Erbe Medicinali: convegno della Regione Toscana e super corso a Empoli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 marzo 2006 14:15
Erbe Medicinali: convegno della Regione Toscana e super corso a Empoli

Empoli – Mentre la Regione Toscana prepara a Firenze un convegno di tre giorni (Fortezza da Basso, 31 marzo – 2 aprile) sulle medicine non convenzionali e complementari, inizia il 3 aprile a Empoli, terra d’avanguardia nel settore, un nuovo corso di formazione in fitoterapia clinica.
Direttore scientifico il dottor Fabio Firenzuoli, pioniere della fitoterapia in Italia, direttore del Centro di Medicina Naturale della Usl 11 empolese, primo ambulatorio pubblico per la cura con le erbe.

Firenzuoli figura anche come promotore in quanto presidente dell’Associazione Nazionale Medici Fitoterapeuti (Anmfit), e sarà inoltre tra i protagonisti della convegno della Regione nel quadro di un dibattito sull’uso delle medicine non convenzionali per smettere di fumare.

Responsabile del corso Danilo Massai, direttore dell’Agenzia per la Formazione della Usl 11, che collabora all’organizzazione e che ospiterà le lezioni. Ecco le regole: ammissione per i soli laureati in medicina, farmacia, odontoiatria e veterinaria, massimo 25 posti, frequenza obbligatoria, 450 ore di lezione suddivise in due anni.

Il primo anno sono previsti quattro cicli di incontri di due giorni ciascuno, il secondo anno sei. Tra i docenti alcuni dei massimi esperti italiani: Gian Franco Gensini, preside della Facoltà di Medicina a Firenze, Roberto Raschetti (Istituto Superiore di Sanità), Alberto Bianchi, Luisa Pistelli, Michele Melegari e Gioacchino Calapai delle Università di Parma, Pisa, Modena e Messina.

Spiega Firenzuoli: “Ogni medico dovrebbe avere nozioni di fitoterapia e delle altre medicine non convenzionali, così chiamate perché ancora non sono insegnate all’università, benché ormai per alcune di esse vi siano prove certe di efficacia.

Alcune di queste medicine sono peraltro convenzionali, cioè comuni e normali per una larga fetta della popolazione mondiale, dalla Cina all'India”.

Le piante medicinali, ed ecco alcune delle materie del corso, possono infatti essere usate per la gravidanza e l’allattamento, in pediatria e geriatria, per prevenire malattie dell’apparato respiratorio e urogenitale, per i problemi dello scheletro e della pelle, per curare patologie cardiovascolari e metaboliche, e contro disturbi del tubo digerente e del fegato, ma anche come terapia complementare in malati oncologici.

Dalla scienza al folklore, ovvero ai consigli di Firenzuoli in tema di piante amorose e afrodisiache.

“Consigli? Sì, di stare attenti, perché la cultura popolare”, spiega, “è tutt’altro che avara quanto a spezie e condimenti capaci di stimolare il desiderio sessuale, ma senza offrire garanzie. Comunque: facili da trovare sono chiodo di garofano e aglio, peperoncino e rosmarino, il quale era uno degli ingredienti del famoso elisir di giovinezza, mentre la cannella, con vino di Malaga o acquavite, timo coriandolo e vaniglia, si trovava anche nella formula dell'amore perfetto, celebre liquore del dottor Valnet.

In Messico cresce la Turnera afrodisiaca (o Damiana), di cui si dice un gran bene. Nel Far East la Unona odorantissima (o Ylang-Ylang), molto usata anche in profumeria.

Scientificamente più studiato è invece lo Yohimbe, un albero africano dalla cui corteccia si ottiene una polverina che consente di aumentare il riempimento dei corpi cavernosi del pene e di migliorare così le prestazioni sessuali. Il Ginseng combatte l'impotenza, così come la foglia di Ginkgo biloba, studiatissima a livello internazionale e che, non a caso, è stata scelta come logo dal Centro di Medicina Naturale dell'Ospedale di Empoli.

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