Firenze, 3 dicembre 2008- Il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici ha incaricato i suoi legali di querelare il quotidiano la Repubblica, in merito al titolo di apertura dell'edizione odierna della cronaca fiorentina (“Lo stadio al posto del parco, accordo a pranzo fin da giugno”) e la consigliera comunale Ornella De Zordo, in relazione alla vicenda legata all'inchiesta della procura fiorentina sull'area Fondiaria-Sai a Castello. E' quanto rende noto lo stesso Domenici, con un comunicato pubblicato sulla rete civica del Comune.
Oggi Domenici sarà ascoltato dal procuratore capo Giuseppe Quattrocchi come “persona informata sui fatti”. Lo stesso sindaco aveva inviato una lettera a Quattrocchi chiedendogli un incontro. Domenici, peraltro, ha dato mandato ai suoi legali di querelare anche la consigliera comunale Ornella De Zordo, in riferimento a sue dichiarazioni su un filmato realizzato dall'Amministrazione. La De Zordo, capogruppo di “Unaltracitta'/unaltromondo”, il sindaco avrebbe speso 8.100 euro per pubblicizzare la sua attività.
''Si tratta di un Dvd di carattere istituzionale –precisano oggi da Palazzo Vecchio – che ripercorre gli ultimi dieci anni della vita della città, senza mai fare menzione della Giunta, e in cui mai appare il sindaco”.
"Capiamo che il sindaco abbia i nervi tesi per la bufera politico-giudiziaria che coinvolge l'attività di governo della città -ribatte la De Zordo (Unaltracittà/Unaltromondo) Non capiamo però in cosa consistano gli estremi della querela nei nostri confronti preannunciata stamani dal sindaco con un comunicato in cui si dice che il dvd non riguarda né la giunta né il sindaco, bensì gli ultimi 10 anni della vita della città, senza mai fare riferimento alla giunta e in cui mai appare il sindaco.
Invitiamo pertanto il sindaco a leggere il provvedimento dirigenziale 2008/DD/10568, del 27 novembre scorso, in cui, testuale, si legge: «fornitura di un servizio di realizzazione di un DVD video con riferimento alle situazioni più significative che hanno accompagnato l'attività del Sindaco di Firenze negli ultimi 10 anni dalla sua elezione a primo cittadino» da utilizzarsi per «tradizionali auguri natalizi del Sindaco alla Cittadinanza». E' incomprensibile come la semplice divulgazione di una notizia che i cittadini hanno il diritto di conoscere, accompagnata da un giudizio politico sull'operato del sindaco, possano diventare oggetto di querela contravvenendo alle più semplici e basilari regole della democrazia.
Legga bene il nostro comunicato non l'abbiamo offesa ma semplicemente segnalato e stigmatizzato una sua iniziativa". Le modifiche sull'area di Campo Marte e Cstello introdotte dall'emendamento approvato dalla giunta sono a mio avviso vere e proprie varianti e devono seguire la procedura della pubblicazione e delle osservazioni». E' quanto ha dichiarato la capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini che in una lettera al segretario generale ha chiesto «l'espressione di parere scritto al segretario generale sulla legittimità delle procedure o al contrario della legittimità della mia interpretazione».
«Senza dimenticare - ha ricordato l'esponente dell'opposizione - che ieri i carabinieri hanno acquisito atti relativi a questo emendamento nell'ambito dell'inchiesta che la procura sta conducendo sulla trasformazione urbanistica dei terreni di Fondiaria-Sai a Castello».
«In base a quali disposizioni e impartiti da chi vanno avanti i lavori al cantiere del Multiplex di Novoli sequestrato dalla Magistratura?». E' quanto chiede di sapere, con un'interrogazione urgente al Sindaco, la capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo Ornella De Zordo.
«La sottoscritta ha ricevuto alcune segnalazioni - ha spiegato - e ha poi riscontrato di persona che giovedì 27 pomeriggio nel cantiere sequestrato si svolgevano varie attività relative sia allo scarico materiali che al progredire della costruzione dell'edificio». «La Polizia Municipale - ha infine aggiunto la capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo - ha confermato che nel cantiere sarebbero state autorizzate circa 40 persone a operare di giorno per fermarsi di notte, con la ricollocazione dei sigilli posti dalla magistratura».
«Il sindaco ha un solo atto, dignitoso e coraggioso, da compiere: quello di rassegnare le proprie dimissioni.
In questo modo eviterà di 'vivacchiare' qualche mese senza affrontare i veri problemi di Firenze». E' quanto hanno ribadito questa mattina i consiglieri del Popolo della Libertà in una conferenza stampa in Palazzo Vecchio alla quale hanno partecipato la capogruppo di Forza Italia-PdL Bianca Maria Giocoli, il senatore Paolo Amato, l'onorevole Gabriele Toccafondi, i consiglieri Jacopo Bianchi, Enrico Bosi, Massimo Pieri e Marco Stella, il capogruppo di Alleanza Nazionale-PdL Riccardo Sarra e il consigliere Stefano Alessandri.
«Il giorno dopo il consiglio comunale - ha esordito Amato - prendiamo atto che non c'è più la maggioranza e che il piano strutturale è stato bloccato dalle stesse forze che appoggiano questo sindaco. Domenici e tutta la giunta devono dimettersi. Mi chiedo come possa un'amministrazione continuare quando è venuta meno sia la sua ragion d'essere che il suo l'obiettivo strategico, l'approvazione del piano strutturale. La crisi politica che si è aperta è gravissima ed è fallito un modello di gestione del governo cittadino.
Da qui la nostra richiesta di dimissioni del sindaco e della giunta. Deve arrivare un commissario di governo per guidare la città alle elezioni anticipate». «Il mandato Domenici - ha proseguito - è cominciato con lo scandalo di Firenze Fiera e finisce con l'inchiesta di Castello. Come forza di opposizione ci sentiamo di dire che abbiamo compiuto la nostra missione perché il nostro lavoro di controllo e contrasto è andato a buon fine. Mi sia infine consentita una notazione di 'psicologia politica': ieri la maggioranza di centrosinistra ha metaforicamente ucciso il proprio 'padre', ovvero il sindaco Domenici.
Si tratta di un 'parricidio politico' che getta una luce livida su questo clima di 'fine regno'». «Ieri, in un sussulto di orgoglio - ha dichiarato Bianca Maria Giocoli - Verdi, i Comunisti italiani e il gruppo de La Sinistra hanno dichiarato che non voteranno nessun provvedimento urbanistico. Cosa accadrà da oggi in poi? Si bloccherà il lavoro delle commissioni e del consiglio comunale? Si bivaccherà da qui a fine mandato con una serie di sedute tematiche della nostra assemblea dove si parla del niente e non si affrontano le questioni cruciali della città, attuando così un commissariamento di fatto? E, infine, in previsione delle elezioni amministrazioni 2009, si prefigurano forse nuovi scenari di coalizione all'interno della sinistra che vedono esclusa l''osservanza cieca' al Partito Democratico? «Tutto questo è sconfortante - ha commentato la capogruppo di Forza Italia - la maggioranza ne è uscita sconfitta anche a livello di immagine.
Il consiglio comunale è stato incolpato di non voler lo stadio a Castello. Questo non è assolutamente vero chi ha preso certe decisioni si prenda le proprie responsabilità. L'emendamento al piano strutturale che ieri abbiamo fermato non parlava di realizzare la nuova struttura lì. Era solo un bluff giocato dal sindaco a fini elettorali: in realtà non c'era alcuna volontà concreata di portare avanti il progetto della famiglia Della Valle». «Noi siamo sempre stati favorevoli a delocalizzare lo stadio - ha rilevato Massimo Pieri - ma la colpa di aver illuso i fiorentini dicendo che lo si poteva realizzare a Castello non è nostra.
A noi piace l'intero progetto presentato dalla famiglia Della Valle, un progetto che ha bisogno di un'area di 90 ettari. E questo progetto comprende anche il nuovo impianto ma non solo. Di questo non si è discusso nelle sedi istituzionali, come volevamo, ma solo in conversazioni telefoniche». «Nel programma elettorale del 1999 - ha ricordato Gabriele Toccafondi - proponevamo di realizzare il nuovo stadio proprio a Castello ma dopo le delibere approvate dal consiglio, a partire dal 2004 e con il nostro voto contrario, ciò non è più scontato».
«Il sindaco - ha detto Riccardo Sarra - non è capace nemmeno di difendere la sua maggioranza, i suoi uomini. Dopo le ultime scissioni interne nella coalizione che sostiene questa amministrazione e la formazione di nuovi gruppi politici, noi avevamo denunciato la grande instabilità che queste scelte avrebbero portato. Così è avvenuto: ieri il sindaco è stato sfiduciato proprio da questo 'frazionamento'. Questo è il momento giusto per un atto di dignità e quindi le dimissioni del sindaco e nuove elezioni nell'interesse, non nostro, ma della città».
«Con la sbobinatura dell'ultimo intervento dell'assessore Graziano Cioni in consiglio comunale confezionerò un manuale di brutta politica da distribuire in tutta Italia nelle scuole di formazione dei giovani del PdL». Lo ha detto il consigliere Giovanni Donzelli (AN-PdL) che è anche presidente nazionale di Azione Universitaria. «Questo intervento - ha aggiunto - è un perfetto esempio della degenerazione negativa della gestione del potere. Per anni a destra abbiamo usato la mitologia di Tolkien con il Signore degli anelli per spiegare ai nostri ragazzi il pericolo di cedere alle lusinghe degli aspetti oscuri del potere.
Da ieri abbiamo anche un esempio concreto». «Cioni - secondo Donzelli - ha svolto l'apologia della peggiore politica, elevato a valore il favoritismo, teorizzato la supremazia delle amicizie rispetto ai diritti collettivi, confuso la stanza che gli è stata affidata in Palazzo Vecchio con un feudo personale. La politica, con la P maiuscola, è la più alta tensione nel realizzare il bene collettivo, Cioni ha elogiato in una seduta ufficiale del consiglio comunale la 'politichetta' del favoritismo per gli amici che si presentano nel suo ufficio».
«Ancora più politicamente stigmatizzabile - ha proseguito il consigliere di AN - se pensiamo che l'intervento è stato pronunciato da un uomo che, indagato per corruzione, stava spiegando alla città le motivazioni che lo spingevano a non mollare la poltrona e a continuare la propria campagna elettorale per le primarie a sindaco di Firenze. Di fatto Cioni, in piena campagna elettorale per sindaco, ha ritenuto utile far capire che se si è amici suoi e ci si presenta con il cappello in mano nella corte del suo ufficio, si ottengono i favori».
«Una concezione della politica - ha comncluso Donzelli - che ci riporta nel profondo della prima Repubblica, nemmeno Mastella si è mai spinto a teorizzare ufficialmente in un'aula istituzionale una così bassa concezione della politica. Ho chiesto agli uffici di Palazzo Vecchio la sbobinatura ufficiale, appena mi verrà consegnata mi metterò a lavoro per realizzarci un manuale di brutta politica da distribuire nelle scuole di formazione che organizzeremo come Azione Universitaria per i giovani che si vogliono impegnare nelle istituzioni.
E' necessario che i giovani comprendano fin da subito come la politica rischia di degenerare nella peggiore gestione personalistica del potere. Un pericolo che dobbiamo scongiurare per le prossime generazioni».