Rapporto tra crisi ed energia: un settore strategico per lo sviluppo economico nazionale? E' con questo quesito che si apre la IV edizione del Forum QualEnergia? promosso da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Provincia di Firenze. 5 tavole rotonde con amministratori pubblici, rappresentanti di aziende, docenti universitari e giornalisti per parlare di fonti rinnovabili, mobilità sostenibile, cambiamenti climatici, limiti delle risorse e stili di vita sostenibili, Green economy.
Questi saranno i temi che si discuteranno il 6 e 7 ottobre a Firenze nella sede della Provincia di palazzo Medici-Riccardi. «Da Firenze, e dalla Toscana sempre più green (è al 4° posto tra le regioni per incidenza delle rinnovabili, e al 1° per le rinnovabili non idriche – dati Fondazione impresa 2011) - dichiara Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana - vogliamo lanciare un appello perchè la crisi non sia presa come scusa per rallentare la conversione verso le nuove energie, ma che queste vengano anzi intese e sostenute come driver fondamentale per il rilancio.
L'obiettivo adesso è liberare queste energie, che – come dimostra il boom del solare, ad esempio – stanno esplodendo “dal basso” e hanno bisogno di essere facilitate, e non ostacolate, dalla burocrazia e dall'azione di governo». «Sono lieto ed orgoglioso di poter dare, per il secondo anno consecutivo, ospitalità e collaborazione come Provincia di Firenze al Forum QualEnergia. La consapevolezza della centralità delle rinnovabili è ormai giustamente diventata lo spartiacque che separa una classe dirigente miope ed irresponsabile da una lungimirante ed attenta al futuro del pianeta.
Come Provincia di Firenze siamo fortemente impegnati quotidianamente, sul versante pianificatorio, autorizzativo, di sostegno al risparmio e all’efficientamento energetico, o nell’ambito della adesione agli Aalborg Commitments o al Patto dei Sindaci. E poi, con progetti come il Diamante nel Parco di Pratolino, per la produzione e stoccaggio di energia solare, la solarizzazione e geotermizzazione degli edifici scolastici o il recupero di energia idroelettrica da 13 briglie sull’Arno (70 mln di Kwh/anno con riduzione del 2% delle emissioni di CO2 equivalente della Regione Toscana)».
E' quanto afferma l'assessore all' Ambiente della Provincia di Firenze Renzo Crescioli. Ma andiamo nello specifico ad osservare il quadro della Regione Toscana. La diffusione delle fonti rinnovabili in Toscana vede un totale di 9.226 come numero di impianti, 1.417,2 megawatt installati e 6.943 Gwh/a totale di energia prodotta. Per quanto riguarda i consumi elettrici nella regione Toscana: secondo i dati Terna, aggiornati al 2010, si sono consumati 20.263,2 GWh, quindi le rinnovabili ad oggi presenti sono in grado di soddisfare il 34% dei consumi totali.
Solare Fotovoltaico. 457,1 MW di potenza installati, distribuiti in tutti e 287 i comuni della Regione e in oltre 14.800 impianti. Il Comune con la più ampia diffusione di impianti fotovoltaici in relazione al numero degli abitanti è Suvereto con 11,9 MW e una media di 3.765,4 kW ogni 1.000 abitanti. A seguire troviamo il comune di Radicondoli con 2,8 MW e 3015,7 kW/1000 abitanti e il comune di Monsummano Terme con una media di 2738,1 kW/1000 abitanti e 58,5 MW complessivi. Il Comune di Suvereto è caratterizzato dalla presenza di 21 impianti a terra per una potenza complessiva di 11,6 MW mentre i restanti 220 kW sono posizionati su tetti o coperture distribuiti in 31 impianti.
Nel Comune di Radicondoli invece sono 21 gli impianti su tetti o coperture per una potenza complessiva di 860,39 kW. 1,1 MW di impianti a terra sono invece distribuiti in 5 impianti. Il comune di Monsummano Terme invece presenta sul territorio 44 impianti su coperture per un totale di 58,2 MW e 2 impianti a terra da 204 kW. Questo comune è anche quello che presenta la maggior potenza installata in termini assoluti, seguita dal comune di Prato con 26,2 MW e dal comune di Cortona con 16,9 MW. Ma quando si parla di Fonti rinnovabili non mancano certo esempi di buone pratiche virtuose.
Dal rapporto Comuni Rinnovabili 2009 un esempio positivo per il fotovoltaico è quello messo in atto dall'Asl di Arezzo. L’Asl ha lanciato un bando per la realizzazione e la gestione di sette impianti fotovoltaici con una estensione complessiva di 2.500 mq e potenza di 250 kWp in grado di produrre circa 280.000 kWh/a da collocare su 4 distretti socio sanitari e su 3 ospedali. Per la Asl il risparmio è di circa 40 mila euro l’anno. Altro esempio (tratto da Comuni Rinnovbili 2011) è quello di integrazione sulle coperture di complessi produttivi, realizzato nel Comune di Bibbiena (AR), dove è stato installato un impianto di 2,5 MW di potenza fotovoltaica integrato su oltre 30.000 mq di coperture dei capannoni della Baraclit, azienda che produce prefabbricati. Sono 229 i comuni del solare termico in cui sono distribuiti oltre 14.800 mq di impianti.
I comuni con la più ampia diffusione in relazione al numero di abitanti sono Montecatini Val di Cecina con 424,8 mq ogni 1000 abitanti e 800 mq complessivi, seguito dai comuni di Zeri e Pieve Santo Stefano, rispettivamente con 328,6 e 256,2 mq/1000 abitanti. In termini assoluti è il comune di Arezzo a presentare la maggiore estensione di impianti solari termici con 1346 mq, seguito dal comune di Montecatini Val di Cecina e dal comune di Pieve Snato Stefano entrambi con 800 mq. Esempio (da Comuni Rinnovabili 2011) da citare per quanto riguarda il solare termico è quello del Comune di Lucca dove, grazie alla collaborazione tra pubblico e privato (in forma di sponsor), è stato possibile installare un impianto solare termico da 23 mq sul tetto della Polisportiva San Filippo in grado di soddisfare l’intero fabbisogno di acqua calda utilizzata negli spogliatoi con un risparmio in atmosfera di circa 4 mila chilogrammi all’anno di CO2 evitati. Per quanto riguarda l'eolico: 13 i comuni che possiedono sul proprio territorio impianti eolici di varia dimensione e potenza.
Scansano con i suoi 20 MW è quello con la maggior potenza installata, seguito dal comune di Montecatini Val di Cecina con 9 MW e Pontedera con 8 megawatt. Complessivamente nella Regione Toscana sono installati 45,3 MW di impianti eolici, in grado di produrre oltre 81 milioni di kWh di energia elettrica, pari al fabbisogno di oltre 32.600 famiglie. 8 sono quelli che possiedono impianti mini eolici per una potenza complessiva di 615.42 kW e 4 i comuni che grazie a questi impianti producono più energia elettrica di quella necessaria alle famiglie residenti.
Non mancano esempi virtuosi (da Comuni Rinnovabili 2011) anche per quanto riguarda l'eolico: l’impianto più interessante da raccontare è quello nel Comune di Campiglia Marittima (LI), dove sta nascendo il primo “Gruppo di Acquisto Sociale” nel mini eolico. Sono 40 i comuni Toscani che ospitano sul proprio territorio impianti mini idroelettrici (fino a 3 MW) per una potenza complessiva di 45,4 MW. Esempio (da comuni Rinnovabili 2009) di sicuro interesse per quento riguarda l'idroelettrico è il bando di gara lanciato dalla Provincia di Firenze per recuperare le vecchie briglie dell’Arno e trasformarle in piccole centrali idroelettriche.
Permetterà di realizzare 13 interventi individuati lungo l’asta del fiume che va dal Valdarno Fiorentino fino al Comune di Signa. Sono 26 i comuni che possiedono impianti geotermici ad alta o bassa entalpia. Sono 854 i MW installati di impianti ad alta entalpia, distribuiti in 8 comuni tra le Province di Pisa, Siena e Grosseto. Pomarance è il comune con la più alta potenza installata, 288 MW, seguita da Radicondoli con 120 MW e Castelnuovo Val di Cecina con 114,5 megawatt. Sono invece 18 i comuni che possiedono sul proprio territorio impianti geotermici a bassa entalpia o pompe di calore per il riscaldamento degli ambienti e per la produzione di ACS, per una potenza complessiva di 697 kW.
Questi impianti sono presenti in singole case o in strutture più grandi come asili, scuole, biblioteche, ecc . I primi tre comuni della lista sono Bucine (Ar) con 200 kW, Bagno a Ripoli (FI) con 100 kW e Prato con 90 kilowatt. I comuni che possiedono sul proprio territorio impianti a biogas sono 25 per una potenza complessiva di 21,8 megawatt. È il comune di Sesto Fiorentino con 3 MW di impianti quello con la maggiore potenza installata, seguito dal comune di Rosignano Marittimo con 2,7 MW e Monsummano Terme con 1,3 MW.
In tutti e tre e i casi gli impianti sono posizionati su discariche. Sono 26 i comuni che possiedono sul proprio territorio impianti a biomassa per una potenza complessiva di 21,5 MW. Si tratta per lo più di impianti a biomasse legnose, cippato o pellet, per lo più per produrre riscaldamento in serre o in processi produttivi di aziende agricole. Esempio (da Comuni Rinnovabili 2011) di recupero di biogas da discarica è nel Comune di Civitella Paganico, in provincia di Grosseto, presso la discarica di Cannicci dove è presente un impianto di captazione di biogas capace di produrre dal 2009 circa 835.000 kWh di energia grazie al recupero di circa 500 mila Nm3 di metano.
A Ponteginori, una frazione del Comune di Montecatini Val di Cecina, l’azienda vinicola, “la Ginori Lisci”, produce energia elettrica tale da rendere l’intera azienda autosufficiente sia dal punto di vista elettrico che termico, grazie ad un impianto a biogas da 700 kW. 15 i comuni che possiedono impianti a biomassa o geotermici connessi a reti di teleriscaldamento. In particolare si tratta di 4 grandi reti connesse ad impianti geotermici ad alta entalpia e 11 ad impianti a biomassa connessi a piccole reti e poche utenze.
Sono oltre 5000 le utenze servite dalle reti di teleriscaldamento presenti nella Regione Toscana. Esempio (da Comuni Rinnovabili 2007) virtuoso anche per il comune di Casole D’Elsa, con un investimento di 330.000 Euro ha realizzato un impianto a biomassa da 540 kW. Le 170 tonnellate annue di cippato necessarie alla centrale provengono da un azienda agricola locale e sono utilizzate, attraverso una rete di distribuzione lunga 100 m, per il riscaldamento degli ambienti e per il fabbisogno di acqua calda sanitaria di un plesso scolastico comprensivo per un volume totale di 16.650 mc. Ma come emerge dal rapporto di Legambiente Comuni Rinnovabili del 2010 è la provincia di Grosseto l' esempio più completo e virtuoso in fatto di energie rinnovabili per i risultati conseguiti in questi anni e per l’impegno che sta mostrando nello sviluppo delle fonti rinnovabili.
In fondo Grosseto si poteva accontentare dei 180 MW di impianti geotermici presenti nei comuni di Monterotondo Marittimo (100 MW), Montieri (60 MW) e Santa Fiora (20 MW) che producono energia elettrica e termica in abbondanza per alcuni comuni. Invece in questi anni nuovi progetti si sono realizzati e oggi in questo territorio troviamo una delle realtà più interessanti a livello nazionale. Ad esempio dell’eolico dove con un impianto da 20 MW nel comune di Scansano e 70 kW di mini eolico a Grosseto, è in grado di soddisfare il 22% dell’energia elettrica necessaria alle famiglie residenti nella provincia, evitando cosi di immettere in atmosfera circa 38 mila tonnellate di CO2.
Oppure con impianti a biomassa che producono circa 117 mila MWh/ anno di energia elettrica e sono in grado di soddisfare il fabbisogno elettrico di circa 46.500 famiglie, pari al 66% delle famiglie. Ma anche di piccoli impianti idroelettrici, come quelli presenti nei comuni di Grosseto e Castell’Azzara, rispettivamente da 470 e 1.680 kW. O di fotovoltaico presenti in 27 comuni della provincia su 28. Ed è importante sottolineare il ruolo che la Provincia sta svolgendo in questa fase nel sostenere e coadiuvare i comuni a muovere i più efficaci progetti nelle rinnovabili, attraverso accordi e Linee Guida che permettono di favorire la pianificazione in questo settore e dare certezza sulle regole e garanzie per gli investimenti energetici e nell’edilizia sostenibile.
Anche quest’anno viene presentata una ricerca, realizzata da Lorien Consulting e dalla Nuova Ecologia, sul rapporto tra Italiani e ambiente con particolare riferimento ai temi energetici. Uno studio inserito nell’ambito dell’ECOBAROMETRO, osservatorio che sviluppa indagini periodiche sulla responsabilità sociale e ambientale. Durante la seconda giornata, Cobat (Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo) premia l’impegno dedicato alla mobilità sostenibile, in un mercato nazionale in continua evoluzione. Preiscrizioni e programma: http://www.lanuovaecologia.it/extra.php?extra=Comunicazione