Sono in corso verifiche da parte dei Carabinieri della Stazione di San Piero a Sieve in relazione ai due distinti episodi, sicuramente correlati, che hanno portato all'arresto, nel giro di due giorni, di quattro persone sorprese con merce rubata. I nuovi sviluppi sulla vicenda che ha trovato coinvolti altri due stranieri oltre alla coppia, marito e moglie di nazionalità mongola, sorpresi con vari prodotti di profumeria e cosmesi risultati essere il frutto di alcuni furti messi a segno nell'area fiorentina, si sono avuti nel tardo pomeriggio di ieri quando i Carabinieri della Stazione di san Piero a Sieve hanno fermato, per compiere un accurato controllo, un furgone sospetto che, poco prima, era stato notato aggirarsi nei pressi del camping "Mugello verde" , struttura dove era alloggiata la coppia arrestata domenica.
La segnalazione del furgone e dei due strani tipi che vi erano a bordo, era stata fatta dal responsabile del campeggio, insospettito dal continuo andirivieni compiuto dal veicolo che sembrava fosse in attesa di incontrare qualcuno.
Una volta fermati dai Carabinieri, gli occupanti del furgone, un polacco di trentaquattro anni e un coreano di cinquantaquattro, hanno cercato di evitare il controllo manifestando una certa premura poiché, a loro dire, dovevano andare ad un importante appuntamento di lavoro ed erano già in ritardo.
Il comportamento troppo frettoloso dei due ha ulteriormente insospettito i militari che hanno voluto verificare, oltre ai documenti presentati, anche il carico trasportato. All'interno del vano merci sono state trovate numerose confezioni di profumi delle più importanti marche sul mercato nonché svariati prodotti cosmetici.
Alla successiva richiesta di giustificare la provenienza della merce sono state mostrate delle fatture riportanti l'intestazione di una ditta piacentina. L'esibizione della documentazione contabile non ha comunque convinto i Carabinieri che hanno invece ritenuto opportuno approfondire la verifica presso la sede del comando.
A questo punto gli accertamenti effettuati contattando i titolari delle ditte da cui risultavano emesse le fatture hanno smascherare l'inghippo, infatti tutti i documenti presentati risultavano fasulli.
Ai due è stata così contestata la "ricettazione" e di conseguenza sono scattate le manette. L'intero carico di merce è stato sequestrato in attesa di chiarirne l'illecita provenienza e procedere quindi alle relativa restituzione mentre le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori coinvolgimenti.