La Regione Toscana si fa promotrice, prima in Italia, del ritorno alla coltivazione della canapa. Oggi infatti la commissione agricoltura, presieduta da Fabio Roggiolani (Verdi) e la commissione attività produttive, presieduta da Varis Rossi (Democratici di sinistra), hanno licenziato in seduta congiunta una proposta di legge sugli interventi di ricerca per la coltivazione, trasformazione e commercializzazione della canapa. Il provvedimento è stato licenziato all’unanimità. In pratica la Regione attribuisce all’Arsia (l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo e forestare) un contributo di 1.250.000 euro (450.000 per il 2003, altrettanti per il 2004 e il 2005), che serviranno per un progetto pilota sulla coltivazione, la trasformazione e la commercializzazione della canapa in Toscana.
La Toscana è stata, fino alla metà del 1900, una grande produttrice di canapa, qui portata dagli Etruschi. Ancora nel 1954 in Italia la produzione di canapa riguardava 200.000 ettari di territorio. Poi la coltivazione è caduta in disuso, perché cotone e fibre sintetiche iniziarono ad essere più convenienti sul mercato. La coltivazione della canapa presenta indubbi vantaggi sia da un punto di vista produttivo che ambientale: costituisce un ottimo fattore di riconversione produttiva, ha una resa alta, non impoverisce e anzi bonifica i terreni, richiede pochissimi pesticidi e fertilizzanti e anche poca acqua.
Può essere utilizzata per farne sia filati (anche di alta qualità), sia carta, sia per prodotti alimentari e in cosmesi, per la produzione di combustibili da biomassa, in edilizia. Spiega Fabio Roggiolani, che è anche il proponente della legge: “Scegliamo di coltivare la canapa nel rispetto della pianta, senza l’utilizzo di nanizzanti o diserbanti come avviene in altri paesi. Dopo un anno e mezzo di ricerche e sopralluoghi che abbiamo svolto in tutta Europa, siamo convinti che la canapa sia la pianta del futuro, per le possibilità infinite di utilizzo che ha.
Rappresenta l’alternativa ecologica alle colture industriali”. E se Roberto CAVERNI (Forza Italia), ha sottolineato come l’utilizzo principale per la pianta debba essere quello tessile, e come sia necessario far sì che la canapa sia trattabile dagli attuali macchinari di filatura del lino, Anna ANNUNZIATA (Democratici di sinistra) ha posto l’accento sul fatto che con la coltivazione della canapa si recupera una tradizione e, al tempo stesso, si propone un prodotto innovativo e di qualità.
Fabio PACINI (Alleanza nazionale) ha raccomandato la stretta collaborazione, in fase di ricerca, con il ministero all’Agricoltura e gli istituti sperimentali che già si occupano della questione. Adesso la proposta di legge approderà, per la ratifica finale, in Consiglio regionale.