Firenze, 15 Dicembre 2008- Ieri pomeriggio in Consiglio Comunale è successo di tutto. «Rimarremo ad oltranza nel Salone dei Duecento per difendere la dignità del consiglio comunale calpestata dall'assenza ingiustificata del sindaco dal dibattito sulla crisi politica della maggioranza e sulle dimissioni di due assessori comunali». E' quanto annunciato dai consiglieri di Alleanza Nazionale-PdL. «Si tratta di un gesto forte, non abituale per la nostra cultura politica - hanno aggiunto - che si è reso necessario per difendere la democrazia e l'onorabilità di Firenze».
Il sindaco è assente da un mese in consiglio comunale. Sembra che tornerà a gennaio. Protesta dei consiglieri dei gruppi del Popolo della Libertà, ieri pomeriggio, in consiglio comunale per «l'assenza ingiustificata nel Salone dei Duecento». «Abbiamo esposto alcuni cartelli per ricordare a Domenici, ad esempio, di usare meno catene ed essere più presente in assemblea -hanno spiegato- il sindaco ha il dovere di essere presente in consiglio comunale in una situazione che vede una maggioranza liquefarsi, dimissioni a catena degli assessori, atti importanti come il piano strutturale che sono stati sospesi».
«Un sindaco da guardare negli occhi era lo slogan di Domenici nel 1999 - hanno aggiunto i consiglieri del PdL - è quello che vorremmo anche noi».
«Un gesto di disperazione o di arroganza? Forse un mix di entrambi». E' quanto ha dichiarato il capogruppo dell'Udc Mario Razzanelli. «Questa assenza - ha proseguito - è il simbolo del distacco che è maturato durante la gestione Domenici tra i cittadini e il sindaco e la sua amministrazione». «E' giunta l'ora di voltare pagina - ha concluso Razzanelli - e a richiedere un cambiamento dovrebbero essere per primi proprio gli stessi consiglieri che fino ad oggi hanno sostenuto questo sindaco e questa giunta».
«Quello che succede in questo consiglio ritengo sia una cosa più unica che rara in Italia, un sindaco che non si vede mai, una maggioranza che si stà sfasciando e il primo cittadino fa finta di niente» ha dichiarato il consigliere di Fi-Pdl Enrico Bosi intervenendo nel pomeriggio in consiglio comunale «Invece di venire a rispondere in consiglio comunale - ha proseguito - si fa fotografare incatenato davanti alla sede romana del quotidiano Repubblica facendo ridere tutta l'Italia e imbestialire i fiorentini".
«Che dire poi dei rapporti umani - ha evidenziato Bosi - in questi cinque anni di consiglio comunale non ho mai avuto il piacere di scambiare due parole con lui neanche in amicizia. Un sindaco così è quindi una iattura per Firenze e speriamo che questa maggioranza si renda conto che così non può più andare avanti». «Fortunatamente mancano pochi mesi alla fine della legislatura - ha concluso il consigliere di Forza Italia - e si avvicina a grandi passi la sconfitta del centro sinistra, dopo cinque anni fallimentari.
Tutto ciò per dire che Domenici non è certo un sindaco da guardare negli occhi».
Ma l'acme dell'emozione si è raggiunta quando ha preso la parola il vice sindaco. Con tono accorato Matulli ha letto le lettere di dimissioni di Biagi e Coggiola e si è poi lanciato contro i "giustizialisti"che sbattono in prima pagina mostri che non esistono. Ha citato nomi famosi di politici e no accusati e poi dichiarati estranei ai fatti loro imputati a distanza di anni; ha perfino citato Robespierre, vittima della sua stessa invenzione.
Ormai è solo sulle spalle di Matulli il peso di portare in porto la legislatura sino al 7 giugno.
«Il vicesindaco Giuseppe Matulli ha trasformato l'intervento con il quale avrebbe dovuto spiegare al consiglio comunale la crisi della Giunta, in un violento attacco nei miei confronti, colpevole, ai suoi occhi di aver chiesto con atti concreti trasparenza e spiegazioni sui rapporti tra alcuni privati e l'amministrazione». E' quanto ha dichiarato Giovanni Donzelli (Alleanza Nazionale-PdL). «La sinistra fiorentina - secondo l'esponente del centrodestra - dimostra di essere sempre più allergica alla democrazia e ai ruoli istituzionali.
La ricerca della trasparenza dovrebbe essere un interesse comune e trasversale, purtroppo il potere ha logorato la classe dirigente della sinistra ormai ciecamente interessata solo alla gestione del potere finalizzato al potere». «Sbandierare i suicidi degli inquisiti ingiustamente - ha aggiunto Donzelli - non ha nessun nesso logico con la mia richiesta, tutta politica, di maggiore trasparenza. E' vergognoso provare a nascondere la crisi morale e politica della sinistra fiorentina con tragedie umane o con pretestuosi appelli al garantismo.
Io e tutto il Popolo della Libertà abbiamo sempre diviso le responsabilità penali, che devono essere accertate dalla magistratura, dalle responsabilità politiche di questa amministrazione 'pasticciona'. Penalmente continuo a credere alla innocenza di chiunque fino all'ultimo grado di giudizio, ma a prescindere dalle colpe penali che verranno valutate dalla magistratura, resto disgustato dall'intreccio di società private e politici e amministratori fiorentini». «Non mi lascerò intimidire da questi attacchi personali della giunta - ha concluso il consigliere di Alleanza Nazionale - proseguirò nella mia battaglia per la trasparenza nell'amministrazione».
Questo l'intervento della capogruppo di Rifondazione comunista Anna Nocentini: "L'assenza ancora una volta del sindaco Domenici alla seduta del consiglio comunale e quindi la rinuncia al dibattito politico della sede deputata dà spazio inevitabile al giustizialismo.
L'affermazione della dignità del consiglio comunale, ancora una volta messa in discussione, passa attraverso il riconoscimento di questo luogo come l'unico deputato a compiere scelte per la città, in assoluta chiarezza e con piena disponibilità di informazione. Questo è venuto meno a seguito del disvelarsi negli ultimi tempi di sistema di gestione privata della cosa pubblica, così come a seguito delle dichiarazioni in aula dell'assessore Graziano Cioni definite da uno stesso consigliere comunale di maggioranza 'lezioni di clientelismo mastelliano'.
A fronte di questa devastata situazione a nulla serve l'occupazione del consiglio comunale da parte dell'opposizione di destra: non è così questi metodi, destinati più alla visibilità che all'azione politica, che si afferma la dignità e il valore dell'assemblea consiliare. Resta il fatto che non accetteremo più dalla destra battaglie demagogiche contro le occupazioni di case e di spazi sociali in città, visto che i cittadini hanno a disposizione molti meno strumenti dei consiglieri comunali per far valere i propri diritti".
Nel pomeriggio, mentre era in corso l'ennesimo consiglio comunale con OdG relativo ai fatti di Castello ed al successivo polverone che ha investito parte dell'attuale giunta comunale, con una cinquantina di militanti Azione Giovani è stata protagonista di un'azione di fronte a Palazzo Vecchio, portando in dono a Domenici ed alla sua giunta, 300 Kg di arance.
"Il gesto é stato senza dubbio un modo umoristico per esprimere il nostro sdegno verso questa giunta comunale e verso gli inquisiti per i fatti relativi all'area di Castello - spiega Francesco TORSELLI, presidente di Azione Giovani e dirigente di Alleanza Nazionale – ma dietro alla goliardia si nasconde un messaggio politico chiaro: la giunta che ha prima rovinato, si pensi agli scempi della tramvia, e poi umiliato, il patetico incatenamento del Sindaco davanti ai cancelli di Repubblica, Firenze e i fiorentini è ormai giunta al capolinea".