«E’ urgente un serio piano di difesa del suolo che, a partire dal riordino Legislativo, ormai improcrastinabile, faccia della partecipazione e della sussidiarietà il proprio principio fondante, con un coinvolgimento in primo luogo delle imprese agricole e forestali, che possono garantire un controllo ed una manutenzione capillare del territorio». Lo ha sottolineato Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana, in visita quest’oggi nelle zone alluvionate della Lunigiana, fra cui Aulla, dove la locale sede Cia – inaugurata a settembre - è stata danneggiata dall’alluvione delle settimane scorse.
Dopo l’emergenza sono auspicabili – afferma la Cia - azioni di ripristino delle infrastrutture (strade, ponti, linee telefoniche ed internet, acqua, luce, ecc), per cui è necessario che le risorse siano sufficienti e che vengano erogate in tempi brevi, per non aggravare le perdite di reddito e danni alle strutture. «Inoltre – ha proseguito Pascucci – per evitare il ripetersi dei fenomeni dei giorni scorsi è opportuna una strategia di rilancio dell’agricoltura e della silvicoltura, presidi essenziali per una efficace azione di gestione del territorio.
Un rilancio dei servizi di cittadinanza (dalla scuola alla sanità al trasporto pubblico locale) essenziali per la permanenza delle popolazioni; e poi una politica attenta di governo del territorio, in grado di porre un freno al consumo di suolo ed all’espansione edilizia, in particolare lungo gli alvei fluviali ed i versanti collinari e montani. Senza tralasciare - ha aggiunto il presidente Cia Toscana - una pianificazione efficiente della gestione della risorsa acqua, anche in funzione dei fenomeni di cambiamento climatico in atto, rafforzando le infrastrutture di contenimento e di raccolta dell’acqua (bacini collinari, ingegneria naturalistica ed altri sistemi anti-erosione». Per tutti questi motivi è ancora più importante il ruolo delle amministrazioni pubbliche di ogni livello, che nelle settimane e mesi scorsi hanno sottoscritto con la Cia Toscana la Carta di Matera un documento che mette l’agricoltura ed il territorio al primo posto nelle politiche locali.
«Solo con la presenza dell’uomo – ha detto Pascucci – è pensabile prevenire questi danni, in primis la presenza di coloro che vivono e operano nelle aree rurali, che hanno un ruolo spesso non riconosciuto di sentinelle di ambiente e territorio». La Cia di Massa Carrara, intanto, è in campo per fornire agli agricoltori ed a tutti i cittadini il proprio sostegno ed il proprio aiuto. A partire dalla prossima settimana sarà allestito un ufficio provvisorio per far fronte a tutte le necessità, in attesa del ripristino della sede di Aulla fortemente danneggiata dall’alluvione.
Ma soprattutto la Cia di Massa Carrara vuole essere protagonista, con le proprie idee e lo spirito imprenditoriale degli agricoltori, del riassetto ambientale e della ripresa economica, sociale e produttiva della Lunigiana. Per l’agricoltura della zona il danno principale lo hanno subito le attività agrituristiche. Infatti tutte le aziende della provincia avevano il tutto esaurito per il ponte di Novembre ed hanno ricevuto la totale disdetta delle prenotazioni a seguito dell’alluvione. Un ulteriore danno è rappresentato, ad oggi, dalle mancate semine, che difficilmente potranno essere recuperate nei prossimi giorni e dalla perdita delle migliori e più produttive superfici a foraggio.
Oltre, naturalmente ai danni alle strutture. «Un ringraziamento sincero – ha concluso Pascucci – va a tutto il personale della Cia della Lunigiana, di Massa Carrara e di Lucca per il grande sforzo che stanno facendo in questo periodo per far tornare tutto alla normalità. Nei prossimi giorni verrà riaperta la sede di Aulla e faremo un incontro della Cia a livello provinciale per fare una verifica sui danni e sulla situazione attuale».