L’economia debole non ferma la crescita delle carte di pagamento

Lo studio condotto dall’Area Pianificazione Strategica, Research & Investor Relations di Banca Monte dei Paschi di Siena analizza le dinamiche nazionali e internazionali del mercato delle carte di pagamento e ne stima le dinamiche evolutive.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 giugno 2010 14:53
L’economia debole non ferma la crescita delle carte di pagamento

Di seguito i principali punti della ricerca di Banca Monte dei Paschi di Siena:

  • In Italia l’utilizzo di strumenti di pagamento alternativi al contante rimane piuttosto limitato rispetto ad altri Paesi europei (circa 64 operazioni medie per abitante rispetto ad una media europea di circa 160 operazioni). Nonostante il significativo incremento negli ultimi anni nella diffusione del numero di carte di pagamento (da circa 60mila carte in circolazione nel 2006 a circa 80mila carte nel 2009) il numero di carte pro-capite e il transato pro-capite risultano significativamente inferiori ai principali paesi EU (1,5 carte procapite contro 1,9 medie e circa 2.900 euro di transato pro-capite rispetto a circa 4.900 medio).
  • L’utilizzo delle carte è stato trainato negli ultimi anni dalla crescita delle transazioni sulle carte di debito (Cagr 04-09 pari a 9,5%) mentre sulle carte di credito l’Italia ha un gap con i Paesi Europei ancora significativo in particolare per quelle carte legate ad una linea di credito (transato pro-capite su carte revolving pari a ca 194 euro contro una media pari a circa 850 euro).
  • Caratteristica peculiare del mercato Italiano è stata l’importante crescita delle carte prepagate (Cagr 06-08 del 35,6%), strumento apprezzato soprattutto da coloro che non hanno flussi di reddito stabile.

    Negli ultimi anni inoltre anche le carte revolving hanno mostrato un nuovo apprezzamento da parte dei propri utilizzatori, il fatto che il cliente non necessita in caso di bisogno di dover richiedere un finanziamento presso una filiale ma deve semplicemente utilizzare la carta ne fa strumento di credito “discreto” e immediato. In passato tali prodotti venivano spesso venduti in bundle ai clienti con l’invio a casa della plastica aumentando di fatto il numero delle carte in circolazione ma non utilizzate dal cliente, oggi la tendenza è invece quella di una vendita mirata di tale strumento supportata da adeguati strumenti di comunicazione al cliente.

  • La penetrazione dei POS e degli ATM in Italia sembra aver raggiunto la maturità (26 POS ogni 1000 abitanti contro una media di 25 e 1,1 ATM ogni 1000 abitanti contro una media di 0,9) essendo in linea con la media europea mentre il transato per POS è significativamente inferiore alla media indicando ancora opportunità di sviluppo in Italia nell’utilizzo delle carte.
  • Le banche italiane di maggiori dimensioni, che in precedenza esternalizzavano le attività di issuing e acquiring presso Cartasì, hanno nel corso degli ultimi anni iniziato un processo di insourcing della monetica.

    Si sono inoltre affacciati sul mercato delle carte di credito alcuni operatori specializzati, soprattutto esteri, che stanno acquisendo importanti fette di mercato, mentre sulle carte di debito/prepagate Poste Italiane è il principale operatore.

  • Il business delle carte presenta un significativo potenziale di crescita anche se, nonostante la previsione di una maggiore maturità finanziaria della popolazione, non si ipotizza nei prossimi anni un radicale cambiamento delle attitudini degli italiani nei confronti delle plastic cards.

    Inoltre alcuni elementi esogeni quali la PSD (Direttiva sui Sistemi di Pagamento) e in generale l’aumento della concorrenza potranno portare da una parte all’incremento dei volumi transati e dall’altra ad una riduzione dei costi per la clientela.

  • Si stima che nel periodo 2009-2013 il transato carte possa crescere del 4% circa (contro un 3,1% del periodo 04-09) sia in seguito alla crescita dei consumi privati sia per la maggiore propensione all’utilizzo delle carte da parte degli italiani colmando in parte il gap esistente con i principali paesi EU (transato pro-capite al 2013 pari a ca.

    3.400 euro rispetti ai ca. 2.900 attuali). Tale andamento potrebbe portare al 2013 a livello di sistema a circa 380 mln di ricavi addizionali sulla monetica (rispetto agli attuali 4,1 mld di euro di revenue pool).

  • Per competere su tale mercato sarà fondamentale puntare sull’innovazione di prodotto (nuova tecnologia contactless, mobile payments) che molte banche e operatori specializzati stanno già sperimentando in Italia seguendo esempi di successo internazionale (esempio Giappone).

    Altrettanto importante sarà nei prossimi anni puntare su nuove strategie di CRM e di comunicazione rispetto al mondo della monetica.

La foto è tratta dall'album di Aldem su Flickr.

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