Il premier Monti oggi ha dichiarato: ''La crisi sta imponendo un prezzo altissimo a famiglie, giovani, lavoratori e imprese che chiudono. Ci battiamo per evitare il destino della Grecia, evitato shock distruttivo''. E spiega: ''In futuro i proventi della lotta all'evasione fiscale dovranno essere utilizzati anche per ridurre le aliquote fiscali''. Per il Centro Studi di Confindustria a marzo ''recessione meno intensa per la produzione industriale italiana'', ma non migliora il mercato del lavoro.
A febbraio la percentuale dei senza lavoro è salita al 9,3%, il livello più elevato dal marzo 2001. In Toscana è sufficiente leggere le cronache locali di questi giorni, per trovare esempi concreti di questa situazione. I casi delle Acciaierie Lucchini di Piombino e della Beltrame di San Giovanni Valdarno evidenziano difficoltà legate principalmente a un mancato impegno da parte del Governo - Monti al pari di Berlusconi - per avviare un tavolo nazionale per rilanciare politiche a sostegno della siderurgia e del secondo polo siderurgico italiano.
Le vertenze della Eaton di Massa e della Champion di Scandicci evidenziano, invece, la irresponsabiltà delle aziende, che sono lasciate libere di chiudere la produzione con un solo cenno di mano, disinteressandosi completamente dei lavoratori, delle lavoratrici e dei territori. Le problematiche della Ansaldo Breda di Pistoia - così come della Selex Galileo di Campi Bisenzio o della Selex Elsag di Firenze - sono, anche queste, strettamente legate a mancate scelte di responsabilità del Governo, principale azionista del Gruppo Finmeccanica.
Il caso Breda ne è l'esempio più lampante: invece di impostare una strategia di rilancio per un settore all'avanguardia con un piano nazionale del trasporto ferroviario, il Governo pensa di venderne una parte al Gruppo giapponese dell'Hitachi. Si può immaginare la crescita vendendo i migliori settori produttivi della nostra industria nazionale? Le situazioni di stallo della Richard Ginori di Sesto Fiorentino, della Isi Green di Scandicci, la Mabro di Grosseto, la Rossignolo di Livorno evidenziano la necessità di rivedere il sistema di fare impresa in Toscana, che non può essere tutelato solo con interventi pubblici, senza un'idea di valorizzazione del patrimonio di professionalità e intelligenze dei lavoratori. Dopo le varie iniziative di sciopero e le manifestazioni che si sono tenute nelle varie zone della nostra provincia domani giovedì 19 aprile si replica nel Valdarno Fiorentino e Aretino con uno sciopero di 4 ore nella mattinata.
A Terranova Bracciolini si terrà la manifestazione; il corteo partirà alle ore 9.30 dallo stabilimento Power e raggiungerà Piazza della Repubblica dove ci sarà un comizio. I principali temi dell’iniziativa sono gli stessi delle altre manifestazioni, in estrema sintesi sono:
presidiare la discussione sul Ddl al fine di migliorarlo a partire da precarietà e ammortizzatori e dall’articolo 18. ridurre la pressione fiscale sul lavoro dipendente e i pensionati; ottenere provvedimenti per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro.E stato raggiunto oggi un accordo per il ricorso alla proroga della ‘Cassa Integrazione Straordinaria per aziende in procedura concorsuale’ che riguarda i 374 lavoratori della Italia Solare Industrie (Isi).
L’accordo è stato raggiunto al tavolo procedurale della Provincia di Firenze dove, alla presenza dei funzionari della Regione Toscana e della Provincia di Firenze, si sono incontrati il Curatore fallimentare dell’Azienda Italia Solare Industrie e la RSU dell’azienda che era assistita dalle organizzazioni sindacali. “Di fronte ad una situazione ancora molto complicata – afferma Elisa Simoni, assessore al Lavoro della Provincia di Firenze – si tratta di un importante risultato per la tutela dei lavoratori, che è stato raggiunto anche grazie alle manifestazioni di interesse che sono state rese da aziende che operano nel settore delle energie rinnovabili, En.Eco e Solarlight, che stanno valutando la possibile assunzione di parte del personale finora occupato in Isi”.
Già nel giugno del 2011 presso la Direzione Lavoro della Provincia di Firenze era stato firmato un verbale di accordo per il ricorso alla ‘Cassa Integrazione Straordinaria per aziende in procedura concorsuale’ per 12 mesi - ovvero dal 2 maggio 2011 fino al 1 maggio 2012 - per tutto il personale in forza all’azienda. Nella riunione odierna del tavolo le parti hanno concordato il ricorso alla proroga della Cassa Integrazione Straordinaria per sei mesi per tutti i lavoratori ancora in forza all’azienda al fine di garantire un ulteriore sostegno al reddito dei lavoratori occupati in Isi e per non disperdere le competenze e le relative professionalità.
L’accordo serve per consentire al curatore di ottenere dal giudice fallimentare le necessarie autorizzazioni all’inoltro della domanda al Ministero. Intanto è già fissato per lunedì 23 aprile l’incontro presso la Regione Toscana con una delle due aziende che ha manifestato interesse per eventuali assunzioni di lavoratori dell’Isi. Inoltre è stato già fissato, nella stessa data, anche un incontro presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale, Divisione IV Ammortizzatori Sociali (alla presenza della Regione Toscana e della Provincia di Firenze e della curatela) per sciogliere qualsiasi dubbio in merito all’accoglimento da parte del Ministero della domanda di proroga che sarà presentata dalla curatela di Isi.
“A questo proposito – conclude Elisa Simoni – vorrei esprimere un ringraziamento a tutti i soggetti che nel rispetto del loro ruolo hanno contribuito al raggiungimento dell’accordo che permette di richiedere al Ministero un sostegno al reddito per ulteriori 6 mesi per i lavoratori e le lavoratrici della Isi”. Il 12 Aprile 2012, presso il tavolo procedurale della Provincia di Firenze (Direzione Lavoro) si sono incontrati l'azienda 'Giochi Preziosi' nella persona del Procuratore Speciale, e la Rsa aziendale, assistita dalla Filcams - Cgil.
Sull'incontro e sulla vicenda ha fatto il punto in Consiglio provinciale l'assessore al Lavoro Elisa Simoni, rispondendo a domande d'attualità dei gruppi provinciali di Rifondazione comunista e del Pdl. L'azienda, in data 2 Marzo 2012, aveva aperto una procedura di mobilità ai sensi degli articoli 4 e 24 della Legge 223/91 per la cessazione dell'unità produttiva ubicata a Sesto Fiorentino. Valutati i profili professionali dei lavoratori occupati in azienda, e per procedere ad una migliore gestione degli esuberi e per attenuare l'impatto sociale dei licenziamenti, le parti hanno convenuto sulla necessità di ricorrere alla Cassa Integrazione Straordinaria per cessazione dell'unità produttiva di Sesto Fiorentino per tutto il personale in forza all'azienda 42 dipendenti.
La Cassa Integrazione decorrerà dal I Maggio 2012 per 12 mesi, a zero ore, con anticipo da parte dell'azienda. Le parti hanno inoltre concordato durante il periodo di cassa un programma finalizzato alla riqualificazione ed eventuale ricollocazione dei lavoratori interessati alla procedura. Esplode la vertenza Sirti, mille esuberi su quattromila. Circa cinquanta posti di lavoro a rischio nella filiale di Sesto Fiorentino. Ieri presidio dei lavoratori davanti alla sede di via Morese.
Sulla vicenda la Lega Nord, con il consigliere Marco Cordone, interroga la Provincia di Firenze per conoscere lo stato dell'arte e quali iniziative intenda prendere in coordinamento con le altre Autorità preposte, ai fini della salvaguardia del posto di lavoro dei dipendenti della società Sirti. Presentata una domanda d'attualità. Si sblocca in Provincia la complicata vertenza della Maricart. Stamani è stato firmato l'accordo per la mobilità con cig in deroga per l'azienda che ha sede legale e unità produttiva a Prato e si occupa di commercio.
La società ha attivato la procedura di cessazione di attività e provvederà a richiedere alla competente Regione Toscana l'intervento della cig in deroga a partire dal 30 aprile fino al 31 dicembre 2012 per i 30 lavoratori attualmente dipendenti. L'azienda sta valutando anche la possibilità di una cessione, totale o parziale, o di favorire l'ingresso di un nuovo socio per proseguire anche parzialmente l'attività. L’accordo è stato sottoscritto da Franca Ferrara, dirigente del servizio Orientamento e lavoro della Provincia, da Sergio Mari per la società Maricart S.A.S di M.K.
Group srl & C, da Alberto Santini della Filcams-Cigl, Giuseppe Viviano della Fisascat-Cisl e dai rappresentanti dei lavoratori dell’azienda. Naturalmente è a disposizione dei lavoratori il programma di politica attiva del lavoro attraverso lo Sportello emergenze e il Centro per l’impiego, finalizzato alla ricollocazione e riqualificazione con orientamento, formazione individualizzata per l'inserimento lavorativo, accompagnamento della persona e affiancamento della stessa nell'inserimento in una nuova attività. "Ecco, sotto gli occhi di tutti, i primi effetti dell'abrogazione dell'Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori".
E' il commento di Roberto Rizzo, a proposito del licenziamento di un unico dipendente da parte della società Autolinee Toscana. "Si tratta di una vicenda gravissima - continua Rizzo - sulla quale noi di Italia dei Valori esprimiamo forte preoccupazione e sdegno. Il provvedimento di licenziamento di Autolinee non trova infatti nessuna giustificazione se non un'autoritaria negazione dei diritti e della dignità di un lavoratore". "Il provvedimento assunto da Autolinee Toscana - spiega Rizzo - fa invece benissimo luce sullo scenario che tutto il mondo dell'impressa e del lavoro si troverà di fronte se andrà in porto la controriforma del Governo sull'Articolo 18: nessuna crescita, nessuna opportunità di sviluppo, nessuna ulteriore attrazione per i finanziamenti stranieri, ma soltanto la negazione dei diritti fondamentali conquistati con tanti anni di lotte".
"Noi di Idv - conclude Rizzo - esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà al lavoratore ingiustamente licenziato e continueremo a impegnarci al fianco dei Sindacati e nelle Istituzioni affinché Autolinee ritorni su questa gravissima decisione".