Già ieri, nonostante fosse il giorno inaugurale della manifestazione, tra gli stand dei padiglioni di Fiera Milano si respirava un certo ottimismo, confermato poi oggi con l’arrivo di compratori italiani e stranieri. Dalle prime ore della mattina infatti italiani, francesi, spagnoli, inglesi e americani hanno raggiunto il padiglione 1 del Portello, sede della 56esima edizione di Prato Expo nell’ambito dell’edizione numero 3 di Milano Unica, salone del tessile italiano.
“Per noi l’America è il mercato di riferimento e con piacere già dal primo giorno abbiamo avuto contatti con i nostri clienti d’oltreoceano – interviene Francesco Marini della Marini Industrie – eppoi molti italiani e francesi di ottima qualità.
Ovviamente i tempi anticipati della manifestazione fanno sì che il cliente non abbia ancora le idee molto chiare sul prodotto che cerca ma rispetto alle scorse edizioni ci sono meno perditempo”.
Tesi confermata anche da Giancarlo Biancalani del Lanificio Rafanelli che parla di clienti importanti e di una fiera che funziona, unica eccezione fatta per le date. “C’è molta motivazione tra i compratori – spiega – e rispetto al passato sono anche molto più decisi; vuoi perché si tratta della stagione invernale che ci vede più forti con le nostre collezioni, vuoi perché il prodotto laniero è stato quello che nelle ultime due stagioni ha avuto la meglio sul mercato internazionale”.
Del resto è risaputo che quando si parla di lana e di creatività Prato sa il fatto suo e a detta di alcuni imprenditori le collezioni provenienti dal polo tessile pratese sembrano aver sedotto la clientela alla ricerca di prodotti sempre nuovi.
“C’è una forte tendenza verso la lana – continua Biancalani – ovviamente rivisitata e impreziosita rispetto al passato; si parla di tessuti doppi e armature mosse caratterizzati però da una mano morbida, articoli che da sempre hanno caratterizzato la nostra area produttiva”.
Diversamente anche se le collezioni del distretto sembrano aver fatto breccia nel cuore dei clienti di tutto il mondo, lo staff del Lanificio Alma si dice preoccupato sia per l’affluenza in fiera che per le attuali date della manifestazione.
“Forse non ci accontentiamo mai ma siamo arrivati a Milano nutrendo delle maggiori aspettative in termini di affluenza – dicono dal Lanificio Alma –. Del resto le date delle fiere sono troppo ravvicinate, prima Monaco, a pochi giorni Milano e dopo Parigi, un tour de force che i clienti non possono sopportare. Giunti a questo punto è doveroso quindi aprire una riflessione sull’opportunità o meno di continuare a fare due fiere. Se Milano non ci permette di avere una giusta visibilità allora l’alternativa è fare solo Parigi evitando così di ultimare la collezione di corsa a causa della chiusura estiva delle lavorazioni e risparmiando tempo e denaro preziosi”.