Montagna Fiorentina: 6 milioni di euro per le energie rinnovabili

Dopo gli impianti di teleriscaldamento di Pomino, Castagno D’Andrea e Vallombrosa in programma la realizzazione di altri impianti che sfruttano energie pulite.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 maggio 2010 16:02
Montagna Fiorentina: 6 milioni di euro per le energie rinnovabili

Un investimento di 5 milioni e 735.000 euro in 6 anni per impianti che utilizzano energie rinnovabili. E’ questo l’enorme sforzo che sta facendo la Comunità Montana Montagna Fiorentina in questi anni, per non danneggiare l’ambiente e per fornire i cittadini di energia pulita. La notizia è che l’ente montano non si fermerà qui ed ha intenzione di proseguire in questa strada, seguendo un piano strategico che ha già portato ad importanti risultati. Degli obbiettivi della Montagna Fiorentina sul fronte delle energie rinnovabili si è parlato nuovamente nel Consiglio dell’ente svoltosi lo scorso mercoledì a San Godenzo.

In questa occasione il responsabile dell’Area Tecnica, Antonio Ventre, nella sua relazione al Consiglio ha illustrato come il territorio della Montagna Fiorentina si contraddistingua a livello regionale e oltre, per l’elevato numero di impianti che sfruttano energie rinnovabili: solamente quelli che utilizzano o utilizzeranno le biomasse sono in tutto 5 in questo territorio (Rincine, Pomino, già in funzione, Castagno D’Andrea e Vallombrosa in costruzione e San Godenzo, realizzato dal comune).

Ma si sta lavorando anche su altri fronti ad esempio sull’utilizzo dell’acqua per produrre elettricità e sugli impianti fotovoltaici. Per quanto riguarda l’energia idroelettrica è in fase di progettazione definitiva la realizzazione di una Minihydro a Ponte a Vico in comune di Pontassieve, è inoltre previsto il posizionamento di pannelli fotovoltaici nelle due sedi della Comunità Montana a Rincine e Rufina e sugli edifici scolastici comunali. Inoltre il centro polifunzionale di Rincine completerà la sua vocazione di centro dimostrativo sulle fonti di energia rinnovabile dotandosi anche di un impianto minieolico e di specifici allestimenti per la divulgazione e la didattica.

Per quanto riguarda il teleriscaldamento i tecnici della Comunità Montana stanno prendendo in considerazione altre località dove inserire questo tipo di impianto. “L’Utilizzo delle fonti rinnovabili - spiega il presidente Tiziano Lanzini - continuerà ad essere al centro della nostra attività, il loro utilizzo permette di salvaguardare l’ambiente e di reperire nuove risorse. A Rincine - continua Lanzini - con l’impianto di teleriscaldamento abbiamo avuto un risparmio del 70% sui costi, mentre sempre a Rincine, con la realizzazione dell’impianto Minihydro abbiamo avuto ricavi netti di circa 11 mila euro all’anno”.

La Comunità Montana prosegue quindi senza ripensamenti sulla politica delle energie rinnovabili con l’obbiettivo principale di aumentare il benessere dei propri cittadini, non trascurando anche i grandi vantaggi per l’ambiente.

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