Disagio giovanile: servono interventi stabili e coordinati

La presidente dell’Ordine Gulino e il nuovo report coordinato dal Cnr: “Investire nella salute mentale dei giovani”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 Ottobre 2025 22:39
Disagio giovanile: servono interventi stabili e coordinati

Firenze, 23 ottobre 2025 – “Dietro l’uso di farmaci, alcol e del digitale , c’è spesso una dipendenza che nasconde un dolore apparentemente invisibile e silenzioso che non trova ascolto”.

A dirlo è Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana e del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, commentando i dati del secondo rapporto European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs Italia 2024, il nuovo report coordinato dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr.

Dai dati emerge che crescono in Toscana i segnali di disagio psicologico tra gli adolescenti: oltre il 12% degli studenti toscani ha fatto uso di psicofarmaci senza prescrizione medica nell’ultimo anno, e quasi il 7% nell’ultimo mese, tra le percentuali più alte del Paese.

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“Questi numeri confermano quello che vediamo quotidianamente nei servizi pubblici e nei nostri studi privati – aggiunge la presidente –. Il disagio emotivo adolescenziale non è un’emergenza passeggera, ma un fenomeno strutturale”.

Sempre secondo il report l’uso frequente, più di dieci volte al mese, è in aumento: il 2,3% degli studenti dichiara un consumo regolare di farmaci per dormire o controllare il tono dell’umore, il doppio rispetto a molte regioni del Sud Italia.

“Non si tratta solo di devianza – prosegue la presidente – ma di solitudine, pressioni sociali, isolamento, paura di fallire. La risposta deve essere sistemica: investire nella salute mentale dei giovani oggi significa costruire la salute collettiva di domani”.

A questi segnali si affiancano altre forme di vulnerabilità. La Toscana, secondo il rapporto, supera la media nazionale per binge drinking, con quasi un terzo dei giovani (30,9%) che riferisce di aver bevuto quantità elevate di alcol in una sola occasione nell’ultimo mese. E anche l’uso problematico di Internet, pur non dettagliato a livello regionale, conferma un trend preoccupante: il 13% dei ragazzi italiani presenta comportamenti compatibili con una dipendenza digitale, caratterizzata da isolamento, insonnia e irritabilità.“C'è urgenza di una rete stabile tra scuola, famiglia e servizi territoriali – conclude Gulino -.

Le scuole devono tornare a essere luoghi di prevenzione psicologica e non solo di didattica. Servono sportelli d’ascolto permanenti con un coinvolgimento orario soddisfacente degli psicologi scolastici e un coordinamento costante con le famiglie e con i servizi pubblici per intercettare i segnali precoci di disagio”.

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