torcere”.