Si terrà a Firenze dal 4 al 6 dicembre un convegno internazionale sul tema: “Letteratura e civitas. Transizioni dalla repubblica all’impero”. Organizzato congiuntamente dall’Università di Firenze e dall’Istituto Italiano di Scienze Umane, è dedicato alla memoria di Emanuele Narducci, grande studioso di Cicerone, di Lucano, e della storia della cultura e della società romana. Narducci ordinario di Letteratura latina a Firenze dal 1989, è mancato improvvisamente lo scorso anno, all’età di 57 anni.
Tra i relatori presenti al convegno ricordiamo Antonio La Penna (Accademia dei Lincei), Aldo Schiavone (Istituto Italiano di Scienze Umane), Oliviero Diliberto (Università di Roma “La Sapienza”), Jean-Louis Ferrary (Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales – Parigi), John Dugan, Università di Buffalo (New York), Jean-Michel David (Università di Paris 1), Giuseppe Cambiano (Scuola Normale di Pisa), Dario Mantovani (Università di Pavia), Matthew Leigh (Università di Oxford).
Terranno relazioni al convegno anche Mario Citroni (Istituto Italiano di Scienze Umane) e Mario Labate (Università di Firenze), che sono i promotori e organizzatori del convegno.
Venticinque specialisti, provenienti da diversi paesi europei e dagli USA, studiosi di letteratura latina, di storia romana, di storia del diritto romano, di storia della filosofia antica si confronteranno, dai diversi punti di vista delle loro specifiche discipline, sul tema del passaggio dello stato romano dalla condizione di una repubblica, orgogliosa della sua libertas conquistata cacciando i re e salvaguardata per secoli, a quella di una nuova monarchia che sarebbe a sua volta durata per molti secoli.
Alla repubblica e, rispettivamente, all’impero di Roma si è continuamente guardato, nel corso dell’età moderna, soprattutto nei momenti di crisi e di svolta delle istituzioni civili, come a dei modelli emblematici con cui confrontare gli ordinamenti politici del proprio tempo. La fase della transizione dalla repubblica all’impero ha sempre suscitato particolare interesse: quali le origini, quali i percorsi, quali i processi di questa svolta epocale. Ogni età ha cercato di comprendere questo grande tema sulla base delle proprie esperienze delle istituzioni politiche e delle loro evoluzioni e crisi.
Per limitarci al Novecento, sappiamo bene che altra era l’immagine che si aveva del tramonto della repubblica, e della formazione del principato e dell’impero, nell’Europa dei regimi totalitari; altra, e diremo senz’altro opposta, l’immagine che se ne è avuta nell’Europa liberata da quei regimi. Ma gli studi del secondo Novecento sulla natura dei moderni regimi totalitari di massa hanno indotto negli ultimi venti anni nuovi riesami del principato e dell’impero in Roma antica, modificandone sensibilmente l’immagine.
Ad esempio spesso valorizzando aspetti di continuità, nella transizione da repubblica a impero, rispetto a quelli di rottura. E in questo nuovo secolo, l’esperienza di nuove forme di imperialismo transnazionale già fa maturare nuove prospettive nelle analisi sulla natura dell’impero di Roma, prima e dopo la sua trasformazione in monarchia.