Ingredienti per 4 persone:
• 300 g di farina di grano tenero
• 100 g di farina di castagne
• 2 bicchieri d’acqua tiepida
• sale, un pizzico
Tempo fa mi trovavo nei pressi di Massa. Quando sono in giro, mi piace comunque assaporare un piatto nato dalla storia di quella terra e la Lunigiana ne ha tanta di storia da raccontare.
Con mio grande stupore, mi sono resa conto di non aver mai assaggiato uno dei piatti che, secondo me, sintetizza più efficacemente lo spirito e la natura di quei luoghi: le lasagne bastarde.
Interrogo senza pietà il ristoratore sull’origine di tale piatto.
Allora, le informazioni da me estorte parlano della natura, appunto, ‘bastarda’ dei lunigianesi, che non si sentono né toscani, né liguri, né emiliani, ma ‘mescolati e pregni di tante culture’ e dell’unione dei coltivatori di grano della piana e dei montanari dediti alla raccolta delle castagne. Le lasagne si ottengono quindi impastando i due diversi tipi di farina. La percentuale di farina di castagne può variare a seconda del gusto più o meno dolciastro che si vuole ottenere. L’impasto che si ottiene è di colore scuro.
Si tira una sfoglia di circa 5 millimetri di spessore e la si taglia a losanghe o quadrati di circa 8 centimetri di lato. La pasta viene cotta e condita a strati. Le lasagne vengono cosparse con formaggio di latte vaccino stagionato e grattugiato e quindi cotte in forno. La ricetta tradizionale prevede che siano condite con un sugo di lardo, porri e pomodoro, ma si possono gustare anche con salsicce di maiale sbriciolate, pomodori pelati, olio extravergine d’oliva e un mix di parmigiano e pecorino toscano, oppure con sugo di porri e funghi.
Il fascino di questa ricetta è che ha davvero il sapore della Lunigiana: si ritrovano le montagne, i campi, la genuinità e la generosità di offrire quello che si ha, che sia tanto o sia poco.
Vanessa Bof