Le reazioni del mondo politico al gesto di Domenici

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 dicembre 2008 15:38
Le reazioni del mondo politico al gesto di Domenici

E' la notizia d'apertura di Google News e, con oltre 200 link, una delle più presenti in Rete per numero di articoli: Domenici, il sindaco di Firenze, incatenato davanti la sede romana del gruppo editoriale Repubblica-Espresso.
Un gesto che non ha tardato a provocare le reazioni di parte del mondo politico non solo cittadino.

"Chissà per quanto tempo mi sarei dovuto incatenare. Avrei dovuto farlo tutti i giorni". Con queste parole il premier Silvio Berlusconi ha commentato con i giornalisti che lo stavano seguendo a Pescara, durante una manifestazione per le prossime regionali, il gesto del sindaco Domenici tornando anche sulla questione morale all'interno del partito d'opposizione.



Mentre questa sera, dai microfoni del Tg5, Denis Verdini, coordinatore nazionale di Forza Italia, ha invitato il sindaco a dimettersi anticipando che a Firenze è già stata promossa una raccolta di firme da parte del centrodestra (attraverso gazebo, fax ed e-mail).

“Il ciclone politico-giudiziario ha distrutto la credibilità della classe politica che amministra Firenze. Il sindaco Domenici è inutile che faccia queste sceneggiate incatenandosi davanti al gruppo editoriale di Repubblica e dell'Espresso, non ha senso che se la prenda con i giornalisti e con i gruppi editoriali che compiono il proprio dovere di cronaca, dovrebbe prendersela con gli assessori che ha scelto e con la pessima politica che ha fatto”.
Così il consigliere comunale Giovanni Donzelli (An-Pdl) ha commentato l'atto del primo cittadino.
“Il quadro che è emerso in questi giorni – ha poi proseguito Donzelli - è il peggiore che potrebbe offrire la politica.

Ogni giorno a Firenze si sgretola un pezzo di maggioranza o di Giunta. Oggi si è dimesso un altro assessore, il terzo sulla vicenda Castello, il Pd ha perso il proprio capogruppo in Comune anche lui dimessosi per un'altra indagine di corruzione, esponenti di punta del Pd fiorentino e toscano chiedono inutilmente le dimissioni di un quarto assessore, Cioni, che invece non molla e rimane arroccato alla poltrona rivendicando la popria convinzione nella politica dei favori e delle clientele tipica della peggiore politica: uno spettacolo degradante è un'agonia pietosa e inutile.

Domenici deve semplicemente ammettere il fallimento della propria classe politica e interrompere questa agonia. Si deve dimettere e chiedere lo scioglimento del consiglio e le elezioni anticipate”.

“Invece di inscenare spettacoli e pirotecniche azioni di protesta per difendere la sua onorabilità, Domenici onori il suo mandato, partecipi alla prossima seduta del Consiglio comunale e spieghi qual è la sua posizione su quanto sta accadendo. Se poi il sindaco pensa che il problema sia la sua maggioranza di centrosinistra, Domenici potrebbe dichiarare terminata la sua esperienza e consentire nuove elezioni”.

È quanto ha dichiarato il consigliere di Forza Italia-Pdl Gabriele Toccafondi, appresa l'iniziativa del sindaco Leonardo Domenci.

“Appare ironico il riferimento al centrodestra relativamente al 'non essere all'altezza' di governare una città come Firenze, quando il sindaco stesso ha ipotizzato che il mandato possa concludersi con un commissariamento della città”.
È quanto dichiara il consigliere comunale Jacopo Bianchi relativamente alle dichiarazioni del sindaco Leonardo Domenici rilasciate nell'intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera.
“Nel corso di una moltitudine di querele, di malumori interni alla maggioranza, nonché di aspettative tradite, il sindaco Leonardo Domenici non trova di meglio che dichiarare un'apparente delusione in merito al non essersi dimesso lo scorso mese di aprile per tornare in Parlamento, profilando persino un'ipotesi di commissariamento dell'Amministrazione che lui stesso guida - prosegue il consigliere Bianchi -.

È una panoramica piuttosto deludente che speravamo sinceramente che il sindaco potesse risparmiarci, considerando tutte le difficoltà attuali”.
“Il sindaco dia delucidazioni sulle sue esternazioni in merito al mandato in corso - chiede Jacopo Bianchi - ed invece di fare dichiarazioni dal sapore provocatorio, chiarisca le sue idee ed assuma una pozione chiara e coerente nei confronti dei fiorentini, rispetto ad una maggioranza che non c'è più. Per quanto ci riguarda, quanto ha dichiarato al Corriere, più che ad una presunta 'inadeguatezza', mi conferma che il 6 giugno 2008 davvero il Popolo della Libertà potrà dare una svolta alla città di Firenze.

Il sindaco Domenici si è incatenato a Roma di fronte alla sede di la Repubblica per lamentarsi delle posizioni espresse dal quotidiano di centro-sinistra. Piuttosto che incatenarsi, faccia una bel 'bomba libera tutti', metta la parola 'fine' a questa legislatura e si vada tutti a votare, quanto prima”.

Comprensione per il gesto è invece stata espressa dal portavoce del Pd Andera Orlando che ha definito la reazione del sindaco come "la reazione di di una persona per bene, di un amministratore serio e onesto che si è sempre speso per il bene della sua città e che oggi si sente colpito nella sua dignità".

Mentre la reazione del Pd alle parole di Berlusconi è stata affidata al vicesegretario del partito Dario Franceschini: "Berlusconi che parla di questione morale al Pd? E’ l’ultimo uomo al mondo che può permettersi di farlo.

Provi a ripetere la stessa frase davanti allo specchio e vedrà che non ci riuscirà neppure lui per la vergogna".

Questo l'intervento della vicecapogruppo Pd in consiglio comunale Rosa Maria Di Giorgi e del segretario cittadino Giacomo Billi: "Il forte gesto del sindaco Leonardo Domenici oggi davanti alla sede del gruppo L'Espresso-La Repubblica a Roma arriva a seguito di giornate difficili e convulse per l'amministrazione fiorentina. Il sindaco ha compiuto un'azione estrema di un uomo che vuole affermare il proprio ruolo di amministratore onesto al servizio della città rivendicando la propria onorabilità.

Comprendiamo il gesto del sindaco che si è fatto interprete di una sensibilità condivisa. Anche a partire da questa azione così eclatante e rappresentativa si può intensificare il confronto con tutti, in primo luogo con i cittadini e con i partiti della maggioranza con i quali abbiamo condiviso le scelte amministrative di questi anni e con i quali intendiamo continuare il dialogo sul governo della città e sul suo futuro".

"Come fiorentino mi sento umiliato ed avvilito perché abbiamo un Sindaco che non è più in grado di controllare le sue reazioni e mischia i propri problemi che ha con la stampa con quelli della città".

Lo afferma il capogruppo Udc in consiglio comunale Mario Razzanelli. "La situazione - aggiunge Razzanelli - è obbiettivamente difficile: una maggioranza che sta andando a picco su quella parte delicata della gestione della città con i suoi riflessi economici che è l'urbanistica. Credo che due frasi famose possano sintetizzare la situazione cittadina e il comportamento di Domenici. La prima della Madame de Pompadour 'dopo di noi il diluvio' e la seconda di origine biblica: 'muoia Sansone con tutti i Filistei'".

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