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Pitti Immagine Filati: nel 2007 una nuova battuta d’arresto per la filatura italiana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 luglio 2008 15:02

Firenze, 2 luglio 2008- Mentre il 2006 aveva rappresentato un anno di stabilizzazione per la filatura italiana (seguita al pesante ridimensionamento del periodo 2001-2005), il 2007 viene archiviato con una flessione del fatturato particolarmente significativa, pari al -4,5%. I 3 miliardi circa di vendite del settore (calcolate al lordo degli scambi intrasettoriali e dell’attività di commercializzazione) hanno, comunque, contribuito al 6% del fatturato del TM italiano e al 14,5% del complessivo giro d’affari generato dai comparti a monte della filiera.

Il risultato negativo del 2007 deriva, in primis, dai cedimenti riscontrati nel turnover della filatura liniera (-6,7%), ma sono soprattutto i cedimenti riscontrati nei comparti più rilevanti (filatura cotoniera: -6,1%; filatura laniera: -4%) a pesare sul risultato annuo complessivo della filatura. Con questa ulteriore battuta d’arresto, dal 2001 il decremento cumulato del giro d’affari della filatura italiana risulta pari al 32,4%. Se si osserva il valore della produzione (variabile che intende stimare l’attività produttiva nazionale, al netto quindi dei proventi derivanti dalla mera commercializzazione di filati importati dall’estero), la contrazione risulta ancora più pesante: nel 2007 si è assistito infatti ad un calo dell’ordine del -5,2% (con una complessiva riduzione dell’attività produttiva rispetto al 2001 del 37%).

La domanda interna, che sempre nel 2006 aveva garantito alla filatura un contributo particolarmente espansivo, registra una frenata del -2,5%, dovuta sia alla disponibilità di scorte sia ad una stabilizzazione della produzione (che si traduce in minor domanda) nei mercati di sbocco, e nello specifico nelle attività di tessitura. Analizzando l’interscambio con l’estero, non si riscontra un contesto di domanda più favorevole rispetto a quello nazionale. Nel 2007 le esportazioni di filati italiani hanno infatti registrato un decremento del -5,7%.

D’altro canto le importazioni, dopo il boom del 2006, si sono mantenute stabili. Complessivamente ne risulta, comunque, un ulteriore peggioramento del saldo commerciale, che, pur mantenendosi positivo, scende a 141 milioni di euro (valore più che dimezzato rispetto a quello di soli due anni fa). La flessione complessiva dell’export 2007 sconta, soprattutto, i risultati molto deludenti ottenuti dai filati pettinati di lana (-12,5%) e dai filati per aguglieria (-11,2%), ma anche dai filati cardati (-5,2%).

Pressoché stabile, invece, risulta l’export di filati di cotone (-1%) e di filati misti chimici/lana (-0,2%).
I risultati non certo brillanti con cui viene archiviato il 2007 si stanno protraendo anche nei primi mesi del 2008. Il contesto di domanda estera in cui sta operando la filatura italiana non si presenta infatti particolarmente incoraggiante per il settore. Nei primi tre mesi dell’anno, infatti, tutti i comparti fanno registrare un calo delle esportazioni, pur di intensità variabile da fibra a fibra.

Le esportazioni di filati cardati di lana e peli fini hanno sperimentato un -11,1% rispetto al medesimo trimestre dello scorso anno, da attribuirsi in via principale ai decrementi registrati dai flussi verso il Regno Unito (-33,8%) e la Tunisia (-27,5%); perfino Hong Kong segna un -2,7%. Il peso di Hong Kong sembra ridimensionarsi anche nel caso dei filati pettinati: mentre le esportazioni verso il paese asiatico, che occupano comunque il 32,9% delle vendite estere di comparto, permangono stabili, si rileva un forte incremento dell’export diretto alla Cina (+64,9%).

Le difficoltà maggiori hanno riguardato i mercati UE27 (-22%): in particolare le contrazioni più rilevanti si sono riscontrate nella Repubblica Ceca (-56,2%) - che solo lo scorso anno rappresentava il terzo mercato di sbocco - nel Regno Unito (-20,9%) - ancora quinto nel 2007 - in Spagna (-16,9%). In controtendenza rispetto al resto d’Europa, la recente performance congiunturale delle esportazioni dirette in Francia (+21,7%) e Romania (+8%). Nuovo scivolamento si riscontra per il filo in fibre miste chimiche/lana, le cui esportazioni sono calate del -6%.

Il risultato peggiore riguarda l’export verso la Turchia (-35,1%), non compensato dai valori incoraggianti di Francia (+27,3%) ed Austria (+23,2%). Meno pesante la flessione che ha interessato le esportazioni di filati di cotone (-3,6%) in questo primo scorcio del 2008. I risultati più negativi coinvolgono i territori confinanti di Francia (-7,6%) e Austria (-23,8). Incremento di tutto rilievo è sperimentato dall’export verso la Repubblica Ceca (+58,7%), primo partner con una quota del 14%.

Buoni risultati anche sul mercato tedesco (+6,4%) e su quello spagnolo (+4,4%). Il contesto di domanda estera, unitamente alla bassa tonicità del mercato nazionale, si riflette sull’andamento della produzione delle aziende di filatura. Le rilevazioni ISTAT riferite ai primi 4 mesi dell’anno in corso indicano infatti una generalizzata flessione dei quantitativi prodotti: i filati lanieri assistono ad un calo medio di periodo pari al -7,6%, mentre i filati cotonieri sperimentano un decremento del -16,8%.


Dal 2 al 5 luglio 2008 alla Stazione Leopolda, Vintage Selection è la mostra-mercato di abbigliamento, accessori e oggetti di design vintage in contemporanea con Pitti Filati 63. Laboratorio di ricerca che guarda alla moda del passato, ma anche archivio da cui i designer di oggi traggono spunto per le loro collezioni, Vintage Selection è diventata negli anni un appuntamento imperdibile per cool hunter e uffici stile di importanti aziende internazionali della moda, oltre che meta di un grande pubblico di appassionati e collezionisti.

Realizzata in collaborazione con A.N.G.E.L.O., a ogni edizione Vintage Selection sceglie un motivo conduttore che tematizzerà l’atmosfera e il percorso attraverso l’offerta di circa 40 espositori. Tema ispiratore di questa edizione è il mondo della musica e del ballo: “You Ginger, me Fred”, all’interno del percorso di allestimento ideato da Alessandro Moradei - abiti, accessori e oggetti legati alla nostra memoria musicale, dal classico al moderno. Dal Swing degli anni Quaranta, al Rock degli anni Sessanta, dal Charleston degli anni Venti alla Disco-dance degli anni Ottanta.

E un focus particolare è riservato a nomi oggi di grande attualità nel mondo vintage, come Lilly Ann, Biba, Vivienne Westwood e Thierry Mugler.
A Pitti Filati il Gruppo Lineapiù si fa vetrina di stile e tiene a battesimo la prima collezione di Naira Khachatryan: talento emergente della moda. Armena di nascita, Naira si è formata all’accademia della moda di Mosca per poi approdare, nel 2001, al Master Lineapiù in tecnica e progettazione della maglieria, istituito proprio con l’obiettivo di insegnare l’arte di lavorate i filati e stimolare la creatività nella maglieria.

Così, dopo aver firmato le collezioni di filati e ideato minicollezioni sperimentali per 4 anni quale responsabile dello stile di Lineapiù - sviluppando un lavoro di ricerca unico nel suo genere - Naira Khachartryan si appresta oggi a presentare la propria prima collezione completa di maglieria. La collezione si ispira ai temi del movimento Futurista, all’insegna di una semplicità apparente e delle forme geometriche. Un nuovo alfabeto della maglieria: per elaborazione stilistica, impiego di tecniche, lavorazioni e sviluppo punti.

Il caleidoscopio è l’elemento simbolico di questa visione in movimento, della capacità di individuare una immagine, metterla a fuoco e poi trasformarla, rimodularla in un nuovo contesto. “Parametri che applicati alla maglieria - afferma Naira Khachatryan - ci servono per descrivere, interpretare e risolvere le trasformazioni che i pensieri e le vite degli uomini e donne di oggi stanno compiendo: pensieri e vite ad alta velocità; in rapida, costante, modificazione”. Nello stand Lineapiù, allestito per l’occasione in tema futurista, vengono esposte 15 creazioni che rappresentano il cuore della collezione, dove la maglieria si fa strumento espressivo capace di descrivere un percorso di scomposizione e moltiplicazione delle geometrie, utilizzando colori brillanti, vivaci e aggressivi.

Un tripudio di stimoli visivi che esaltano la capacità interpretativa dei fili fantasia. Ai filati più sottili, alle lane e ai pregiati cachemire, è affidato il compito di interpretare il concetto di linee forza: vere e proprie rette tracciate sulla composizione per sottolinearne il moto, i continui cambiamenti. Presentando Naira Khachatryan, Lineapiù sceglie di innovare anche le modalità di espressione e rappresentazione dei filati, creando un contesto moda che intende essere una ventata di creatività per tutto il settore.

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