Ieri in Commissione Agricoltura del Consiglio regionale Toscano è stata approvata all’unanimità una proposta di legge per autorizzare la caccia al fringuello, protetto dalla Direttiva CEE del '79

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 settembre 2005 00:44
Ieri in Commissione Agricoltura del Consiglio regionale Toscano è stata approvata all’unanimità una proposta di legge per autorizzare la caccia al fringuello, protetto dalla Direttiva CEE del '79

La leggina, presentata da consiglieri di Ds, Margherita, Sdi e Comunisti Italiani e votata anche dall’opposizione di centrodestra, legalizza l’uccisione di 800mila uccelli (pesanti meno della cartuccia necessaria per abbatterli!) da parte di 40mila cacciatori. Pochi giorni fa, inoltre, la Giunta regionale della Lombardia ha approvato una delibera che apre la caccia al prispolone, piccolo migratore protetto dalla Convenzione di Berna recepita in Italia con Legge 503/1981; la delibera firmata dal ‘Governatore’ Roberto Formigoni prevede espressamente che potranno sparare a 18mila animali di questa specie solo i cacciatori ultra-sessantacinquenni, legati alla barbara ‘tradizione’ della ‘polenta e osei’ fatta con i cadaverini di questi animali…

“Si tratta con tutta evidenza di due provvedimenti vergognosi ed inaccettabili, totalmente illegittimi perché consentono la caccia a specie rigorosamente protette” dichiara Ennio Bonfanti, responsabile “fauna” della LAV.

“Il modo con cui le Regioni Toscana e Lombardia gestiscono la caccia costituisce un pericolo pubblico per la fauna e l’ambiente non solo in quelle regioni ma in tutta Italia, divenendo un esempio gravissimo di malcostume venatorio ed istituzionale. Ancora una volta le due Regioni abusano dei propri poteri amministrativi e legislativi per regalare a cacciatori e bracconieri nuove norme che rendono più facile l’opera di saccheggio della fauna grazie all’illegalità venatoria istituzionalizzata.

Il malcostume istituzionale di Toscana e Lombardia, infatti, è forse peggiore di quello delle doppiette, perché condotto da pubblici amministratori che violano apertamente e con arroganza la legge”.

Nel preannunciare azioni legali contro i due provvedimenti, la LAV denuncia come proprio i politici eletti nelle due Regioni, che dovrebbero avere fra le loro priorità la corretta applicazione delle norme e che dovrebbero essere di esempio per tutti su questo, si siano macchiati invece di un evidente e gravissimo illecito approvando tali vergognose norme, pur di accaparrarsi le grazie ed i voti dei cacciatori.

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