Il profilo del turista cinese che emerge dal seminario di Firenze indica che la metà viaggia per vacanze su pacchetti organizzati dai tour operators e la metà per viaggi di lavoro che sconfinano anche nel tempo libero. L’età media del turista cinese non è giovanissima, è intorno ai 40-45 anni, mentre la spesa per viaggio è di 330 euro a persona. Per gli acquisti i cinesi privilegiano orologi, gioielli, scarpe e abiti. Sono molto attenti agli aeroporti, di cui apprezzano molto l’efficienza dei servizi e le occasioni di shopping; vorrebbero trovare indicazioni in cinese, perché non sanno spesso orientarsi con i caratteri occidentali e pochi parlano l’inglese; si aspettano un cibo leggero, adatto alle loro abitudini alimentari.
Ritengono indispensabile avere la vasca da bagno in camera. “Dobbiamo capire come divulgare e promuovere la nostra cultura e i nostri prodotti – ha aggiunto Giovanna Folonari, Assessore al Turismo dlela Provincia di Firenze – in quanto la Cina è un continente immenso che poco conosce l’ Italia e persino l’Europa. Promuovere la nostra cultura non è facile, perché il nostro simbolismo non è uguale al loro e c’è un bisogno supplementare di attenzione e di pazienza.” “Siamo davanti all’inizio dello “spacchettamento” del turismo cinese – ha sostenuto Antonio Preiti – tanto che occorre cominciare a distinguere fra le diverse tipologie di turismo e fra le diverse modalità di fare vacanze da parte dei cinesi.
Anche se i visi si assomigliano, non è detto che abbiano tutti le stesse esigenze.” Le preferenze dei cinesi verso le città italiane vedono in testa Roma, Firenze, Venezia e Milano. Sostanzialmente il duo vincente è quello della cultura e dello shopping. Attualmente molti viaggi di affari sono il primo “pretesto” per visitare città interessanti e “appealing”. “Il nostro competitor attuale è la Germania – aggiunge Guido Improta – ma nel medio periodo è la Francia. Se metteremo insieme le forze delle nostre città saremo noi l’avversario da battere".