Firenze, 15 aprile 2008– Firenze Sapere lancia il primo evento di gioielleria contemporanea nel capoluogo toscano. La sapienza artigiana delle botteghe d’Oltrarno e la creatività, l’intraprendenza di due donne brillanti hanno creato una interessante sinergia, in questa Firenze patria del gioiello classico, d’oro, che fa bella mostra di sé sul Ponte Vecchio. Proprio a Firenze ha sede, infatti, una delle poche scuole italiane di arti applicate ed oreficeria completamente privata, Alchimia, che richiama studenti da ogni parte del mondo e alimenta arte e cultura in Toscana, terra con passato e tradizioni importanti, che corrono il rischio di diventare ingombranti.
Con questi stimoli esterni l’associazione Culturale Opera Rebis, con la scuola Alchimia, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Firenze, Pistoia e Prato e la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze e Firenze Sapere, ha voluto organizzare a Firenze, presso il complesso delle Pagliere di Porta Romana, una Mostra/Simposio di Gioielleria Contemporanea d’Autore, “Siamo Qui-We are here”.
Perché Firenze non sia soltanto la terra di Botticelli in cui il contemporaneo fatica a trovare spazi, perché il gioiello può essere tale, anzi può essere un’opera d’arte e non semplicemente un vezzo, anche se realizzato con materiali poveri, di riciclo, ecco che il 17 e 18 aprile si farà un bilancio, nel Salone de’ Cinquecento in Palazzo Vecchio, sullo stato della ricerca sul gioiello, con l’intento di approfondire i legami tra l’arte orafa, il mondo dell'arte e il mercato, con uno sguardo rivolto al futuro del panorama italiano, e, dal 16 aprile al 3 maggio nello splendido complesso delle Pagliere di Porta Romana i gioielli realizzati da 14 scuole provenienti da tutto il mondo potranno essere ammirati nella loro vera essenza: opere d’arte.
Molti gli obiettivi di questo ambizioso progetto: dare nuovi stimoli agli artisti orafi, sia a livello locale che internazionale; definire le prospettive dell'arte orafa, chiarendone i confini e le potenzialità; diffondere la consapevolezza della gioielleria contemporanea come forma d'arte autonoma e stimolarne lo sviluppo.
Tutto questo proprio in quella Firenze, culla dell’Alta Moda e del Pronto Moda italiano, simbolo di un territorio dove anche grandi aziende e importanti distretti industriali (come il tessile di Prato e l’orafo di Arezzo) si sono sviluppati con successo. “L’Italia, la Toscana e Firenze - osserva Doris Maninger, Presidente di Opera Rebis - rappresentano tre nomi eccellenti a livello internazionale, nella storia dell’arte, della letteratura, dell’artigianato, portatori di un’energia creativa ‘diffusa’.
Firenze, in particolare, è diventata un esempio di un distretto culturale ante litteram, uno dei simboli più prestigiosi del made in Italy”. L’Associazione Culturale fiorentina Opera Rebis, nata per occuparsi in modo attivo della diffusione della gioielleria contemporanea in Italia e all'estero, insieme a Firenze Sapere, la rete fiorentina del sapere e del saper fare, “vogliono -come ha spiegato oggi Dario Nardella, Presidente della Commissione Cultura al Comune di Firenze- stimolare il territorio toscano, lavorando per quella ‘Firenze città creativa’, auspicata nei giorni scorsi anche dagli industriali, in cui lo sviluppo punti su ricerca, formazione, cultura ed impresa”.