Metteremo una bomba a Equitalia: telefonata a La Nazione

Riunito stamani a palazzo Medici Riccardi il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per decidere le misure di sorveglianza sulle sedi. Lega Nord Toscana: “Abbassare i toni. La colpa non è dei lavoratori”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 maggio 2012 14:41
Metteremo una bomba a Equitalia: telefonata a La Nazione

In una telefonata al centralino del gruppo editoriale che edita La Nazione, ieri una anonima voce maschile ha annunciato che «domani alle 10.30 scoppierà una bomba nella sede di Equitalia a Firenze». “L’attenzione resta alta – ha detto il prefetto Luigi Varratta al termine del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è riunito oggi a Palazzo Medici Riccardi. “Abbiamo confermato l’intensificazione dei servizi di vigilanza presso le aziende del gruppo Finmeccanica ubicate nel territorio fiorentino, già disposta nella riunione di venerdì scorso – ha specificato il prefetto - In più abbiamo stabilito misure di vigilanza per i responsabili di queste aziende in occasione della loro presenza nella nostra provincia.” Nel corso dell’incontro si è parlato anche di Equitalia alla luce della minaccia di un attentato giunta ieri con una telefonata.

“Anche in questo caso la situazione viene costantemente monitorata – ha dichiarato Varratta – ed è stato deciso un ulteriore rafforzamento della vigilanza su tutte le cinque sedi dell’agenzia presenti nella nostra provincia. Questo per il momento, nei prossimi giorni faremo un aggiornamento della situazione per vedere se ci sono altri aspetti da approfondire”. Chiede l’abbassamento dei toni nei confronti di Equitalia la Lega Nord Toscana «per tutelare l’incolumità fisica» dei dipendenti dell’ente di riscossione.

«Dopo le molotov lanciate a Livorno e la minaccia dello scoppio di una bomba a Firenze – ammettono i consiglieri regionali del Carroccio, Antonio Gambetta Vianna e Gian Luca Lazzeri –, bisogna abbassare tutti i toni ed affrontare il problema nella giusta maniera. La colpa della vessazione non è dei dipendenti di Equitalia né esclusivamente della stessa Equitalia, bensì di quei poteri e di quelle posizioni di legge che rendono, molte volte, i comportamenti degli operatori di Equitalia un atto dovuto». ENTE REGIONALE DI RISCOSSIONE Secondo i membri del Carroccio, «dietro i pericolosi attacchi politici ad Equitalia, che in alcuni casi hanno portato alla violenza, c’è molta demagogia e molta strumentalizzazione.

Dire, come ha fatto il sindaco di Bologna, Virginio Merola, che la Lega fa passare i dipendenti di Equitalia come dei complici di suicidi è assolutamente pericoloso, falso, strumentale e fuorviante. La Lega – proseguono Gambetta Vianna e Lazzeri – è l’unica forza che ha avuto il coraggio di guardare al problema dell’evasione fiscale, scindendo coloro che evadono perché sono delinquenti da quelli che sono costretti ad evadere perché sennò non potrebbero pagare le maestranze ed i fornitori.

Non ci dimentichiamo che ci sono moltissimi imprenditori che da anni sono a credito con lo Stato e la Pubblica Amministrazione, i quali pretendono, però, non ammettono ritardo nel pagamento delle tasse. Visto che il 1° gennaio 2013 Equitalia verrà esclusa dall’attività di accertamento, in Regione Toscana abbiamo presentato una mozione per chiedere che venga istituito un ente regionale di riscossione così da trattare i tributi in maniera federalista, come sta facendo il Piemonte. O, altrimenti, di adibire uno dei tanti uffici della Regione Toscana alla riscossione dei tributi, così da non pesare troppo sulle tasche dei contribuenti». MOZIONE Nella mozione si ricorda che, “la scorsa estate, visti i risvolti socio-economici negativi causati dai modi e dagli strumenti di riscossione utilizzati da Equitalia, il Governo (su spinta della Lega) è intervenuto con il d.l.

70/2011 (Decreto Sviluppo) convertivo in legge 106/2011, con il quale ha reso meno invasive le procedure del servizio di riscossione nazionale, apportando importanti modifiche, tra le quali: l’obbligo per l’Agente della riscossione di avvisare il contribuente almeno trenta giorni prima di procedere all’iscrizione ipotecaria; la previsione di soglie di debito al di sotto delle quali l’ipoteca non può essere iscritta e l’esecuzione immobiliare non può essere intrapresa: ossia ventimila euro, qualora la pretesa iscritta a ruolo sia contestata in giudizio ovvero sia ancora contestabile in tale sede e il debitore sia proprietario dell’unità immobiliare dallo stesso adibita a propria abitazione principale, ottomila euro, negli altri casi; la possibilità di richiedere la sospensione dell’esecuzione forzata per un periodo di centottanta giorni dall’affidamento in carico agli agenti della riscossione degli atti; l’esonero del contribuente dalle spese di cancellazione del fermo”.

«È il Governo – concludono Lazzeri e Gambetta Vianna – a dare all’ente di riscossione le direttive su come intervenire. Noi bisogna fare in modo che questo compito passi alle Regioni, le quali vedranno se utilizzare direttamente i propri uffici per la riscossione dei tributi o se creare un ente unico regionale».

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