FIRENZE – Sono 18 mila le aziende agricole toscane che hanno già ricevuto i finanziamenti del Psr, il piano di sviluppo rurale della Toscana 2007-2013, che prevede investimenti per un totale di 1400 milioni di euro a fronte di contributi pubblici per 876 milioni. Di questi 391 milioni provengono dall’Unione Europea, 396 milioni dallo Stato e 89 milioni sono la quota della Regione Toscana. Fra le imprese finanziate, il 75% ( pari a 13.700 imprese) è rappresentato da ditte individuali.
Di queste oltre 4.450 (pari a circa il 25% dei beneficiari totali) sono le imprese condotte da giovani (ossia imprenditori di età inferiore ai 40 anni) e 1.600 sono imprese condotte da donne. Questi sono alcuni dei dati salienti emersi nell’ultima riunione del Comitato di Sorveglianza del PSR della Toscana, che si è svolto alla presenza dell’assessore Gianni Salvadori. “Un bilancio positivo – ha sottolineato in proposito l’assessore – dal quale emerge, numeri alla mano, che la Toscana conferma la sua capacità di pendere bene i fondi comunitari e sostenere gli investimenti.
Un fatto questo che accresce la sua importanza in un momento nel quale è vitale investire e sostenere le imprese per uscire dalla crisi.” Focus su: giovani agricoltori e donne, agricoltura biologica e interventi contro il dissesto idrogeologico. In particolare le misure attuate hanno sostenuto l’insediamento di 877 giovani agricoltori in qualità di capo azienda. Sono state sostenute 1.043 aziende agricole per la realizzazione di investimenti finalizzati all’ammodernamento delle aziende stesse.
Gli investimenti già completamente realizzati dalle aziende ammontano a 126,5 milioni di euro, di cui 54,5 milioni destinati macchinari a capannoni per attività di trasformazione aziendale dei prodotti agricoli. Altri 6,8 milioni di euro sono gli investimenti già realizzati per migliorare le condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro. Ancora: sono già stati realizzati 140 interventi per 10,7 milioni di euro di investimenti finalizzati alla prevenzione dei danni causati dal dissesto idrogeologico. Le aziende agricole biologiche sostenute sono state 902, con una superficie totale interessata dal sostegno agro-ambientale pari a circa 54.000 ettari.
Nel settore dell’agriturismo sono invece 272 le aziende sostenute, che hanno già realizzato investimenti per 31,7 milioni di euro di cui il 53% relativi ad interventi sui fabbricati per la qualificazione dell’offerta agrituristica e il 33% relativi ad interventi per la produzione e la vendita di energia da fonti rinnovabili (in prevalenza impianti solari fotovoltaici). Infine 4.163 agricoltori hanno ricevuto contributi per servizi di consulenza aziendale. Quanto alle imprese di trasformazione dei prodotti agricoli sono 73 quelle che hanno ricevuto contributi e hanno già realizzato investimenti per 17,1 milioni di euro. Centrati gli obiettivi di spesa Entro fine anno il 100% per il 2011 Sul fronte finanziario, lo stato di attuazione del Psr è il seguente: spesa pubblica attivata (ossia, spesa pubblica messa a bando o per la quale sono state approvate le direttive per l’attuazione delle misure): 664.941.244 euro, pari al 76% della spesa pubblica programmata per l’intero periodo 2007-2013; spesa pubblica assegnata (ossia, spesa pubblica per la quale sono stati emessi atti di assegnazione a favore dei beneficiari): 531.163.868 euro, pari al 61% della spesa pubblica programmata per l’intero periodo 2007-2013; spesa pubblica pagata (ossia pagamenti già effettuati dall’organismo pagatore regionale – ARTEA – a favore dei beneficiari e già rendicontati alla Commissione Europea): 273.742.938 euro, pari al 31% della spesa pubblica programmata per l’intero periodo 2007-2013. Infine con riferimento agli obiettivi di spesa da conseguire al fine di evitare il disimpegno automatico delle risorse da parte della Commissione Europea l’obiettivo di spesa 2010 è stato brillantemente conseguito: al 31/12/2010, infatti, è stato raggiunto il 120% dell’obiettivo previsto. Per quanto riguarda l’obiettivo di spesa da conseguire al prossimo 31 dicembre 2011 è costituito dalle risorse programmate per le annualità 2007, 2008 e 2009 pari a: 347.225.994 euro.
I pagamenti effettuati cumulativamente al 27 ottobre 2011 ammontano a: 278.437.990 euro. Sommando a questa somma l’importo ricevuto a titolo di prefinanziamento al momento dell’approvazione del PSR da parte della Unione Europea, pari a 58.737.954 euro, si arriva a 337.175.944 euro. Il che significa che al momento attuale è stato già raggiunto e superato il 97,11% dell’obiettivo di spesa da raggiungere. “Il 100% – conclude Salvadori – sarà certamente raggiunto entro fine anno”. Il miglior rating per un’impresa? E' quello composto da Regioni, Province e Comuni, che potrebbero fornire alle aziende virtuose un “certificato di qualità amministrativa”, utilizzabile per alleggerire il peso burocratico, per chiedere finanziamenti in banca, o per facilitare i rapporti con imprese, fornitori e clienti.
E' il senso del progetto “Sistema di rating amministrativo”, di cui è capofila l'Assessorato all'Agricoltura della Provincia di Firenze, e che verrà presentato il 14 novembre a Lucca durante il convegno “Innovazioni di governance e procedurali per lo sviluppo rurale”. Un progetto che rientra nel programma “Elistat”, a cui aderiscono 31 Province italiane, e che è portato avanti in collaborazione con Linea Comune, la società a intera partecipazione pubblica che supporta gli Enti locali dell'area fiorentina per i servizi di servizi on-line. Pensato per le imprese agricole, il Sistema di rating amministrativo è potenzialmente estendibile ad altri settori.
L'idea è creare un unico database di tutte le informazioni che gli Enti pubblici detengono di un’azienda (certificazioni, versamenti di tasse, risultati di accertamenti e controlli, convenzioni con la pubblica amministrazione, iscrizioni ad albi, ecc.) e sulla base di questi dati definire la qualità amministrativa dell'impresa attraverso alcuni indicatori. L'utilizzo di questi parametri di qualità sarebbe su base volontaria, dunque ogni azienda sarebbe libera di comunicarli o meno. Il sistema, per ora in fase sperimentale, si ispira alle classificazioni di rating (AAA, AA, B, eccetera) e può essere spiegato con due esempi. Prendiamo il caso di un'azienda sottoposta ad una serie di controlli, condotti da uno o più dei numerosi organismi pubblici competenti, supponiamo inoltre che gli esiti di tali verifiche siano tendenzialmente positivi: oggi tale “affidabilità amministrativa” non produce sostanziali effetti, mentre, tradotto con un buon valore di rating, potrebbe costituire un “plus” per l’impresa stessa, da un accorciamento dei tempi di istruttoria a una minore probabilità di disturbo per i controlli di altri enti.
Ma spingendo oltre il ragionamento, si potrebbe porre il caso in cui l’azienda debba chiedere un finanziamento per coprire le spese sostenute per un investimento specifico: la banca avrebbe a disposizione molti dati, certificati dalla Pubblica Amministrazione, per valutare al meglio l'affidabilità del progetto che le viene chiesto di finanziare e dell'azienda stessa. Ancora, una piccola impresa che vuole stringere un contratto con una realtà della grande distribuzione potrebbe facilmente dimostrare di essere certificata come biologica, di essere stata oggetto di una serie di controlli e di aver avuto accesso, con esito positivo, agli aiuti a premio dell'Unione Europea. Un sistema di rating amministrativo, quindi, che consentirebbe di semplificare le procedure burocratiche relative all'agricoltura, un settore che tende alla “multifunzionalità” e in cui si sovrappongono molte attività (dall'allevamento all'eco-turismo, all’agroenergia) e che proprio per questo deve rispettare tante normative diverse.
Un’esigenza di semplificazione amministrativa che è sentita in tutta Italia e in particolar modo nella provincia di Firenze, dove le aziende agricole sono perlopiù di piccole dimensioni (in media 10 ettari) e l'età media degli imprenditori è alta, circa 60 anni.