Rossi: “In città un centro di studio e dibattito per un nuovo umanesimo”

Il vicesindaco Nardella: "Una grande sfida per il futuro che passa da sostenibilità, equità e globalità"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 novembre 2011 18:10
Rossi: “In città un centro di studio e dibattito per un nuovo umanesimo”

Il vicesindaco Dario Nardella ha aperto stamani i lavori della seconda giornata di ‘Firenze 20Venti’, l’iniziativa in corso nel Salone dei Cinquecento per raccontare il futuro della città. L’intervento di Nardella è stata l’occasione per fare il punto sui temi della prima giornata, che dopo l’introduzione del sindaco Renzi ha visto alternarsi dalle 10 alle 19 assessori, tecnici, associazioni per fare il punto sul futuro della città. “Dopo aver ascoltato gli interventi di ieri, ci siamo resi conto anche della grande mole di lavoro che abbiamo già fatto in questi due anni e mezzo, e questo ci ha dato un quadro preciso della situazione – ha esordito Nardella – Ma anche per l’oggi è necessario partire dal tema della ‘visione’ del futuro: perché non ha senso lavorare day-by-day se non si ha una chiara visione di lungo respiro.

Ed è questa la scintilla che ci ha portato all’iniziativa 20Venti. Ieri l’assessore da Empoli ha detto giustamente che questa è 'la città globale più piccola del mondo'. Aggiungo che questa è anche 'la città complessa più piccola del mondo': perchè da un lato vive i problemi di tutte le città medio-piccole europee (servizi, trasporti, infrastrutture), dall’altro ha ambizioni e vocazione da grande metropoli, dal punto di vista culturale, della formazione, del patrimonio industriale ed economico.

Basta pensare che Firenze è la città che copre il quasi 60% del Pil e dell’occupazione dell’intera Toscana. E dunque Firenze è la città che ha l’ambizione di tenere insieme tante diverse vocazioni, come forse nessun’altra città italiana. E’ questa una grande sfida, che chiama in causa il rapporto con lo Stato, la Regione, la Provincia. Dentro questa sfida, l’obiettivo del 2020 si inserisce puntando su alcuni aspetti di forza, che possiamo definire con tre parole chiave: sostenibilità, equità e globalità.

Sostenibilità, perché il futuro di Firenze è sostenibile e passa dal Piano strutturale a volumi zero, dove la trasformazione prende il posto dell’espansione; passa dalle politiche ambientali con la mobilità elettrica, il bike sharing, la tramvia; passa dall’edilizia abitativa; passa dal piano del Patto dei sindaci. Equità, perché in una situazione economica così difficile, noi teniamo la barra ferma sui servizi, la scuola, gli asili nido, il sociale; perché vogliamo definire un modello di fiscalità locale basato proprio sui principi di equità.

Globalità, perché Firenze è per definizione una città globale: nel momento in cui dovesse rinunciare a questa vocazione, perderebbe la sua stessa identità. Basta pensare al futuro delle istituzioni culturali straniere, alla Fortezza da Basso, al complesso di San Firenze, alle Cascine, al Parco della Musica; e tutto questo non fa parte di un freddo progetto logistico e organizzativo, ma è lo sforzo di coniugare un sistema efficace di investimenti con un modello di gestione integrato. “Perché dunque Firenze 2020? Perché, come afferma un proverbio cinese, se voglio fare mille chilometri devo cominciare dal primo passo; ma se non ho chiaro dove voglio arrivare, quel primo passo non serve a niente.

Per questo siamo qui. Per questo vogliamo parlare del nostro futuro: per costruirlo insieme, passo doppo passo”. “La concretezza delle infrastrutture da fare e una visione strategica del futuro. Così bisogna andare avanti. E da questa Firenze 20Vènti sono partite proposte alle quali noi risponderemo. “Così il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani intervenendo stamani durante Firenze 20Vènti che si è svolto nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. “Il Consiglio comunale – ha aggiunto Giani- sarà il Forum delle risposte, il luogo in cui contribuire a dare concretezza e verificare che tutto vada per il meglio”.

Giani si è poi soffermato sulla questione aeroporto e Firenze capitale. “L’infrastruttura aeroporto – ha detto Giani- è prioritaria. E’ necessario colmare il gap fra la domanda stimata di circa 9milioni di passegi e l’offerta (circa 4milioni di Piasa e 1milione e mezzo di Firenze) e dunque lavorare insieme”. Il presidente del Consiglio comunale ha ricordato i 150 anni di Firenze capitale e le tante iniziative importante che ruotano intorno al 15 settembre del 1861 anno della prima esposizione italiana alla Leopolda.

“Fu un’esposizione – ha detto Giani- che anticipò le esposizioni internazionali. Firenze deve restare un crogiuolo di cultura, di scoperte, di artigianato. Un’icona cosmopolita”. Tranvie, Parco della Musica, parco della piana e soprattutto idee chiare sull’utilizzo dei finanziamento comunitari: ecco in sintesi secondo il presidente Rossi l’agenda di Firenze per il 2020. Lo ha affermato intervenendo oggi per i canonici cinque minuti alla iniziativa di Palazzo Vecchio “20Venti”, sul futuro della città.

“Tutti giorni come istituzioni ci confrontiamo, discutiamo, trattiamo – ha proseguito il presidente Rossi – ma ci sono alcuni progetti strategici che rappresentano per tutti noi la vera sfida e che devono essere conclusi entro i prossimi tre anni. Il primo è il sistema delle tranvie, l’unico vero, grande intervento strutturale che ha già avuto effetti positivi sul traffico e sulla qualità della vita dei cittadini. Con le tranvie si cambia la mobilità. Entro il 2015 dobbiamo avere tutte le linee in esercizio.

Una sfida davvero difficile!”. “Poi il completamento e la gestione del Parco della Musica – ha proseguito il presidente – un’opera di rilievo per tutto il paese. Insieme dobbiamo farlo vivere, completarlo garantendone la completa fruibilità e la qualità dell’offerta. Questa operazione, di grande significato culturale, può essere il caposaldo di un progetto integrato che riqualifichi l’intera zona, con la Leopolda, le Cascine, il centro fieristico. Noi siamo disposti – ha annunciato il presidente – a sottoscrivere un patto e a investire per questo progetto, che è di rilievo nazionale.” “E poi ancora – ha detto il presidente – le infrastrutture e l’aeroporto, un tema difficile, su cui stiamo lavorando da tempo e che dobbiamo chiudere.

L’Alta velocità, sulla quale non dobbiamo restare indietro. Il parco della piana, quel sistema di parchi e verde pubblico che da Firenze raggiunge Pistoia. Di fronte a noi anche i passaggi delicati per gestire insieme la difesa dal welfare, gli investimenti da completare per il sistema ospedaliero, Careggi, Santa Maria Nuova, Torregalli”. “Quanto ai fondi strutturali europei – ha continuato il presidente Rossi – si tratta di una massa ingente di risorse che dobbiamo utilizzare in modo fortemente selettivo, lavorando per obiettivi strategici su cui farli convergere.

Firenze e l’area metropolitana producono il 50% del Pil regionale. Sono d’accordo con chi dice no a un neocentralismo regionale, ma dico anche no a un piccolo municipalismo localistico, no a una ‘città-stato’ gloriosa ma chiusa nei suoi confini. Insieme, bisogna lavorare insieme. Ed entro la metà del 2012 dovremo avere le idee chiare.” “Indico quattro assi – ha concluso il presidente Rossi – su cui dirigere le risorse. 1) La ricerca, le università, la costruzione di un sistema della ricerca e del trasferimento tecnologico 2) Il supporto all’impresa, al manifatturiero, per l’innovazione e l’internazionalizzazione.

Penso alla meccanica, alla moda, ma anche alle tecnologie per i beni culturali. 3) Nuove infrastrutture per dare soluzione ai problemi della mobilità. 4)La cultura e le grandi istituzioni culturali, da cui lo stato si ritira. Noi dobbiamo insieme supportarle e fare sì che siano fattori di ricerca e di creatività.” “Penso che noi istituzioni, Comune, Provincia, Regione, dovremmo rivolgerci a tutti gli uomini di cultura della Toscana, del nostro paese e del mondo per fare di Firenze il centro degli studi e del dibattito sul Rinascimento e sull’umanesimo e dare così un contributo alla costruzione di un nuovo umanesimo nel nuovo millennio”.

Questa la proposta che il presidente Enrico Rossi ha lanciato oggi da Palazzo Vecchio, concludendo il suo intervento alla manifestazione “20Venti” organizzata dal Comune. “Firenze – ha aggiunto – è la città del Rinascimento. E’ anche una città che giustamente si vende ai turisti e lo sa fare bene. E’ una cosa importante, che dà lavoro, ma che non può bastare e che da sola è persino pericolosa. Ho dato una occhiata su Wikipedia alla voce Rinascimento e ho letto: “Il Rinascimento è un periodo artistico e culturale della storia d’Europa che si sviluppa a partire da Firenze tra la fine del Medio Evo e l’inizio dell’età moderna.” Poi mi sono ricordato un passo della filosofa Agnes Heller, che ho studiato all’Università: “ Nel Rinascimento – scriveva – compare la concezione dinamica dell’uomo.

Esiste la storia dello sviluppo personale dell’individuo ed esiste la storia dello sviluppo della società. Situazione ed individuo entrano in un rapporto fluido: passato, presente, futuro sono creazione dell’umanità. E così nascono libertà e fraternità. Spazio e tempo si umanizzano”. “Ecco – ha ripreso il presidente Rossi – tutto questo, che è alla base della nostra storia moderna, è partito da qui, da Firenze. Il mondo ci conosce per questo e per questo possiamo essere facilmente credibili.

Oggi, agli inizi del nuovo millennio, nel mondo globalizzato ci si interroga su come rendere concepibile un nuovo umanesimo. Spero che nei prossimi tempi, con le migliori menti della città e della regione, riusciremo a costruire questo progetto: da tutto il mondo, i giovani, le nuove classi emergenti dovranno venire ancora di più ad alimentarsi di cultura a Firenze e nella Toscana. E’ un progetto ambizioso che però è in linea con il ruolo, la politica e la storia di questa città” Ieri l'onorevole Valdo Spini, presidente della commissione consiliare Affari Istituzionali, nel suo interrvento all'iniziativa 20Vènti in Palazzo Vecchio ha lanciato l'idea di una grande iniziativa per il cinquecentenario del "Principe" di Niccolò Machiavelli, uno dei libri più conosciuti e diffusi del mondo.

"Sottolineo con piacere - afferma ogga Spini - che il sindaco Renzi nel suo intervento conclusivo di oggi l'ha ripreso e condiviso". “Con la sua ultima iniziativa, il sindaco Renzi ha dato la dimostrazione più efficace dell’inconsistenza della sua azione politica fatta di slogan, riuscendo contemporaneamente, stavolta, a consumare anche la più grave offesa al ruolo del consiglio comunale da quando è stato eletto: sfruttare il luogo della politica cittadina, la casa dei fiorentini, per una passerella di assessori e presidenti di commissione che hanno illustrato ai pochissimi presenti i loro progetti.

Se Renzi ha paura di portarli in Consiglio comunale perché la sua maggioranza non lo sostiene, è un suo problema, ma solo quello resta il luogo del dibattito sul presente della città, prima del suo futuro”. Questa la dichiarazione del capogruppo PdL Stella e dei consiglieri Torselli, Cellai e Roselli, che questa mattina, in contemporanea con l’iniziativa nel Salone dei Cinquecento, hanno tenuto una conferenza stampa insieme al coordinatore cittadino del partito On. Gabriele Toccafondi.

“A noi interessa la Firenze del 2012, non quella del 2020 – hanno aggiunto –. La città ha bisogno di scelte e decisioni vere per il proprio sviluppo, e invece siamo ancora qui, due e anni e mezzo dopo l’elezione di Renzi, e cosa è cambiato? Che dai 100 punti e i 100 luoghi siamo passati ai 20 vènti, titolo che, oltre a cambiare il ‘denominatore’ renziano, forse si riferisce alle promesse del sindaco, che appunto sono state fatte al vento. Nel Salone dei Cinquecento, dove si è tenuta quest’ultima iniziativa mediatica di Renzi, chi c’era ad ascoltare i tanti interventi? Associazioni di categoria, sindacati, dirigenti comunali, impiegati del Comune, ma non certo i cittadini, ai quali evidentemente delle nuove promesse del sindaco non interessa un bel nulla.

Un flop che forse dovrebbe finalmente far riflettere il primo cittadino”. “I due anni e mezzo di Renzi sindaco, e i pochissimi risultati raggiunti – ha sottolineato infine Toccafondi – dimostrano ciò che noi del PdL abbiamo sempre pensato: non basta vestirsi di nuovo per essere il nuovo. A Renzi noi abbiamo sempre riconosciuto e riconosciamo che con le parole è un fenomeno, un fuoriclasse, e anche che alcune delle sue idee sono buone (non a caso le ha rubate a noi). Per questo, quando è stato eletto gli abbiamo detto: coraggio, serve coraggio per portare avanti queste idee e cambiare davvero Firenze.

Che è successo invece? Prendiamo due esempi: l’aeroporto. Noi crediamo che Renzi volesse davvero la pista parallela, ma la maggioranza di centrosinistra che governa la Regione e gli altri comuni interessati no, e non se ne è fatto di nulla. La tramvia. Noi crediamo che Renzi volesse davvero cambiarla, ma la sua maggioranza no. E allora ecco il nodo cruciale: se anche Renzi di per se potrebbe essere il nuovo, è la sinistra di cui è espressione che non lo è. Basta guardare le facce: altro che nuove, son sempre le stesse.

Noi siamo oggi qui per dire: basta parole sindaco, a Firenze serve altro. Ti sfidiamo a confrontarci sul concreto”. “Se non sbaglio la scorsa settimana il PdL si era riunito in piazza della Signoria allestendo una canadese: un manipolo di 5 o sei persone che si esauriscono più o meno completamente nei presenti alla conferenza stampa di oggi dando sempre di più la sensazione di essere ormai una sorta di riserva indiana , ultimo baluardo di un partito che non c’è. Non riesco davvero a comprendere come possa essere presentata una critica al sindaco e alla maggioranza del governo cittadino quando loro non sono stati neppure in grado di mantenere nel proprio gruppo chi era stato eletto sotto il simbolo del PdL”.

E’ quanto dice il capogruppo del Pd Francesco Bonifazi rispondendo al gruppo PdL e all’onorevole Toccafondi: “Quella del PdL - sottolinea Bonifazi è una debacle senza precedenti, il risultato della trasformazione del PdL fiorentino nel partito che non c’è. Per quanto riguarda le sfide di Firenze: dalle pedonalizzazioni, alla linea 2 della tramvia, al diverso modo di intendere la Mercafir, fino alla costruzione giorno e notte del Parco della Musica, all’impegno nel rapporto coi cittadini e, con oggi, con tutte le rappresentanze organizzate, mette in luce una città viva e pronta ad affrontare il futuro nonostante la pesante crisi.

Una città che fa sentire anche grazie al grande lavoro del sindaco Renzi la sua voce a livello non solo nazionale ma anche internazionale. E’ sconcertante e squallido vedere il partito che non c’è criticare su tutto senza una visione d’insieme della città, un partito disorientato, il partito del condominio. Se parliamo di tramvia il problema per loro è la semplice tutela di interessi particolari non certo l’interesse generale. E questo vale anche per il mercato di San Lorenzo e ovunque si inneschino proposte di innovazione e sviluppo.

Dispiace dirlo, ma il gruppo PdL appare sempre di più come 6 consiglieri in cerca d’autore". Questo l’intervento del consigliere dell’Udc Massimo Pieri, che ieri e oggi ha partecipato all’iniziativa nel Salone dei Cinquecento: “Non posso che fare un plauso a questa due giorni voluta dal sindaco Renzi. Dico questo perché coinvolgere la città sul suo futuro e farla partecipare all’amministrazione della cosa pubblica è esattamente il senso dell’azione politica dell’Udc.

20Vènti è un qualcosa che colpisce i giovani, e anche per questo è importante. In questo senso, voglio proprio in questa giornata formulare un auspicio e fare un invito alle nuove generazioni: si impegnino, i nostri giovani, per il bene comune, e soprattutto il verbo è ‘fare’. Non devono cedere a quella che è la caratteristica più deleteria della fiorentinità: l’essere ‘rosiconi’, limitarsi a polemizzare su tutto e tutti senza poi far nulla per cambiare le cose. Il nuovo clima che si respira in Parlamento sia dunque di buon auspicio anche per l’amministrazione della città di Firenze: avanti così”.

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