Crisi aziendali: in primo piano Isi, Mabro e Richard Ginori

La bancarotta della Ex Isi potrebbe pregiudicare gli ammortizza​tori sociali. Champion: l'azienda trasferirà i dipendenti a Carpi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 maggio 2012 14:01
Crisi aziendali: in primo piano Isi, Mabro e Richard Ginori

Firenze– Il Consiglio regionale torna a riunirsi martedì 15 maggio (alle 15) e mercoledì 16 (9,30 con eventuale prosecuzione pomeridiana). Al centro della seduta, che martedì alle 15 si aprirà con la proposta di legge per l’istituzione sull’Autorità portuale regionale, un “primo piano” su alcune delle principali crisi aziendali che scuotono la Toscana. Come primo punto all’ordine del giorno di mercoledì mattina, infatti, è in agenda la comunicazione dell’assessore alle attività produttive, Gianfranco Simoncini, su Isi, Mabro e Richard Ginori.

Alla comunicazione sono collegate nove interrogazioni presentate da vari gruppi consiliari. “Ex Isi, tre arresti per bancarotta. Sequestrati conti e titoli per 15 milioni": la Lega Nord, con il consigliere provinciale Marco Cordone, interroga la Provincia di Firenze per sapere se quanto accaduto in questi giorni "può pregiudicare l'allungamento degli ammortizzatori sociali per i 374 lavoratori del complesso di Scandicci, obiettivo da raggiungere secondo gli intendimenti della Giunta provinciale”.

Presentata un'interrogazione urgente. Vicenda Champion di Scandicci "15 lavoratori rinunciando al trasferimento nella sede di Carpi in provincia di Modena, per ragioni logistico-familiari, non potrebbero accedere alla cassa integrazione", avverte la Lega Nord che, con una domanda del consigliere provinciale Marco Cordone, chiede alla Provincia di Firenze "che cosa possa e intenda fare in coordinamento con la Regione Toscana, il Comune di Scandicci, il Ministero del Lavoro e le parti sociali, ai fini dell' accesso delle maestranze che non potranno trasferirsi nella sede di Carpi(Modena), agli ammortizzatori sociali".

Di seguito il testo della domanda d'attualità. “Rossi è costretto ad incassare la sconfessione della Banca d’Italia su Fidi Toscana e ciò avviene sugli aspetti più critici oggetto di una nostra lunga ed inascoltata battaglia politica -intervengono Alberto Magnolfi, Presidente del Gruppo regionale PdL, e Nicola Nascosti, Vicepresidente della Commissione “Sviluppo Economico”- Si allunga la serie delle brutte figure collezionate dalla Giunta regionale. Dalla Eaton alla Mabro passando per la ISI, le confuse e velleitarie aspirazioni del Presidente Rossi di crearsi una piccola “IRI” in salsa toscana sono state duramente sconfitte dai fatti.

Per salvare la faccia, Rossi, da preteso salvatore di aziende si trova ad assumere, come nel clamoroso caso ISI, il ruolo di “gabbato”.Ma evidentemente queste batoste non sembrano ancora abbastanza: di fronte all’altolà della Banca d’Italia per Fidi Toscana, il Presidente della Giunta annuncia che per aggirare i problemi sta pensando di costituire una nuova società espressamente dedicata a queste operazioni.Mentre da tutte le parti si invocano le liberalizzazioni per facilitare l’afflusso di capitali freschi a sostegno dell’imprenditoria privata, in Toscana si rinnovano i fasti dei carrozzoni degli anni ’60 come la GEPI e l’IRI.La mentalità statalista è dura a morire; il Rossi degli ultimi tempi, sempre più sdraiato sulla foto di Vasto, ne è naturale profeta.”

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