Sciopero con presidio dei lavoratori SEVES oggi, dalle ore 9 alle ore 11 presso l'azienda di via Reginaldo Giuliani 360. L'assemblea generale dei lavoratori SEVES ha proclamato per il 4 dicembre p.v. uno sciopero di due ore per protestare contro la decisione assunta dall'azienda di aprire una procedura di Cassa Integrazione Straordinaria congiunta con la messa in mobilità di 20 lavoratori a seguito della situazione di difficoltà registrata nel comparto dei mattoni in vetro di cui la multinazionale SEVES, con sede a Firenze, è leader mondiale.
"Con questa decisione l'azienda" dichiara Fabio Berni della Filcem-Cgil "contraddice in modo evidente quanto sostenuto nell'incontro del Coordinamento Nazionale SEVES tenutosi a Firenze il 16 Luglio scorso". "In quell'incontro l'azienda" continua il rappresentante sindacale della Filcem "non aveva fatto alcun cenno ad eventuali problemi occupazionali ma, anzi, si era impegnata nella realizzazione, sul sito produttivo fiorentino, di un consistente investimento relativo al nuovo forno". "Questa situazione, verificatasi a seguito degli avvicendamenti intervenuti in questi giorni al vertice della società, ci lascia estremamente perplessi e preoccupati." aggiungono i delegati RSU Marco Pinotti, Giuseppe Sassu e Bianchelli Mauro "Anche perchè, da informazioni raccolte e da verificare, risulta che la stessa azienda abbia avanzato al Comune di Firenze una richiesta di modifica della destinazione d'uso dell'area: da produttiva a residenziale.
A tale scopo abbiamo richiesto un incontro all'amministrazione fiorentina, che dovrebbe svolgersi nei prossimi giorni, finalizzato ad avere i chiarimenti e le garanzie necessarie alla continuità produttiva aziendale". "Non vorremmo" concludono i sindacalisti "che si prospettasse una situazione, vista ormai troppe volte, in cui alla tutela delle attività e dei posti di lavoro si preferiscono investimenti immobiliari". L'obiettivo che i rappresentanti sindacali si pongono, in questa situazione, è quello di portare l'azienda ad una gestione delle difficoltà, che pure ci sono, in modo da salvaguardare l'attività produttiva e l'occupazione nel sito di Firenze.