Cinema: 49esima edizione del Festival dei Popoli a cavallo dell’attualità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 ottobre 2008 23:30
Cinema: 49esima edizione del Festival dei Popoli a cavallo dell’attualità

Il mondo degli umili e quello della finanza internazionale, la crisi del sistema globale, la Storia e la memoria degli uomini, l’Africa, l’America, l’Asia, l’Europa, continenti e società in mutazione: una settimana per capire gli sconvolgimenti della modernità. Oltre 2.500 documentari da tutto il mondo sono stati visionati dall’organizzazione del Festival dei Popoli per preparare la nuova e ricchissima 49a edizione, firmata dal neodirettore Luciano Barisone, che si svolgerà dal 14 al 21 novembre in tre sale fiorentine: Odeon, Stensen e Spazio Uno.

Il Festival rientra nell’ambito della seconda edizione della 50 giorni di cinema internazionale a Firenze, rassegna cinematografica ideata e coordinata dalla Mediateca Regionale Toscana Film Commission.
Tra tutti i titoli pervenuti, ne sono stati scelti 163, tra cui 10 prime mondiali, 6 prime internazionali, 2 prime europee e 28 prime italiane. Sette le sezioni tematiche in cui saranno suddivisi: Concorso lungometraggi (17 film), Concorso cortometraggi (14 film), Stile libero (9 film), Eventi speciali (7 film), I volti del potere (14 film), Diagonale baltica (84 film), Filmmaker in focus: Claire Simon (18 film).
Numerose le novità introdotte in questa edizione, come dichiara Luciano Barisone: “Da sempre il Festival ha fondato la sua struttura sui contenuti e sul linguaggio dei film.

Alla vigilia dei suoi cinquant’anni di attività, abbiamo cercato di dargli una forma che lo rendesse appetibile, non solo al pubblico fiorentino e italiano, ma anche al mercato internazionale. Oggi i festival documentari di livello mondiale non sono più di cinque o sei e, visto il crescente successo che questa forma di cinema incontra, era assolutamente necessario che il Festival dei Popoli ne facesse parte, segnalando Firenze e la Toscana come territori «sensibili» alle esigenze dei cineasti, dei produttori, dei compratori e dei venditori di cinema.

Un tale aggiornamento è passato attraverso uno snellimento delle sezioni che lo compongono (una Selezione Ufficiale, una Retrospettiva, un Omaggio, una Sezione tematica, una Tavola Rotonda che faccia il punto della situazione), ma anche attraverso un incremento dei premi a disposizione, un deciso aumento della presenza degli ospiti e, per la prima volta in Italia, dei riconoscimenti che garantiscono la distribuzione dei film documentari nelle sale cinematografiche. Resta, per completare il percorso, l’apertura di uno spazio di mercato e un laboratorio che progetti il cinema a venire.

Ma questo è l’impegno degli anni futuri”. In tal senso, pur mantenendo intatto l'obiettivo della manifestazione - trattare gli aspetti esistenziali e sociali dell'uomo - questa edizione propone un rilancio e un potenziamento delle sue strutture e delle sue attività. Forte di quarantotto anni di patrimonio culturale e arricchito dalla nuova esperienza, che lo ha visto sbarcare a New York, il Festival si prepara a intraprendere un nuovo percorso, segnato da incontri, dibattiti, workshop, omaggi e seminari, accanto alle sezioni competitive.
Il Concorso internazionale, diviso tra corti e lungometraggi, è composto da film che raccontano il volto e l’anima del mondo.

La sezione Stile libero raccoglie film che esplorano i confini del documentario. L’Omaggio a Claire Simon, prima personale integrale dedicata all’autrice francese, presenta il lavoro di una cineasta che pratica il documentario e la finzione con interessanti ed efficaci osmosi, strutturali e linguistiche. La Diagonale Baltica, retrospettiva degli ultimi cinquant’anni di produzione documentaria di Estonia, Lettonia e Lituania, parte dall’idea di indagare l’evoluzione di questa forma di cinema da una rivoluzione tecnica e di linguaggio, quella del cinema diretto, ad un’altra, quella della tecnologia digitale, in un arco di tempo che corrisponde all’età del festival.

I volti del potere è la sezione tematica che, attraverso vari titoli della storia del cinema, analizza la rappresentazione filmica del potere (dai personaggi storici ai movimenti politici, dal potere delle idee a quello del denaro), interrogandosi sulla reale possibilità di filmarlo. L’eredità di Nanook è una tavola rotonda che ragionerà sullo status del documentario contemporaneo.
SELEZIONE UFFICIALE
Selezione ufficiale - Concorso lungometraggi
Il Concorso Internazionale scatta istantanee sul mondo dell’attualità, in presa diretta ma con uno sguardo personale.

Non mancano l’Iraq e l’Afghanistan, attuali protagonisti di due guerre mai concluse, ma raccontati in maniera diversa: L’Empreinte, è un ritratto di un forno di Herat, i gesti ripetuti e meccanici di un’antica sapienza nell’arte di fare il pane. Life After the Fall offre un quadro completo dell’Iraq moderno, attraverso le vicende della famiglia dello stesso regista. L’immigrazione è raccontata nei Centri di accoglienza svizzeri de La Forteresse, vincitore del premio Cinéastes du présent a Locarno 2008, dove si incrociano i destini tra gente proveniente da ogni angolo del mondo.

È forte la presenza di documentari italiani: Hair India presenta un mercato poco noto, quello che mette in circolo i capelli di giovani donne indiane. Altro titolo italiano di forte connotazione è Rumore Bianco, che segue le comunità che vivono lungo il corso del Tagliamento, le stesse che hanno contribuito a realizzare il film, attraverso una forma popolare di autofinanziamento. Infine Fondamenta delle Convertite, un anno di riprese nel carcere femminile di Venezia in compagnia di detenute e sorveglianti.
La scomparsa dei modi tradizionali di vita riaffiora in due titoli: La Vie moderne e Sleep Furiously.

La memoria è il tema di Driving Men, ricerca semiseria degli amori passati, e di The Past is a Strange Country, “Rashomon alla coreana" sul sacrificio di due studenti negli anni 80. La tragedia della Storia ritorna anche nel racconto dello sterminio degli indios fatto da El Pais del diablo. E infine altri paesi, altre storie: l’africa sub sahariana di Amour, Sexe et Mobylette, il Maghreb de La Chine est ancore loin, la Cina pre-olimpiadi in Qian men qian, i paesi dell’ex unione sovietica attraverso i racconti di infanzia abbandonata di Holunderblüte e Lumière du nord.
Selezione ufficiale - Concorso cortometraggi
Tra i titoli dei cortometraggi si segnalano Tijuana, sulla barriera che separa Messico e Stati Uniti; La favola del pennello, registrazione di un lungo racconto di Tonino Guerra; Distancias, sul dramma dei migranti che attraversano il Sahara; Clean up, folgorante constatazione dell’atrocità della pena di morte; Presidio Modelo, riflessione su un luogo cruciale della storia cubana; 19 hilos, ritratto di una marionetta e del suo creatore; A Necessary Music, epopea di un’isola raccontata dai suoi abitanti; Marenostrum, affresco di un Mediterraneo che scompare; The Flying Shepard, strano incontro fra pastori e deltaplani; Cosmic Station, ritratto di una comunità scientifica isolata dal mondo; Eden End, viaggio visionario alla fine del mondo; Ma’arib, panoramica sul paesaggio lavorativo dello Yemen, Cat & Mouse, sul lavoro infantile nel Kurdistan iraniano; Merely a Smell, paesaggio libanese dopo la battaglia.
Selezione ufficiale - Stile libero
Tra i titoli di questa sezione che intende esplorare le varie forme di documentario, le arti la fanno da padrone: poeti (Pan Cinema Permanente), pittori (O tritos Takis), musicisti (Aquele Querido mes de agosto, Soul Power).

Ad essi si aggiungono gli sguardi di esploratori e bizzarri viaggiatori del mondo: piloti dell’Amazzonia (Flieger), mistici africani (Les Dormants), vagabondi psichedelici del deserto messicano (Wadley). Infine due ritratti estremi della società, registrazioni di situazioni che svolgono nel corso del tempo: il racconto intimo del mondo privato di una famiglia alle prese con la psichiatria di Must read after my death, restituito grazie ad una straordinaria raccolta di registrazioni audio e video degli anni 60; l’evoluzione di un delinquente abituale di René, vincitore del premio per il miglior documentario Europeo 2008.

Notizie correlate
In evidenza