Stamani ha preso avvio il convegno "L'economia leggera - quando lo sviluppo non toglie spazio al territorio in cui viviamo", che ha luogo oggi al Borgo della Conoscenza di Camporlecchio, nel comune di Rapolano Terme, in provincia di Siena. Una riflessione sulla governance sociale e ambientale e su come è possibile conciliare la salvaguardia dell’ambiente con il benessere dei cittadini e lo sviluppo economico. E’ stato questo il tema al centro della prima sessione.
La sessione si è aperta con i saluti di Renzo Bracciali, presidente del Gruppo SDI che ha promosso l’iniziativa con il patrocinio dell’amministrazione provinciale di Siena e con la collaborazione del Ministero dell’Ambiente, della Facoltà di Economia R.M.
Goodwin dell’Ateneo senese, dell’Assoconsult, e di Promosiena. “Il centro di formazione di Camporlecchio – ha affermato Bracciali – diventerà ad emissione diretta zero, grazie alla valorizzazione delle energie rinnovabili, che saranno anche al centro del progetto di un museo virtuale su questo tipo di energie, grazie allo sviluppo del rapporto con il territorio e con le strutture di istruzione. Questo obiettivo rientra nello spirito del nostro gruppo industriale, che opera nella filiera dello sviluppo sostenibile e che mira a coniugare la capacità d’impresa con la sostenibilità ambientale”.
La sessione è proseguita con i saluti di Giuseppe Carugno, per il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, e di Giuseppe Mussari, presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena. “Lo sviluppo – ha affermato Mussari – è un tema centrale che interessa trasversalmente tutte le azioni per il nostro futuro e porta con sé, inevitabilmente, il tema della responsabilità politica e sociale. Ogni cambiamento implica un rischio, ma lo sviluppo è sinonimo di trasformazione e di evoluzione, modificando i linguaggi, gli strumenti urbanistici ed il modo di rapportarsi alla realtà”.
L’economia leggera e le sue principali caratteristiche sono stati i temi al centro dell’intervento di Karl Ludwig Schibel, dell’Alleanza per il Clima Italia Onlus. “I fattori che devono spingere ad intraprendere la strada dell’economia leggera – ha detto Schibel – sono la crescita demografica, la crescita economica dei Paesi emergenti, il problema della fame nel mondo e la crisi ecologica, determinata dai cambiamenti climatici, dalla riduzione della biodiversità, dall’inquinamento e da una sempre maggiore desertificazione.
Di fronte a simili scenari, occorre pensare ad un’economia ecologica che prevede anche un piano di azione per stimolare l’efficienza energetica ed un risparmio di circa il 20 per cento entro il 2020. Il cammino verso l’economia leggera presuppone un impegno concreto da parte degli enti, in ogni loro attività, tenendo anche conto delle ripercussioni positive che tutto ciò può avere in termini di risparmio e di posti di lavoro”. L’intervento di Angelo Riccaboni, preside della facoltà di economia R.M.
Goodwin dell’Università degli Studi di Siena ha analizzato il ruolo delle imprese nel cammino verso un futuro sostenibile. “Per favorire il cambiamento culturale e normativo in questa materia – ha affermato Riccaboni - occorre modificare il modo di governare e di gestire le imprese, rispettando le esigenze di sostenibilità ambientale e sociale. Al tempo stesso, è auspicabile favorire opportunità di business con prospettiva esterna, attraverso prodotti sostenibili, ed interna, con l’avvio di processi sostenibili”.