Il 12, 13, 14 maggio l’Istituto Italiano di Scienze Umane ospita Eugenio Scalfari che nel corso dei tre pomeriggi affronterà il grande tema della modernità. “ Quella che chiamiamo modernità - dice Scalfari - nasce in Italia e in Europa nel momento in cui il tema del libero arbitrio viene posto al centro della vita sociale e dei comportamenti individuali, al centro della cultura, delle arti, della scienza e della politica. Si configura un nuovo umanesimo e diventa inevitabile lo scontro con le tradizioni consolidate e le autorità che le presidiano.” Continuano le lezioni aperte al pubblico che il SUM Istituto Italiano di Scienze Umane organizza nella sede fiorentina di Palazzo Strozzi, invitando a parlare personalità di assoluto rilievo nei diversi ambiti delle scienze umane.
Tra gli ospiti più recenti delle “Lezioni di Palazzo Strozzi” ricodiamo Claudio Magris, Francesco Orlando, Marc Fumaroli, Gustavo Zagrebelsky, e Gorge Steiner, che ha tenuto le sue lezioni poch giorni fa.
Ai personaggi invitati viene chiesto di sviluppare una riflessione sulla propria biografia intellettuale: formazione, percorso di ricerca in rapporto alla storia della propria disciplina, contesto di idee e di esperienze nel quale si colloca la propria opera, prospettive future che si aprono per le nuove generazioni di talenti.
Le lezioni sono rivolte non solo agli studenti dell’Istituto, ma anche a un pubblico più vasto, interessato ai grandi temi del dibattito culturale contemporaneo.
Eugenio Scalfari (1924), dopo aver collaborato al «Mondo» di Pannunzio, è stato, nel 1955, tra i fondatori dell'«Espresso» che ha diretto dal 1963 al 1968. Nel 1976 ha fondato il quotidiano «la Repubblica», che ha diretto fino al 1996 e di cui oggi è editorialista. Tra i suoi libri ricordiamo La sera andavamo in via Veneto.
Storia di un gruppo dal «Mondo» alla «Repubblica» (1986), Incontro con io (1994), Alla ricerca della morale perduta (1995), Il labirinto (1998), La ruga sulla fronte (2001) e, con Giuseppe Turani, Razza padrona (1974). Con il Gruppo editoriale L'Espresso ha pubblicato, raccolti in cinque volumi, gli articoli scritti tra il 1955 e il 2004. Per Einaudi ha recentemente pubblicato la biografia L'uomo che non credeva in Dio (2008) in cui ripercorre la sua vita di intellettuale, di giornalista, di uomo politico, ma anche di bambino e di adolescente, riportando alla luce i fatti cruciali del Novecento italiano, vissuti attraverso gli occhi di uno dei suoi protagonisti.
Il dato autobiografico però non si presenta fine a se stesso, ma è spunto per una riflessione sulla vita e sui valori di ogni gesto compiuto.