Enrico Bosi, consigliere di Forza Italia,è intervenuto a proposito della Borsa del Turismo Congressuale: «Com'era prevedibile quando la Borsa del Turismo congressuale è passata sotto la gestione di Ex-Media società controllata dalla Fiera di Rimini, questa edizione quasi certamente (lo avevo fatto presente al momento dell'acquisto) sarà l'ultima che si terrà a Firenze. Le dichiarazioni del Presidente del nuovo AD Paolo Audino suonano come un ultimatum per la nostra città e per i suoi amministratori.
L'ennesima "bella idea" nata a Firenze rischia di vanificarsi e di impoverire ulteriormente la presenza di fiere di prestigio nella nostra città. Ma ci sono anche altri segnali preoccupanti come quello di Prato-Expo che l'anno scorso, quasi per un miracolo, quando sembrava ormai certo il passaggio a Milano, ha deciso di rimanere a Firenze: quest'anno però il miracolo non si ripeterà, con l'ennesimo danno per l'immagine cittadina. Ma quello che preoccupa ancora di più è la decisione di Prato di cominciare entro il 2008, la realizzazione del nuovo centro congressi il cui progetto l'arch.
Massimiliano Fuksas ha realizzato su incarico del Comune e del Consiag, proprietario di oltre metà dell'area della vecchia fabbrica Banci dove sorgerà il complesso espositivo. Il bello di tutto questo è che il nuovo centro sarà gestito dalla Società romana Eur S.p.A.. Il progetto dovrebbe vedere la luce entro il 2010, dopo due anni di cantiere prevede oltre al centro congressi, la nascita di un albergo di cinque stelle, uffici, negozi, un grande parco e l'ampliamento del Museo Pecci (se questo avverrà l'amministrazione comunale di Firenze dovrebbe ripensare al futuro del Meccanotessile).
Per la realizzazione dell'intervento è stimata una spesa pari a 120 milioni di euro, di cui 40 riguardano la parte congressuale. E a Firenze cosa resterà? Quando ci si balocca sul nuovo auditorium e si continuano a perdere congressi importanti, anche per colpa dell'insufficienza dello scalo di Peretola, chissà che alla fine, se tutto continuerà con questo andazzo, non si perda perfino il Centro di Firenze per la Moda Italiana e Pitti Immagine».