Pendolari: Legambiente dà l'Oscar alla Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 dicembre 2008 14:59
Pendolari: Legambiente dà l'Oscar alla Toscana

La Lombardia è la Regione che spende di più per i pendolari, ma la Toscana è quella che investe meglio e che è riuscita nel tempo a migliorare il servizio. Lo si evince dall'indagine di Legambiente sugli investimenti stanziati da Governo e Regioni per il trasporto ferroviario pendolare, realizzata nell'ambito di "Pendolaria" la campagna dell'associazione ambientalista in favore della mobilità urbana su ferro. Pendolaria sottolinea anche che il Piemonte e la Calabria non spendono praticamente nulla per la mobilità pendolare e nel resto d'Italia le risorse destinate al servizio sono del tutto insufficienti.

A fronte di un aumento crescente della domanda di trasporto pendolare (+ 14,5% tra il 2001 e il 2007, dati Censis) lo Stato nel 2008 riduce le risorse dell'8,5% rispetto al 2007 e non raggiunge neanche la somma di 1.215 milioni di euro che stanziò nel 2000. Il documento sottolinea: La Toscana è la Regione che con più continuità in questi anni ha investito per migliorare il servizio ferroviario pendolare (in termini di treni/km e nuove carrozze) e i numeri stanno dimostrando che questa direzione paga.

Anche in termini di aumento della domanda si è passati da 165mila passeggeri trasportati nel 2000 a 210mila nel 2007. La scelta della Regione è stata di lavorare su un orario dei principali collegamenti regionali cadenzato e coordinato (chiamato “Memorario”) in modo da potenziare le linee per Firenze da Livorno e Carrara.
La scelta della Regione, spiega il rapporto, è stata quella di potenziare le linee che collegano Firenze con Pisa e Livorno, con Lucca e Viareggio, con Siena, con il Mugello, con la Valdisieve e con il Valdarno-Arezzo-Chiusi.

La domanda dei pendolari, continua il documento di Legambiente, e' certamente alta: la Toscana è la quarta regione in Italia con 225mila viaggiatori al giorno (dopo la Lombardia, 559mila, la Campania, 440mila, il Lazio 400mila), ma è al primo posto per l'entità delle risorse regionali aggiuntive che investe nei servizi: è, infatti, la Regione che, per incrementare i treni, ha speso di più dal 2001 a oggi, con 80,1 milioni di euro complessivi (9,5 nel 2005, 17,2 nel 2006, 21,5 nel 2007 e 31,9 nel 2008).
Oggi a Firenze è nata una grande alleanza di cittadini a sostegno del trasporto pubblico locale, quello su rotaia, quello del trasporto ferroviario dei pendolari.

Insieme, Legambiente e comitati dei pendolari, Sindacati, associazioni di utenti e consumatori, ognuno coi propri contenuti e coi propri coordinamenti, tutti animati dalla convinzione che i treni locali non vadano penalizzati ma valorizzati. Che significa migliorare la qualità del servizio, aumentati in termini di quantità e frequenza. Va bene Memorario, ma occorre mantenere quel grande patrimonio che è la rete delle linee ferroviarie locali. Inoltre, va ricordato che l'eventuale esclusione dei ferrovieri fiorentini dal servizio AV porterebbe ad una perdita consistente di posti di lavoro a Firenze, a favore di altre regioni, nonché ad una perdita di elevate professionalità direttamente connesse al settore ferroviario.

Settore che ha una lunga storia nel nostro territorio, e che ora occupa ben 4.000 addetti solo a Firenze, dove sono presenti siti di grande interesse nazionale per le Ferrovie, quali il Polo dell'Osmannoro, l'ingegneria e la sperimentazione di Viale Lavagnini, l'Agenzia Nazionale della Sicurezza Ferroviaria.
“A dimostrazione che il potenziamento del trasporto pubblico e l'investimento sul ferro anziché – dichiara Edoardo Zanchini, Responsabile Nazionale Trasporti di Legambiente – sull'asfalto sono temi trasversali che interessano tutti, vi è la ricetta del Governo Sarkozy alla Grenelle de l’Environnement: il 50% della spesa nazionale per le opere pubbliche deve andare alla realizzazione di nuove linee di metropolitane e del servizio ferroviario pendolare, di tram.

In modo da realizzare gli interventi di ammodernamento delle linee urbane, di realizzazione di binari dedicati al trasporto regionale e metropolitano, tratte di aggiramento per le merci, nuove stazioni attrezzate con parcheggi e servizi”.
“La Regione e il Governo Nazionale quindi – dichiara Piero Baronti, Presidente di Legambiente Toscana – facciano altrettanto! Si rivedano le priorità infrastrutturali: il Ponte sullo Stretto, con 6 miliardi di euro di spesa previsti, costerà quanto il progetto annunciato e mai realizzato dei nuovi 1000 treni per i pendolari.

Non sarebbe il caso di stornare questi fondi sulle linee strategiche di TPL e sui collegamenti su rotaia dei pendolari?! Nella nostra Regione, si potrebbe per es. raddoppiare la linea che collega Firenze tramite Prato e Pistoia a Viareggio; raddoppiare la Siena – Empoli e la Siena – Chiusi; potenziare e velocizzare la Siena – Grosseto e con essa la Porrettana sull’Appennino Pistoiese, la Lucca – Aulla che attraversa la Garfagnana; la linea casentinese che collega la Val Tiberina all’Umbria e alla nostra Val di Chiana; la Arezzo – Sinalunga.

Si potrebbero rendere più efficienti le linee ferroviarie del Mugello e Val di Sieve. Si potrebbe completare in tempi rapidi la Pontremolese. Si potrebbe rendere più facile la vita a chi fruisce la tratta Arezzo/Firenze e ai pendolari che usano il servizio tra Arezzo, Chiusi e Roma. Si potrebbe recuperare completamente la Cecina/Volterra. E infine migliorare definitivamente la linea tirrenica che collega il Lazio con la Liguria e il Piemonte. E’ un obiettivo ambizioso ma raggiungibile – conclude Baronti – basta davvero volere stornare fondi dalla gomma al ferro!” Per uscire da questo stallo, le associazioni, i ferrovieri ed i comitati pendolari aderenti all'assemblea presentano oggi istanze precise, nuove misure e strategie di mobilità.

La prima richiesta va al Governo: Per Trenitalia la richiesta principale è che il servizio di AV non sia il pretesto per istituire una ferrovia “povera” per i pendolari e le fasce deboli della società ed una “ricca” per l’alta velocità. Lo Stato paga le infrastrutture, tutti pagano le tasse, ma alla fine l’Alta Velocità/Alta Capacità serve soltanto a chi va da Roma a Milano; tutti gli altri utenti vedono peggiorare il servizio, penalizzati dai treni superveloci per super-manager.

Per migliorare il servizio di trasporto pubblico bisognerebbe poi cercare di rafforzare la frequenza dei treni, potenziare le linee locali e metropolitane, cercare l'intermodalità, razionalizzando le coincidenze e i nodi di scambio, provvedere al rinnovo del parco rotabile e mantenere un filo diretto con l'utenza per percepire disagi e suggerimenti.
Oggi nasce un’alleanza inedita e degna di nota tra pendolari e associazioni dei ferrovieri. Tra chi spesso sciopera a ragione e chi quegli scioperi subisce.

Tra fruitori e lavoratori del mondo ferroviario. Legambiente con Pendolaria ha trovato la chiave giusta per coinvolgere un amplissimo spettro della cittadinanza attiva. In vista di una mobilità più equa, più sostenibile, più efficiente e a misura d’uomo.
La categoria dei ferrovieri infine, in questi ultimi giorni, è anche in lotta contro la dirigenza di Trenitalia a causa del caso De Angelis, il ferroviere responsabile della sicurezza licenziato per aver denunciato rischi connessi all'introduzione di alcune nuove tecnologie.

Per questo motivo dai sindacati dei ferrovieri è stata predisposta una mozione per la reintegrazione in servizio del collega da sottoporre ai partecipanti dell'assemblea, durante il corso dei lavori odierni.
Stamani a Firenze sono state posizionate le prime urne, delle quindici previste, per raccogliere suggerimenti sul trasporto pubblico locale direttamente dai cittadini e dagli utenti dei mezzi pubblici. Le prime tre sono state consegnate all’interno di due grandi supermercati fiorentini (in via del Gignoro e nella zona di Gavinana) mentre la terza è stata collocata a Palazzo Medici Riccardi alla presenza del Presidente della Provincia, Matteo Renzi, dell’Assessore provinciale ai Trasporti, Maria Cristina Giglioli, e del Dirigente alla Mobilità della Provincia di Firenze, Filippo Bonaccorsi.
L’iniziativa si colloca nell’ambito della campagna di comunicazione “Signori, si cambia”, lanciata dalla Provincia di Firenze per informare l’utenza sul nuovo Tpl.

La raccolta di indicazioni avviene tramite la compilazione di un questionario dal titolo “Parliamone insieme”. La cartolina, da lasciare nell’apposita urna, contiene cinque domande a cui gli utenti devono rispondere. Il primo quesito chiede: “Utilizzi i mezzi di trasporto pubblico? Tre le possibili risposte: a) Mai; b) Saltuariamente; c) Spesso.
La seconda domanda chiede: “Che cosa ritieni indispensabile per utilizzare il servizio di trasporto pubblico o per migliorarlo?”. L’utente potrà scegliere tra queste risposte: a) Puntualità e alta frequenza; b) Comfort e pulizia dei mezzi; c) Fermate e percorsi adatti.
Il terzo quesito dice: “Cosa cambierà con il nuovo piano di trasporto? Le risposte possibili, in questo caso, sono: a) Cambieranno le mie abitudini; b) Mi porterà ad usare più il mezzo pubblico; c) Migliorerà il servizio e la qualità della vita.
La quarta domanda del questionario è relativa al fatto che “Con la nuova rete avremo un solo biglietto per tutti i bus urbani ed extraurbani.

Questa novità cosa comporterà?”. Queste le tre risposte a disposizione dei cittadini: a) Mi porterà ad usare di più i bus; b) Aiuterà la praticità degli spostamenti; c) Non inciderà sull’utilizzo del trasporto pubblico. Infine, l’ultima domanda chiede agli utenti: “Con la nuova rete avremo più informazioni sull’arrivo dei bus e delle fermate. Come utente, le vorresti ricevere”: a) Alle fermate; b) Via sms sul telefono cellulare; c) Via internet.
Gli obiettivi che la Provincia vuole centrare con il nuovo piano sono: 4.500.000 chilometri in meno e 9.000.000 di euro risparmiati che potranno essere investiti in nuovi servizi allo scopo di ottenere più comfort per i passeggeri e rispetto degli orari.

E tutto semplicemente ottimizzando la rete ed eliminando i “doppioni” che creano sprechi e traffico.
La proposta avanzata dalla Provincia di Firenze si riferisce prima di tutto alle nuove linee esterne per evitare di passare dal centro per andare da una periferia all’altra. Poi l’aumento e l’integrazione dei trasporti per collegare aree ora non coperte. Favorire l’interscambio tra auto e mezzi pubblici e integrare la rete dei mezzi di trasporto (autobus+tramvia+treni).

L’obiettivo principale resta quello di liberare il centro di Firenze perché oggi molte linee passano dall’asse Cerretani-Cavour. Il nuovo piano garantisce comunque il servizio al centro, liberandolo però dagli intasamenti.
Nuovo orario ferroviario, traffico regionale e problemi dei pendolari saranno al centro di un incontro aperto ai giornalisti domani, mercoledì 3 dicembre nel corso della seduta della commissione Territorio e ambiente del Consiglio regionale presieduta da Erasmo D’Angelis.

Convocati in audizione i vertici di Trenitalia – il direttore della Divisione trasporto regionale Giancarlo Laguzzi e il direttore dei Rapporti istituzionali Alberto Scattone – i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria e l’assessore regionale ai Trasporti Riccardo Conti. L’appuntamento è alle 11.00 in Aula consiliare.
“La Toscana è la Regione che più di tutte le altre tutela i diritti degli utenti del servizio Fs, garantendo anche la manutenzione e il rinnovo del parco treni e un servizio efficiente ai 220 mila pendolari toscani.

Anche nel 2009 investiremo 40 milioni di euro. Il vero dramma per chi è costretto a viaggiare in condizioni spesso vergognose è che il Governo nazionale ha appena tagliato con la Finanziaria gli ultimi 400 milioni di euro per garantire il servizio ferroviario locale. E Ferrovie dello Stato e Trenitalia sembrano ormai non ritenere ‘strategico’ il servizio universale. E’ un vero scandalo italiano. Il 14 dicembre prossimo parte l’alta velocità ferroviaria tra Milano e Roma. Bene. Noi siamo per modernizzare le nostre ferrovie.

Ma questo significa anche far viaggiare in serie A i pendolari con più treni, puliti, in orario, dotati di tutti i comfort”. Così Erasmo D’Angelis (Pd), presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale, è intervenuto stamattina nel corso dell’assemblea generale di chiusura della campagna di Legambiente “Pendolaria”. “Con la Commissione Territorio e Ambiente – aggiunge D’Angelis – abbiamo realizzato diverse ‘ispezioni’ nelle tratte più congestionate.

Ci siamo trasformati in “controllori” per verificare sul campo le condizioni sulla Viareggio-Firenze, Livorno-Firenze, Pisa-Firenze, Grosseto-Firenze, Arezzo-Firenze, Prato-Firenze, Lucca-Firenze. Cosa abbiamo registrato? Criticità e disfunzioni imbarazzanti. E riceviamo continue proteste e appelli per porre fine all’Odissea quotidiana. Se dobbiamo raggiungere l’obiettivo regionale del raddoppio degli utenti, c’è bisogno di un svolta storica nella politica dei trasporti nel nostro Paese”.

“Noi siamo fortemente preoccupati - spiega D’Angelis - perché sono gli stessi vertici FS a teorizzare che la crisi dei trasporti regionali è destinata a durare a lungo. Il problema è che parliamo di un monopolista e per di più pubblico e di un servizio di primaria importanza in emergenza. Non si scherza con i pendolari. La Toscana da tempo non solo chiede un potenziamento del servizio ma paga accollandosi il 25% degli investimenti. Siamo pronti ad una battaglia per garantire i diritti dei pendolari che viaggiano per studio o per lavoro e per evitare il declassamento di Firenze dal passaggio dell’Alta Velocità.

E’ inaccettabile – conclude D’Angelis - che si possa pensare di “saltare” la fermata di Firenze e abbiamo bisogno di certezze sull’operatività dell’Agenzia Nazionale della Sicurezza Ferroviaria, del Polo dell’Osmannoro e per la riqualificazione dei lavoratori Fs e delle nostre stazioni”.

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