FIRENZE – Una mozione con cui si chiede alla Giunta toscana di sollecitare il Governo nazionale affinché prosegua nel vietare l’importazione e la vendita di pelli derivanti da animali domestici estendendolo a tutte le pelli di animali allevati o commercializzati in Cina e affinché introduca l’obbligo di etichettatura di tutti i capi contenenti spoglie di animali sottoposte a concia o altri trattamenti che mantengono inalterata la struttura delle fibre, indicando espressamente la specie utilizzata, il metodo di allevamento, il metodo di uccisione, l’azienda di confezionamento e il Paese di provenienza, è stato approvato a maggioranza dal Consiglio regionale della Toscana.
La mozione chiede che l’obbligo dell’etichettatura riguardi anche i peluche ed i gadget.
La mozione era dei Verdi e in Aula consiliare l’ha illustrata il capogruppo Mario Lupi. Il quale ha spiegato che negli ultimi anni in Italia i capi di pelliccia hanno registrato, per motivi etici, una drastica riduzione delle vendite e perciò anche per questo, considerato che diversi Stati europei hanno emanato normative che vietano l’allevamento degli animali da pelliccia e che l’Italia ha già vietato l’importazione e la vendita di pelli derivanti da animali domestici provenienti dalla Cina, i Verdi hanno ritenuto utile chiedere alla Giunta un impegno presso il Governo nazionale oltretutto perché, secondo quanto affermato da Lupi, l’allevamento di animali in Cina non è disciplinato da nessuna norma di protezione degli animali e inoltre gli accessori, i ritagli e gli inserti di pelliccia provenienti dalla Cina, non essendo etichettati, sono di fatto ingannevoli per il consumatore.