Ma quali sono i numeri dell’attività venatoria in Toscana?
Purtroppo mancano dati precisi sull’impatto del prelievo, così come assolutamente insufficienti le informazioni relative alle dimensioni ed agli andamenti delle popolazioni degli animali selvatici, ed in particolare dell’avifauna migratoria. E’ evidente quindi che per tale risorsa mancano perfino i presupposti per poter impostare forme di caccia realmente sostenibili.
Per comprendere l’entità del fenomeno venatorio in Toscana, le associazioni WWF, LIPU, Amici della Terra, LAV, Italia Nostra, Ambiente e Lavoro, ENPA, Verdi Ambiente e Società, Verdi hanno convocato ieri una conferenza stampa.
Eccon gli elementi salienti.
- i cacciatori, pur se progressivamente diminuiti negli ultimi anni, continuano ad essere ben 120.000.
- gli animali abbattuti in una stagione come quella che si conclude oggi sono oltre 1 milione e mezzo. Dalla lettura dei tesserini su cui i cacciatori segnano gli abbattimenti (effettuata dalla Regione Toscana) risulta infatti che nella stagione 2000-2001 (della stagione chiusasi oggi e di quella precedente ancora non ci sono i dati) gli animali abbattuti sono stati 1.537.006 (vedasi l’allegato per il dettaglio con la suddivisione per specie).
Si tratta però di un numero sicuramente di molto inferiore alla realtà.
Ad esso occorre sommare gli animali non segnati per illecita negligenza o perché oltre il carniere massimo giornaliero o stagionale consentito; gli abbattimenti di specie protette o effettuati in zone o periodi di divieto, ecc. ed ancora la grande quantità di animali feriti e non recuperati, destinati a morire dopo una lunga agonia.
A penalizzare gli uccelli migratori vi è poi la mancata applicazione (più grave nella parte settentrionale della regione) delle norme relative alla protezione delle aree di particolare importanza per la sosta e lo svernamento.
A farne le spese sono soprattutto i migratori acquatici, nell’ambito dei quali vi sono specie in forte declino anche fra le specie cacciabili, come il Combattente, la Marzaiola, il Codone e la Beccaccia.
Il bracconaggio continua ad essere un fenomeno diffuso e grave. Ci sono infatti segnali preoccupanti, che indicano una recrudescenza di questo fenomeno.
Ultimi in ordine di tempo,
- l’abbattimento di due rari esemplari di Spatola nella Laguna di Orbetello;
- le ripetute incursioni nella Riserva Naturale del Padule di Fucecchio.
Paradossalmente in un contesto già di per sé molto grave come quello, per sommi capi, descritto, si innestano una serie di atti e di proposte legislative volti ad una vera e propria deregulation in tema di caccia e di tutela della fauna (vedasi sotto gli approfondimenti sia sul livello nazionale che regionale).
L’INIZIATIVA E LE PROPOSTE DI ASSOCIAZIONI DI TUTELA AMBIENTALE E VERDI
Per questo le Associazioni WWF, LIPU, Ambiente e Lavoro, Amici della Terra, LAV, ENPA, Italia Nostra, Verdi Ambiente e Società e i Verdi hanno deciso di lanciare un’apposita campagna chiamando i cittadini ad esprimersi su questo tema e a sostenere con la loro firma una PETIZIONE REGIONALE in cui si chiede alla Regione di:
- annullare qualsiasi ipotesi di caccia al Fringuello e ai piccoli uccelli in genere
- tutelare concretamente e in modo complessivo gli uccelli migratori come bene della comunità internazionale
- vietare l’utilizzo dei richiami vivi, che sottopone gli uccelli a terribili sofferenze e a una tragica vita di prigionia
- opporsi alle ipotesi in corso a livello parlamentare di apertura della caccia nelle aree protette e di stravolgimento in genere dell’attuale normativa sulla caccia.
Siamo certi che i cittadini toscani non ci lasceranno soli a difendere un bene prezioso che appartiene a tutta la collettività.
L’iniziativa di carattere regionale e rivolta al Governo Regionale si affiancherà ad altre iniziative in corso anche sul livello nazionale.
QUELLO CHE (PURTROPPO) STA SUCCEDENDO NELLE AULE DELLA POLITICA
Perché fare una raccolta indirizzata ai nostri politici sul tema della difesa della fauna?
Perché ciò che oggi sta succedendo in tema di politica e caccia è purtroppo di estrema gravità e allarme.
Vediamo qualche nota a questo proposito:
A livello nazionale:
- E’ in corso alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati la discussione di un disegno di legge che intende modificare l’attuale Legge Quadro sulle aree protette. Obiettivo: dare il via libera alle doppiette anche nei parchi nazionali. La proposta - prima presentata come disegno di legge, poi inserita nella “legge delega sull'ambiente”, poi ripresentata nel testo originario - è stato presentata dall'on. Brusco (CCD).
Ritorna così l'incubo delle doppiette nei parchi, una proposta inconciliabile con le finalità stesse delle aree protette, ovvero, la tutela del patrimonio naturale.
Siamo di fronte a un possibile tracollo definitivo della stessa idea di area protetta e di tutela della natura, che costituirebbe un vero e proprio salto indietro nella civiltà e nella cultura del nostro paese. La fauna selvatica perderebbe anche quei pochi luoghi dove oggi è al riparo dal piombo delle centinaia di migliaia di cacciatori attivi sul nostro territorio.
- vi sono inoltre in discussione alla Camera 9 proposte di modifica dell’attuale legge quadro sulla caccia che porterebbero in pratica ad un annullamento della tutela della fauna in Italia.
Si va da un prolungamento dei periodi di caccia all’aumento delle specie cacciabili, dalla totale depenalizzazione di tutti i reati a carico della fauna alla dichiarazione della fauna migratoria come ‘res nullius’, dalla disapplicazione delle normative internazionali di tutela della fauna a un generale sovvertimento della maggior parte degli aspetti su cui si basa oggi la limitazione e la regolamentazione dell’attività venatoria.
I firmatari di queste clamorose proposte di legge sono i seguenti:
Stefani – Lega Nord (eletto in Veneto)
Serena – Alleanza Nazionale (eletto in Veneto)
Massidda – Forza Italia (eletto in Sardegna)
Bono – Alleanza Nazionale (eletto in Sicilia)
Onnis – Alleanza Nazionale (eletto in Sardegna)
Benedetti Valentini – Alleanza Nazionale (eletto in Umbria)
Gibelli – Lega Nord (eletto in Lombardia)
Rizzo – Comunisti Italiani (eletto in Toscana)
A livello regionale:
Se a livello di Parlamento la situazione è di estremo e eccezionale allarme, anche in Regione Toscana non si può dire che nello scorso anno non ci si sia comunque dati da fare per promuovere e sostenere le richieste di deregulation del mondo venatorio.
Limitandoci ai più significativi provvedimenti della Regione su questo tema nel 2002:
- Con apposito provvedimento il Governo ha passato alle Regioni le competenze sulle deroghe alle liste di specie protette della Comunità Europea, e la Regione Toscana non ha ‘perso l’occasione’.
Il Consiglio Regionale, infatti, ha inizialmente bocciato due proposte ‘lampo’ di apertura della caccia al fringuello promosse una da Margherita e SDI e l’altra da Forza Italia, delegando la decisione sul tema alla Giunta previo parere dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, ma poi la Giunta (pur in assenza di parere positivo dell’INFS) ha prontamente reintrodotto la caccia al Fringuello, piccolo uccello dal peso di 20 grammi, meno del piombo che gli viene sparato addosso. Si riapre così la sparatoria ai piccoli uccelli.
E c’è stato anche chi ha tentato di introdurre addirittura la caccia al Cormorano (Forza Italia), tentativo per fortuna (almeno al momento) fallito.
- la Regione Toscana, modificando la legge regionale sulla caccia, ha annullato (illegittimamente) l’obbligo di inanellare gli uccelli da richiamo. In questo modo si è reso impossibile effettuare qualsiasi controllo su questa triste e crudele attività, che alimenta (come ben noto) un fiorente mercato clandestino di uccelli rubati alla libertà e che in ogni caso condanna centinaia di migliaia di uccelli a una vita di prigionia, sofferenze, maltrattamenti.
Il WWF ha presentato un ricorso al TAR, ad oggi ancora in attesa di sentenza.
- Nonostante che l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica espressamente chiedesse l’esclusione dalle specie cacciabili del Combattente (piccolo limicolo, raro frequentatore delle nostre zone umide) per la sua situazione di ‘drammatico calo’ in tutto il suo areale, la Regione Toscana ha voluto tornare a permetterne di nuovo la caccia.
- Sempre nel corso del 2002 la Regione Toscana ha in pratica demolito l’opzione del tipo di caccia che secondo la norma nazionale deve essere esercitato invece in modo esclusivo.
La Regione ha infatti reso possibile per tutti i cacciatori, anche quelli che abbiano scelto la caccia vagante, utilizzare gli appostamenti fissi per la caccia agli uccelli acquatici. Di colpo quindi da circa 6000 i cacciatori abilitati a questo tipo di caccia (di gravissimo impatto per i migratori) sono saliti a oltre 120.000 (cioè tutti i cacciatori toscani). Gli uccelli migratori subiranno un ulteriore gravissimo attacco grazie a questa norma.
Anche su questo punto il WWF ha presentato ricorso al TAR.
- Anche quest’anno il Consiglio Regionale ha voluto consentire l’apertura anticipata della caccia ai primi di settembre, tipologia di caccia di gravissimo impatto sulla fauna migratoria.
UNA FIRMA PER CAMBIARE
Di fronte a tutto questo la fauna selvatica ha bisogno di aiuto.
La fauna selvatica è un bene di tutti noi e la sua tutela non può essere demolita per il divertimento dei cacciatori e i profitti delle industrie di armi.
Per questo Associazioni e Verdi chiamano a raccolta i cittadini, chiedendo a tutti di sostenere con una firma le precise richieste della petizione che si contrappongono all’attuale malcostume e malgoverno venatorio.