Nonostante la gravissima siccità di quest’anno e nonostante le ripetute richieste del WWF a Regione e Province per il suo annullamento l'apertura generale si inserisce in una situazione climatica ben lungi dall’essersi normalizzata. L’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, massima autorità scientifica in campo faunistico, in un documento di questo agosto affermava che la fauna è stata duramente colpita dalla crisi idrica e sollecitava provvedimenti di riduzione dell’attività venatoria in caso di perdurante siccità.
Ma di questo ai nostri Amministratori non importa nulla (e tantomeno ai cacciatori).
In Italia la caccia passa avanti a tutto.
La caccia passa talmente avanti a tutto che si continua ad effettuare tipi di caccia assolutamente insostenibili e crudeli come la caccia ai piccoli uccelli (già si sente parlare del fatto che la Regione a breve riaprirà anche quest’anno la caccia al fringuello, specie protetta dalla Comunità Europea), la strage dei migratori, la caccia con i richiami vivi (centinaia di migliaia di uccelli – dato numerico ricavato dai dati ufficiali delle Province – strappati alla libertà e condannati a una vita di prigionia e sofferenza in piccole gabbiette).
Proprio per porre fine a queste pratiche WWF, LAV, LIPU, ENPA, Amici della Terra, Verdi Ambiente e Società, Ambiente e Lavoro, Italia Nostra e Verdi hanno promosso negli ultimi mesi una petizione popolare.
Questa sera alle 19.45 LAV e WWF di Firenze terranno una manifestazione simbolica, un ‘funerale della natura’ che prenderà l’avvio da p.za Repubblica (dove dalle ore 14.00 sarà possibile anche aderire alla petizione presso apposito tavolo).
Ricordiamo infatti che nella stagione venatoria saranno uccisi in Toscana milioni di animali per semplice divertimento dei 120.000 cacciatori presenti nella nostra Regione. La stessa Regione, sulla base della lettura dei tesserini su cui i cacciatori segnano gli abbattimenti, riporta un numero di oltre 1,5 milioni di animali uccisi. Si tratta però di un numero sicuramente di molto inferiore alla realtà: ad esso occorre infatti sommare gli animali non segnati per illecita negligenza (perché non risulti superato il carniere massimo giornaliero o stagionale consentito), gli abbattimenti di specie protette o effettuati in zone o periodi di divieto, ed ancora la grande quantità di animali feriti e non recuperati, destinati a morire dopo una lunga agonia.
Per chi desidera maggiori informazioni su dati e numeri della caccia in Toscana sarà organizzato un momento stampa alle h.
19 di sabato 20.9 presso il tavolo LAV in p.za Repubblica a Firenze (prima della manifestazione) altrimenti potete telefonare al numero 347-0714324 (Guido Scoccianti).