Firenze, 6 Aprile 2006- La sanità toscana è in ottima salute. A dirlo è la Corte dei conti che ha certificato il bilancio - per gli anni 2004 e 2005 - della spesa sanitaria. Risultato: il bilancio della sanità toscana è in pareggio.
"Si tratta di un ottimo risultato -commenta Claudio Martini, Presidente della Regione Toscana- tanto più perché ottenuto senza nuove tasse, senza l'introduzione di ticket, senza ricorrere a tagli o a trucchi di finanza creativa. Tutto questo all’interno di un panorama nazionale dove la spesa sanitaria costituisce una vera e propria emergenza.
Basti pensare che per ottenere prestazioni analoghe, la Lombardia ha dovuto aumentare l’Irap ed introdurre nuovi ticket. Stessa strategia adottata dal Veneto che per far quadrare i conti ha aumentato Irap, Irpef e tasse automobilistiche, oltre ad aver introdotto il ticket. Attualmente il bilancio della nostra sanità è di 5,5 miliardi, una cifra che ogni anno oscilla fra il 60 e il 70% dell'intero bilancio regionale. Il pareggio poi, oltre ad essere un inequivocabile segnale della “salute” di tutto il bilancio della Regione, ha anche consentito di sbloccare circa 900 milioni che saranno utilizzati nei prossimi due mesi per pagare i creditori.
È una buona notizia, anche se il problema della sottostima del fabbisogno sanitario da parte del Governo nazionale rimane intatto. Abbiamo, insieme a tutte le altre Regioni, un contenzioso aperto col Governo per un totale di circa 4,5 miliardi di euro fino al 2004, mentre per il 2006 la sottostima si aggirerà sui 3 miliardi di euro. Questo naturalmente causa sofferenze negli investimenti per macchinari e infrastrutture. Tuttavia, in Toscana nonostante questi problemi, siamo riusciti ad aumentare le prestazioni senza intaccarne la qualità, a fronte di un numero di addetti sostanzialmente stabile e pari a circa 50 mila persone.
La Toscana è l'unica Regione ad avere avviato un percorso di certificazione esterna dei bilanci delle Asl. Ha cominciato la Asl di Siena ed è in corso un piano progressivo che comprenderà tutte le aziende sanitarie. E’ una scelta di efficienza. Grazie a questa gestione virtuosa riusciremo anche in futuro a curare la salute dei toscani senza aumentare il prelievo fiscale".
Tre mesi d’attesa per una risonanza magnetica urgente: e la paziente dirotta su Roma. «E poi vogliono toscanizzare la sanità italiana», sbottano il Presidente di Alleanza Nazionale in Regione Toscana Maurizio Bianconi e il Consigliere membro della Commissione consiliare sanità Achille Totaro apprendendo la notizia dell’ennesima odissea di una signora toscana dalle cronache locali dei quotidiani.
«E’ assurdo – proseguono i due esponenti di An – che una cittadina della Toscana dei diritti si debba rivolgere ad un’altra regione per poter effettuare un esame prescritto in urgenza nella struttura pubblica».
Così, in un battibaleno, hanno contattato i loro colleghi del gruppo – dalla Vicepresidente Giuliana Baudone ai Consiglieri Andrea Agresti, Marcella Amadio, Roberto Benedetti – per firmare tutti insieme una interrogazione urgente a risposta scritta da sottoporre direttamente a Martini e compagni.
«Nonostante le promesse dell’assessore – si legge nel documento depositato dal gruppo di An – L’annoso problema delle liste di attesa sembra non avere fine. Una signora di Firenze – riassumono – si è vista dare l’appuntamento per una risonanza magnetica urgente per il 30 di giugno, nonostante la sollecitudine dei medici considerando l’aggravarsi del suo stato clinico. La signora ha tentato attraverso gli istituti privati, i quali per effettuare la risonanza le hanno chiesto minimo 500 euro.
Grazie a dei familiari residenti a Roma, la signora effettuerà la risonanza nella capitale pagando solo il ticket». Eppure, scrivono ancora Bianconi e gli altri consiglieri di An, «l’assessore aveva garantito che le liste di attesa non avrebbero superato i 15 giorni, mentre il Cup sostiene che non è vero».
Ora, si chiede: «La giunta intende o no mantenere la promessa fatta ai toscani di ridurre i tempi di attesa?» E ancora: «Come mai al Cup non risulta quanto dichiarato dall’assessore circa il termine dei 15 giorni? La Giunta intende realmente mantenere quanto promesso, tutelando la salute di tutti i cittadini soprattutto verso quelle fasce più deboli?»
Ore e ore d’attesa prima di riuscire a mostrare al dottore pancini doloranti e gomitini sbucciati: e i piccoli pazienti pistoiesi piangono.
Sì perché se hanno bisogno del pronto soccorso pediatrico nel fine settimana son dolori – per l’appunto – e giornate intere d’attesa. Accade nel Pistoiese, e a segnalare il problema è ancora un volta la stampa locale.
Così questa mattina, sfogliati i quotidiani, ecco scattare da parte del Consigliere regionale di Alleanza Nazionale Roberto Benedetti e del Capogruppo Maurizio Bianconi l’interrogazione a Martini e compagni. Il documento – sottoscritto anche dagli altri componenti del gruppo di An ovvero dalla Vicepresidente Giuliana Baudone, dal Consigliere membro della Commissione consiliare sanità Achille Totaro e dai Consiglieri Andrea Agresti e Marcella Amadio – è stato depositato con tanto di marchio d’urgenza e richiede alla giunta regionale chiarimenti scritti.
«Si evince dalla stampa – recita l’interrogazione – che al reparto di Pediatria di Pistoia i giovanissimi pazienti si trovano, nel fine settimana, ad affrontare lunghe attese prima di essere visitati.
Nel territorio pistoiese, nel fine settimana risulta aperto per le emergenze, oltre al reparto pediatrico in città, solo l’ambulatorio di Agliana». Un po’ pochino, magari.
E urge porre rimedio: «La Giunta è a conoscenza di tale situazione?», domandano Benedetti, Bianconi e gli altri consiglieri di An. E ancora: «Quali iniziative urgenti intende assumere la Regione al fine di ristabilire un servizio che non penalizzi i bambini?»
«E’ inaccettabile che gli abitanti di Piombino siano obbligati al pendolarismo sanitario con Livorno o Cecina per fare l’esame del campo visivo».
Lo affermano il Presidente del gruppo di Alleanza Nazionale in Regione Maurizio Bianconi, il Consigliere di An Marcella Amadio e il suo collega membro della Commissione regionale sanità Achille Totaro, promotori di un’interrogazione urgente presentata alla Giunta insieme al Vicepresidente di An Giuliana Baudone e ai Consiglieri Andrea Agresti e Roberto Benedetti.
Secondo quanto denunciato sulle cronache locali, il servizio è stato sospeso per mancanza di tecnici nonostante sul posto siano ancora disponibili tutti gli strumenti necessari.
«Questo tipo di controllo è fondamentale per valutare possibili disturbi alla vista – spiegano i rappresentanti di An – e ad ogni modo tutto quanto riguardi la salute non è certo da ritenersi un vezzo al punto di obbligare i cittadini a fastidiosi trasferimenti che comportano perdita di tempo e denaro. E’ doveroso da parte della Regione – concludono – attivarsi per ripristinare il servizio ed evitare ai piombinesi il peso di doversi spostare per un esame che può essere tranquillamente effettuato in loco».
Una rete di servizi sanitari in grado di garantire una gestione a 360° dei bisogni e delle necessità che il territorio chiede di affrontare.
Sono questi i temi principali di cui si occupa "La città della salute", la nuova sezione del banner "Il futuro si svela" on line da oggi, giovedì 6 aprile all'interno del sito internet del candidato a sindaco del centrosinistra Maurizio Cenni. All'interno della sezione, dedicata alle idee e ai progetti della Siena del futuro, è possibile consultare il capitolo che si occupa dei temi della sanità. Le liste di attesa, l'organizzazione delle aziende sanitarie, le quote sanitarie previste all'interno delle residenze sociali assistite per gli anziani sono solo alcuni dei temi al centro del nuovo capitolo del portale di Maurizio Cenni.
"L'obiettivo per il futuro - si legge nella sezione - sarà quello di continuare a migliorare l'offerta sanitaria attraverso un continuo rafforzamento della collaborazione fra Comune, Ausl 7 e Azienda Ospedaliera. Nei prossimi anni sarà molto importante incrementare il legame tra la questione sociale e quella sanitaria, facendole sentire entrambe sempre più vicine alla persona.